ANDREA TALIGNANI

Biografia di Andrea Talignani

Andrea Talignani inizia a scrivere nel 2009, mettendo in versi la sua prima opera, così quasi per gioco, quasi per provare qualcosa di nuovo, entrando in mondo diverso da quello che faceva parte del suo quotidiano.

Se dovessi spiegare perché ho iniziato a scrivere, direi semplicemente: avevo una biro in mano e un foglio bianco davanti e così mi sono messo ad ascoltare il cuore”, in fondo è proprio così che scrivo, usando il cuore e nient’altro, parlando nelle mie poesie o in qualsiasi mia scritta, di emozioni vissute sulla propria pelle o che mi hanno colpito nel profondo. Noi siamo fatti d’emozioni che ci attraversano ogni giorno, piacevoli o no che siano, possiamo ignorarle, possiamo lasciarle andare o possiamo esprimerle come più ci conviene, ed io per farlo uso la scrittura, quella scrittura che era partita per caso e che ora è divenuta una vera e intensa passione. Difatti ero partito in questa avventura molto silenziosamente, tenendo la cosa solo per me o per pochissimi intimi, appunto non sapendo in cosa si fosse poi trasformata nel tempo, spesso iniziamo viaggi che poi non portiamo a termine, quindi credo sia inutile urlarlo al mondo intero, se poi non raggiungi nemmeno la prima tappa del viaggio.

Ho iniziato partecipando ad un concorso, il mio primo concorso con la mia prima opera, l’inizio della favola, favola perché che sia per caso o sia voluto, la mia opera premiata a quel primo concorso s’intitolava “La favola reale”, una vera favola che sto vivendo tutt’ora, a volte persino incredulo. Decisi di non montarmi la testa, e non me la sono montata nemmeno tutt’ora, ma di continuare questo percorso che man mano mi stava appagando e stava entrando completamente dentro di me, nel corso aumentando la voglia di scrivere e mettere alla prova in vari concorsi di vario genere.

Ora mi trovo con un numero sostanzioso di targhe e onori, con altrettante pubblicazioni su antologie, promosse da alcune casa editrici di tutta Italia, ma ovviamente mancava la parte più dura forse da fare, mettere tutto me stesso in una unica opera, la mia opera, così dopo tanti pensieri e mesi di preparazione, ho trovato il coraggio di lasciarmi andare completamente, aprire il cuore ancora di più e stendere in una mia raccolta tutta la mia anima, nasce così il mio primo libro “Affrontando il mare della vita” un viaggio poetico, con introduzioni di narrativa per rendere questa attraversata più piacevole e più facile da entraci dentro, quasi da viverla di persona.

Ovviamente ho ancora tantissimo da dire e soprattutto da scrivere, so che questo è solo l’inizio, solo un piccolo passa da fare per andare veramente al di là della riva, ma so avere pazienza e rimanere anche fermo a respirare quel panorama che ora mi sta circondando, che credo sia l’appagamento migliore, sicuramente molto meglio che vedere già la parola fine.

Senza nessuna fine

Io e te cosa siamo diventati,
eravamo cenere nera, sparsa fra la strada
da cui siamo risorti come una Fenice
per rifiorire nel nostro mondo di colori.

Siamo l’acqua ed il fuoco nella tempesta estiva
ci accendiamo e spegniamo ogni momento
togliendoci il respiro ma…scatenando umori
che solo al nostro sguardo possiamo comprendere.

Ogni parola ha il possesso del sapore di te
ed io…beh io lo sento dentro di me,
sento crescere forte questo intenso suono
che mi ha rapito, accrescendo maggiormente all’infinito.

Siamo l’aurora nel suo glaciale splendore,
scioglie e illumina d’argento le nostre anime,
tu lo sai, te lo voglio dire: noi staremo sempre assieme
quest’aria…ma specialmente questa vita ci appartiene.

Acquisteremo il tempo, nello scorrere di ogni singolo secondo,
ribalteremo le lancette, per guardarci ancora una volta
io e te, fissi negli occhi a dedicarsi
tutto quello scorrere che ora ci appartiene.

