LA SEDE PARMENSE DI ARTE IN BOTTEGA78 DI MAURILIO IEMBO OSPITA LE “ANIME DEL FERRO” DI MARCO MERULLA

La sede parmense dello spazio artistico culturale di Arte in Bottega78 di Maurilio Iembo, situata in via Trieste 22, ospita un evento-mostra dedicato alle “Anime del ferro” dell’artista scultore Marco Merulla che vive e lavora a Trento. La presentazione è fissata per Domenica 2 Febbraio alle ore 18.00 e vedrà la partecipazione in qualità di relatore dell’autorevole architetto guastallese professor Sergio Zanichelli, esperto di arte e collezionista internazionale. L’arte di Merulla dimostra come il recupero della nostra storia è basilare per muoversi nell’attualità. Dimenticare completamente da dove veniamo è un errore che ci immette nella contemporaneità lasciandoci in balia degli eventi. Attraversare l’esistenza guardando alla nostra storia e alla nostra tradizione è un punto nevralgico della ricerca scultorea di Merulla. La sua indagine creativa prende inizio dal recupero di antichi attrezzi da lavoro che vengono trasformati e fatti rinascere con sembianze e fattezze molto originali e sui generis, rispecchiando una sperimentazione di matrice informale e non convenzionale. La rivalutazione di materiale antico si accompagna alla potente fantasia e al vivace spirito di inventiva. Le opere generano delle stratificazioni semantiche articolate e suggestive, dove lo spettatore trova numerosi riferimenti di rimando dalla sfera individuale e collettiva. Nella ricerca il lato estetico mantiene un’importanza fondamentale associato a quello del significato sostanziale. Merulla crea e alimenta un rapporto con il fruitore di dialogo interattivo costante. Le opere hanno un significato simbolico e metaforico stimolante e coinvolgente, un alfabeto cifrato fatto di parole virtuali, che diventano figure e forme e conservano una posizione precisa nella costruzione spaziale plastica e tridimensionale d’insieme. La scelta di recuperare oggetti desueti non più utilizzati e atipici nella prassi artistica diventa un valore aggiunto prezioso al suo operato. L’intento è quello di lasciare piena libertà interpretativa a chi osserva. L’immaginazione dello spettatore è quindi destinata a partecipare emotivamente al lascito artistico di Merulla, in un interfaccia relazionale attivo e diretto continuo.

Condividi

Rispondi