ONLINE LA RECENSIONE CRITICA DEDICATA A VIVIANA NATALINI A CURA DI ELENA GOLLINI

Leggi subito il testo di recensione critica dedicato all’artista scultrice Viviana Natalini scritto e curato dalla Dott.ssa Elena Gollini.

LEGGI LA RECENSIONE CRITICA DEDICATA A VIVIANA NATALINI

Estratto del testo:

“Ma adesso che tante cose mutano, non tocca anche a noi mutarci? Non potremmo provare ad evolverci un poco e gradualmente ad assumerci la nostra parte di lavoro nell’amore? Ci sono state risparmiate tutte le sue fatiche e ci è scivolato fra le distrazioni, come talvolta cade in un cassetto dei giocattoli un pezzo di autentica trina e piace e non piace più e infine giace fra quel che è rotto e quel che è smembrato, peggiore di tutto. Siamo guastati dal piacere facile come tutti i dilettanti e ci reputiamo in odore di maestria. Ma che accadrebbe in realtà se disprezzassimo i nostri successi, se cominciassimo dal principio a imparare il lavoro dell’amore, che è sempre stato fatto per noi? Se ci presentassimo per divenire apprendisti ora che tante cose mutano?” (tratto dai “Quaderni di Malte Laurids Brigge” di Rainer Maria Rilke). Questa citazione si sposa molto bene con le inclinazioni riflessive di Viviana Natalini, che accoglie e fa suo il perfetto connubio vincente di poesia e immagine e lo trasporta nella sua mirabile arte scultorea, per arrivare ad un superamento dei limiti interiori vincolanti e costrittivi e raggiungere una piena e totale libertà di espressione e comunicazione. Il contrasto semantico, quell’ossimoro che tende e si protende verso il concetto di libertà ideale e utopica, assolutamente appagante e gratificante, affronta la dimensione del reale e del quotidiano mediante il varco che ha aperto su una proiezione e una prospettiva visionaria intensamente e profondamente votata all’arte e per l’arte, alla quale si intreccia una radicata motivazione filosofica ed esistenziale. Le significative e pregnanti frasi della Rilke assumono e acquistano una valenza ancora più mirata e canalizzata, determinando una prima chiave di lettura, che si fa strada in un’interpretazione recettiva che guarda alla forma, innescando uno sguardo percettivo e intuitivo, che attraverso essa scende e si addentra nelle profondità dell’intuizione maieutica, rispecchiando quella peculiare e originale modalità caratterizzante adottata da Viviana nella sua indagine accurata e sensibile, verso quanto la circonda. Il concetto di mutamento e trasformazione si consolida nella trattazione della materia scultorea, quella terracotta scelta e designata scrupolosamente come elemento cardine protagonista dominante della sua virtuosa tecnica creativa, che diventa un prezioso medium relazionale e interrelazionale verso il mondo e i fruitori, un supporto necessario per ottenere al meglio quei traguardi artistici elevati e qualificanti, che si è prefissata a monte e sostenere la sua inesauribile e appassionante vocazione. Un tratto e un aspetto connotativo importante da evidenziare nel gesto epifanico di Viviana sostanzia una raffigurazione, che trasla e trasfigura le istanze del mondo onirico e del suo incontro estremamente lirico e aulico con il reale e la realtà. È una narrazione scenica che custodisce, conserva e racchiude in sé lo spunto vitale della catarsi, la possibilità di una rinascita che trova nel cambiamento una risposta efficace e funzionale al senso della vita e delle sue molteplici manifestazioni. Viviana in modo quasi alchemico tenta di cercare nell’oltre e nell’altrove qualcosa che salvificamente possa portare ad una metafisica ricostruzione identitaria esclusiva, dal carattere oggettivo e non soltanto soggettivo e personale, che si nasconde tra le pieghe e tra gli anfratti dell’animo umano, nella forza intima più recondita e remota che è vita, risveglio, azione e che viene generata da una speciale spinta metafisica propulsiva, che giorno dopo giorno con ali virtuali conduce ad un’appagante libertà. L’intento di Viviana è quello di realizzare opere in cui lo spettatore si possa ritrovare e abbia il desiderio di interagire facendo domande, alle quali si può rispondere attraverso un motivato spirito di condivisione, fatto di momenti di incontro, scambio e confronto costruttivo e arricchente. Questo modus pensandi corrisponde appieno anche alla sua visione del mondo e del nostro tempo, della nostra epoca attuale. La sua arte è segnata da un eclettismo di grande apertura concettuale, da diverse esperienze che l’hanno visto protagonista con linguaggi eterogenei a livello semantico, ma sempre dialetticamente attinenti e pertinenti. Il rapporto con il colore e l’elemento cromatico è molto rilevante. La componente del pigmento viene scelta e selezionata con dovizia certosina e viene accorpata e mescolata alla terracotta con abile sapienza. Il colore consente una resa ottimale di impatto e garantisce un forte coinvolgimento emozionale. Viviana invita lo spettatore a compiere un lungo meccanismo di approccio emotivo completo e totalitario, scaturito da una consapevole riflessione meditata, in grado di unire in perfetta fusione arte, competenza e conoscenza. Le opere collocate nello spazio reale si fanno simbolo allusivo e metafora sottesa e sono scandite da una formula di visionaria fenomenologia molto fantasiosa, in cui trova posto un richiamo ontologico frutto di un retropensiero da accogliere come aspetto complementare integrante e rafforzativo del viaggio artistico intrapreso da Viviana. L’arte per lei costituisce il medium per elevarsi ad una conoscenza e ad un sapere più ampi, per acquisire maggiori capacità cognitive e diventa uno strumento pilastro fondante per arrivare a comprendere una trama e una tessitura più profonda, che tocca l’animo e arriva dritto dentro il cuore in modo avvolgente e permeante. Viviana sceglie di non tenere soltanto per sé le tappe salienti di questo particolare cammino, ma bensì di estrapolare in una singola catarsi che possa ricoprire e assumere una valenza universale. Questo messaggio di portata sociale e collettiva viene amplificato e accentuato dal valore affettivo attribuibile alla realizzazione esecutiva delle opere, che offre uno sguardo su un tipo di studio e di ricerca multidisciplinare, che Viviana porta avanti come bisogno ed esigenza di incanalare la propria creatività mediante svariati linguaggi identificativi, che hanno una sfaccettata e articolata prerogativa di fruizione e una plurima e versatile possibilità di utilizzo su più fronti e su più livelli di esperibilità. “Scolpire è arrestare l’energia per contemplarla, catturare la vitalità per domarla e nutrirsene” (Michel Onfray). “C’è tra la danza e la scultura una correlazione così stretta, che si può affermare che la scultura fissa diversi momenti danzanti” (Novalis).

 

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