Sussurrami….sussurrami quello che vorresti sentirti dire urlando,
tu hai sciolto i nodi che legavano la mia anima,
ora è libera d’essere rapita da te…così’
senza nessuna fine voleremo nel cielo
e dal nostro alto, veramente urleremo.

“AFFRONTANDO IL MARE DELLA VITA”

…parte così in un semplice gesto, l’inizio è sempre strano, a volte superfluo, o almeno così lo crediamo, non comprendiamo a cosa andiamo incontro, e da una parola, da un semplice tendere una mano, velando un destino inaspettato, iniziamo una vita, una nuova vita riprendendo quella passata e trasformandola in un mondo nuovo e sconosciuto. E così semplicemente forse è iniziata la mia, in mille bufere e tempeste sorpassate ma che hanno lasciato un segno e una cicatrice, ora pian piano la voglio raccontare e ad ogni punto che tolgo la storia prende forma, mi lascio andare, parto da allora come se la stessimo vivendo assieme… leggete ogni riga e non perdete ogni sosta, lì ci saranno i momenti più attesi…”. Ecco, questa semplice espressione potrebbe essere perfetta per descrivere il mio essere, io, Andrea Talignani. Un foglio così bianco che può persino spaventare, e delle emozioni dentro così forti da non poter trattenere, lo sfogo prende forza su di me, affronto il foglio e lo imprimo di quelle sensazioni che stanno prendendo il sopravvento, le lascio lì adagiate, facendole uscire una parola dopo l’altra“. (Andrea Talignani)

ACQUISTA SU AMAZON:
https://www.amazon.it/Affrontando-mare-della-Andrea-Talignani/dp/8868840928

 
INTERVISTA ALL’AUTORE

D: Cosa ti ha lasciato di positivo il 2017 nel tuo percorso creativo?
R:Se devo essere sincero, il 2017 è stato l’anno della mia svolta, è stato quel semaforo in cui è scattato il verde e mi ha fatto partire per quel percorso in mezzo al paesaggio che sino ad ora avevo appena mirato. In effetti sino a poco più di anno or sono, ero intenzionato ad uscire dalle scene, di prendere la penna e metterla al muro, in quanto non trovavo nessun incentivo nel continuare a scrivere, avevo perso di vista ogni obbiettivo e mi trovavo perso, quindi ero pronto a mettere ogni mio verso nel cassetto e chiuderlo lì, solo per me. Eppure sentivo dentro di me che avevo ancora tanto da dire e da fare, avevo una forza che mi spingeva a non fermarmi a darmi un’altra possibilità, forse l’ultima.. quindi ho preso in mano quella penna in una sorta di sfida e ho cercato dentro di lei quella spinta per continuare. Forse grazie ai vari social che mi hanno permesso di arrivare con le mie emozioni a più persone, forse grazie a tutti loro pronti a sostenermi che mi hanno fatto ritrovare la forza e voglia che si era oscurata, ma fu proprio da l’inizio del 2017 che decisi di ricominciare seriamente aprendo il cuore sino all’ultima goccia e intingere ancora la mia penna per raccontarmi in tutto il mio più nascosto, per cui credo non esista niente di più positivo che ritrovare se stessi e la propria passione per crescere assieme.

D: Su quali idee e progetti ti focalizzerai nel 2018?
R: Ogni volta che parte un nuovo anno, immaginiamo cambiamenti e varie cose da eseguire nel corso di quei giorni che si susseguiranno, così nemmeno io faccio eccezione in questo. In seguito alla mia affermazione, come spiegato nella domanda precedente, ho deciso di affrontare questo 2018 segnando vari obbiettivi, ho scritto una lista, forse come si faceva da piccoli, ma almeno mi serve per non perdere l’orientamento e anche perché no ad organizzarmi nel corso dei mesi. Fra i vari obbiettivi, ce ne sono alcuni a cui aspiro di più, a cui punto particolarmente, insomma diciamo che ritengo più importanti e che ovviamente avranno bisogno di più lavoro per essere portati al termine. Si dice che noi artisti siamo un po’ particolari e forse è anche vero, perché per scaramanzia non sono molto optato a rivelare i miei vari percorsi, ma posso fare un’eccezione e lanciare una novità, sicuramente in questo 2018 vedrà la luce una mia nuova raccolta poetica, di più non posso dire.

