ANDREA BENVENUTI

Biografia di Andrea Benvenuti

Andrea Benvenuti nasce a Milano nell’aprile del 1977. I suo genitori, viaggiatori per lavoro e per passione, gli trasmettono sin da piccolo la voglia di scoprire nuovi luoghi e nuove culture.
La fotografia è un hobby di famiglia, Andrea sviluppa da subito la curiosità nei confronti delle immagini e subisce il fascino della tecnologia che muove la fotocamera. In questo periodo comincia ad armeggiare con la Minolta del Padre.

Durante l’infanzia vive tra l’Italia e la Francia, dove la famiglia si trasferisce per lavoro. Rientrato in Italia, Andrea si trasferisce nuovamente da Milano a Roma, dove trascorre la sua adolescenza. È in questo periodo che maturano ulteriormente le sue passioni per la fotografia e per lo sport, soprattutto la bicicletta, le arti marziali e gli sport di montagna, che lo porteranno a sciare ed arrampicare in giro per l’Italia. Proprio l’amore del contrasto tra Città e Natura saranno protagonisti della sua fotografia, principalmente incentrata su paesaggi incontaminati e scenari urbani.

Agli inizi del 2000 Andrea Benvenuti si laurea in Economia e il suo lavoro nel mondo della finanza comincia a portarlo in giro per l’Italia, prima, e successivamente per tutta Europa. Nello stesso periodo porta a termine le grandi scalate delle Alpi e completa i suoi viaggi in America, Asia, Africa ed Oceania, luoghi che ricorrono nella sua produzione artistica.

Andrea Benvenuti è oggi un manager a tempo pieno, sposato con Raffaella e con una splendida bambina. Vive da 4 anni a Dubai da dove continua a coltivare la sua passione per le immagini e competere nello sport come Triatleta amatoriale.

 

INTERVISTA ALL’ARTISTA – a cura di Elena Gollini

D: Se dovessi darti una definizione come fotografo usando 3 parole chiave e motivandole;
R: Curioso: la mia fotografia nasce dalla voglia di scoprire e immortalare paesaggi o persone appartenenti a terre lontane e diverse culture. Ma la curiosità ti permette anche di scoprire prospettive interessanti nel quotidiano o nei luoghi già visitati e conosciuti.
Perfezionista: non sono mai soddisfatto dei risultati, cerco sempre di migliorare. Questo mi porta a provare, dubitare e riprovare. E mi porta anche ad esplorare il lato tecnologico della fotografia, alla ricerca degli strumenti che possano aiutarmi a migliorare la qualità del mio lavoro.
Costante: per fare belle foto bisogna innanzitutto fare foto. Questo vuol dire a volte svegliarsi presto, viaggiare, spostarsi, portarsi dietro una pesante attrezzatura. Ma solo fotografando tanto si riesce a capire come migliorare ma soprattutto quale è il percorso che si voglia dare alla propria fotografia.

D: Quali sono le tematiche preferite nei tuoi scatti artistici e da quali fonti prendi l’ispirazione?
R: Sono molto affascinato dai paesaggi, sia naturali che urbani. Per anni ho fotografato durante le mie spedizioni in montagna, poi ho maturato sempre più curiosità nei confronti delle città, sono affascinato dai palazzi e da quello che nascondono al loro interno, persone e storie che la fotografia non può catturare ma ti permette di immaginare. Ultimamente sto cercando di concentrarmi sulle persone e sulla fotografia di strada, sono incuriosito dai volti e dalle espressioni.

D: La scelta di vivere fuori dall’Italia, precisamente a Dubai, è scaturita anche dal tuo percorso professionale nel campo della fotografia artistica?
R: Dubai è stata puramente una scelta legata al mio lavoro di manager. Dal punto di vista della fotografia, non avevo grandi aspettative ma mi sono ricreduto. Dubai è bella ed interessante proprio perché coniuga una estrema modernità con tratti di una vecchia cultura nomade e tribale legata al deserto e ai suoi abitanti. E poi Dubai è una base di partenza ideale per tanti viaggi in Africa ed in Asia.

D: Se dovessi dare dei consigli e dei suggerimenti di supporto a chi vuole iniziare a intraprendere un cammino positivo nel settore della fotografia d’autore, cosa diresti?
R: Fotografare deve innanzitutto scaturire da una propria passione, indipendentemente dalla probabilità di successo e dalla visibilità. Si deve fotografare perché si ama farlo e perché attraverso la fotografia ci si diverte e ci si sente meglio. Per fotografare bisogna imparare a farlo, quindi praticare tanto. Il talento è un dono, ma nel lungo periodo probabilmente il duro lavoro paga tanto quanto il talento. Quindi bisogna provare e riprovare, capire dove si sbaglia e provare ancora. Studiare i grandi fotografi può aiutare, permette di mettere a fuoco la propria definizione di bella fotografia, la propria ispirazione. Ma un giovane fotografo deve poi trovare la sua strada, i suoi soggetti, la sua propria passione. Quindi fotografare di tutto e cambiare prospettiva, viaggiare, conoscere ed esplorare.

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