D: Prova a darti una definizione come scrittore, usando 3 parole chiave riassuntive.
R: Potrei racchiudere tutto con una parola sola: semplice, ma ci sono alcune persone che mi definiscono il poeta dell’amore, perché spesso nelle mie liriche parlo di quel grande sentimento. Però se devo dirne tre userei queste parole: spontaneo-emozionante-unico. Il tutto perché scrivo a cuore aperto, quando lo faccio ascolto il cuore e lascio che sia lui a dettare le parole, per cui in maniera semplice e spontanea mi trasporto e faccio trasportare chi legge dentro in ogni mia emozione che è unica in ogni sua parte..io semplicemente vivo di questi colori composti dalle emozione e cerco sempre quell’unicità nel raccontarle a chi il cuore sa ancora usarlo ed ascoltarlo come me.

D: Come vedi in generale il connubio tra arte e poesia? Hai mai pensato ad un intreccio tra arte e poesia all’interno del tuo libro?
R: Penso che ogni forma d’arte sia poesia, ogni genere d’espressione artistica, qualunque essa sia, se quando ne prendiamo visione, la ascoltiamo o leggiamo, ci fa sentire qualcosa e ci lascia un senso al nostro interno è in egual modo poesia. La poesia serve a trascinare, ad emozionare e anche addirittura a farci sognare, quindi vedo un connubio con altre formi d’arte senza distinzioni, quanto può essere incantevole ascoltare una poesia con una leggera musica di sottofondo o con immagini che ne fanno da scenario? Io stesso uso spesso per i miei video poetici musiche e immagini anche in movimento, ed il risultato ne migliora sicuramente la qualità e l’effetto che essa propaga. Nel corso del tempo ho provato vari connubi e continuerò a farlo, ma nonostante questo all’interno di un mio libro non ho mai pensato d’introdurre questa sorta di intreccio. Forse perché credo che la lettura intersecata a delle immagini, possa distrarre chi si trova nell’atto di leggere, credo sia più incisiva se una persona lo apprende in modo passivo e non che debba fare entrambi nello stesso tempo, ovviamente è solo un mio punto di vedere le cose, poi magari l’immagine messa prima può far entrare immediatamente nello scenario di questo immenso connubio d’emozioni.

 
RECENSIONE CRITICA – a cura di Elena Gollini

“Perché quello che vediamo in ogni fiamma, è tutto ciò che resta, per dileguarsi all’ombra, per consegnarsi al vero”. (APOCRIFO PLATONICO)

La poesia è il linguaggio del mistero, va nel profondo, giunge all’anima delle cose e degli esseri. La poesia coglie la verità, che si cela oltre il bordo delle cose, degli eventi, delle situazioni. La poesia è un mezzo sorprendente, uno strumento potentissimo, che l’uomo ha approntato e sviluppato per rispondere all’intrigante segreto dell’esistenza, per evocarne l’essenza più intrinseca e recondita. E lo fa a sua volta domandando e porgendo quesiti e interrogativi sull’enigma che ci circonda, partendo dall’assioma “la poesia trasfigura il vero in enigma”. La formula poetica di Andrea Talignani è tutto questo, espresso con la delicata e soave dolcezza della grazia linguistica, con una spiccata capacità simbolica e comunicativa e al contempo con la semplicità scorrevole e fluida di parole e frasi, che lasciate “galleggiare” leggere sui versi aulici, ricordano per certi aspetti lo stile essenziale e pacato dell’esimio maestro Giuseppe Ungaretti.

La poesia di Andrea immerge il lettore e lo stimola a tuffarsi a capofitto nel mistero del “Tutto” con un’esperta abilità di costruzione spontanea e diretta. I versi sono qua e là arricchiti e impreziositi da termini e vocaboli più ricercati, che rafforzano e avvalorano l’impianto d’insieme e accentuano la componente d’ispirazione elevata. Andrea si mantiene in dinamico equilibrio armonico tra espressione e rappresentazione, tra momenti in cui prevale la fantasia sognatrice e momenti in cui la realtà e la dimensione reale pragmatica si impongono alla ricerca di luoghi privilegiati e momenti speciali da declamare in rime liriche.
Il silenzio concede al tempo di restare in un’atmosfera sospesa, quasi incantata e rarefatta, dove il moto dell’anima lo guida dando voce ad un’altalenante proiezione che si sdoppia, alternando interiorità ed esteriorità. Questa alternanza sincronica rende la sua produzione molto variegata e mai ferma, mai monotona e ripetitiva, orientandola in una prospettiva variabile ed eterogenea.

La poesia di Andrea scaturisce e si evolve da un desiderio creativo incontaminato e trasparente, da uno sguardo “fanciullesco” sul mondo carico di stupore, di sorpresa, ma anche intriso di un’arguta e perspicace capacità critica e analitica, nel cogliere anche le contraddizioni e le incongruenze del reale, rimarcandone gli aspetti e i collegamenti piu nascosti e segreti e porgendo al lettore una visione percettiva e sensoriale a tutto campo.

Le sequenze poetiche di Andrea “giocano” con le immagini evocate, celebrando una profusione di emozioni e sentimenti e penetrano nella mente del lettore con potente incisività, conquistando l’attimo del presente, riportantando alla memoria il comparto di vita vissuta e canalizzandone le fasi cruciali, per poi farne un ricco corollario esistenziale da convogliare nel futuro. Leggendo, i versi si personificano, prendono corpo, in una visionarietà che rivela e svela il reale nella sua più profonda connotazione. Con una meticolosa riflessione Andrea ci offre una visione del reale stratificata, dove ad ogni strato corrisponde il livello più profondo e sfaccettato di comprensione delle cose e degli esseri viventi. Andrea si cimenta in un’articolata descrizione del reale, come se volesse infilarsi tra le sue “maglie” per carpire il cuore delle cose e il respiro degli esseri, denudandone la sfera più intima.

Andrea poeta del cuore è riuscito a raggiungere un punto focale della poesia d’autore, quando l’arte del linguaggio in versi e delle parole in rima, da strumento di espressione introspettiva, diventa strumento di conoscenza e di sapere. Una conoscenza e un sapere composti da una commistione di componenti e di fattori, di sensazioni, di impressioni, capaci di riassumere ed esternare, lasciando però sempre qualcosa di enigmatico, di non del tutto palesato, di misterioso, per consentire al fruitore una propria valutazione soggettiva e dare libera prerogativa di lettura interpretativa.

Nel vivace afflato poetico di Andrea l’amore riveste una posizione catartica, nella sua vastità e complessità e viene esaltato con intense chiavi allusive e metaforiche, che simboleggiano al meglio le relazioni umane nelle loro paradigmatiche caratteristiche. L’illustre André Breton, nel Manifesto del Surrealismo, sottolineava la possibilità di trasformazione e di metamorfosi raggiunta dalle immagini interiori e dalla capacità dell’immaginazione, proclamando la necessità di andare oltre l’immediato orizzonte del reale, verso dimensioni espressive più ampie. Andrea attribuisce spazio alla fantasia del sognatore sentimentale e romantico e accoglie l’elemento onirico e immaginifico, generando echi, risonanze e assonanze, che possono associare i suoi versi all’Arte Surrealista, nel saper coniugare la ricerca estetica del bello e della perfezione formale, alle urgenze espressive e sferzanti del richiamo del cuore, che detta e scandisce ancora di più la sua fervida e appassionata enfasi creativa.

Condividi