ANGELICA BORALI

Biografia di Angelica Borali

Angelica Borali nasce in provincia di Bergamo nell’agosto 1984, sin da bambina dimostra grande interesse per il disegno e i colori cominciando con lavori autodidatti.
Per affinare le proprie tecniche pittoriche, parallelamente al Liceo socio psico pedagogico, frequenta dal ’98 corsi di disegno a matita, sanguigna, carboncino acquerello, olio e acrilico su tela e infine scultura in terracotta.
Fa parte del circolo artistico “Il Romanino” di Romano di Lombardia (BG) e “Natale Morzenti” di Martinengo (BG) cercando di apprendere e rubare i trucchi e i segreti ai suoi maestri; ed è proprio con il circolo artistico Morzenti che muove i primi passi con esposizioni che le permettono di riscuotere successi di pubblico e di critica.
Nel 2006 è a Martinengo la prima mostra personale, finalmente il primo confronto con un pubblico, momento in cui l’artista si espone mostrando i propri lavori condividendoli con gli spettatori. Circa 40 opere, che delineano un percorso artistico appena nato, ma molto deciso e consapevole.
Dopo la prima mostra espone presso la Mazzoleni Art Gallery di Alzano Lombardo nel 2007 riscuotendo anche in questo contesto i consensi del pubblico. 
Negli anni successivi propone mostre personali e collettive sia tramite gallerie d’arte, quale la Galleria Mentana di Firenze e la Toffee’s Art Gallery di San Miniato (PI), che associazioni artistiche.

Attualmente Angelica vive e lavora in Toscana in provincia di Pisa, dove dal suo studio continua la sua opera artistica, sempre alla ricerca di nuove idee e stimoli, per dipingere tele che parlano a tutti e nelle quali tutti possono trovare una parte della propria vita, un pezzetto del loro vissuto…

 

CONTATTI

 

Mostre ed esposizioni

  • Dicembre 2018 – gennaio 2019: mostra personale a Martinengo (BG)
  • Dal 2016 al 2018 in permanenza presso la Toffee’s Art Gallery di San Miniato (PI)
  • Novembre 2018: mostra collettiva “Collettiva di San Martino” presso la Mazzoleni Art Gallery di Alzano Lombardo (BG)
  • Giugno 2017: Inaugurazione scultura “QUELLO CHE SIAMO” in Piazza del Bastione a San Miniato (PI)
  • Settembre 2016: mostra collettiva “AVANTGART” presso ex chiesa di San Cristoforo, Lodi
  • Settembre 2016: mostra personale “Il colore dei sogni” presso Torre Upezzinghi a Calcinaia (PI)
  • Luglio-Agosto 2016: mostra collettiva presso la Toffee’s Art Gallery di San Miniato (PI)
  • Giugno 2016: esposizione presso il centro commerciale “Le gru” di Torino
  • Maggio 2016: mostra personale “Anime Libere” presso sala espositiva del Filandone di Martinengo (BG) con l’intervento di Luca Taramelli e la partecipazione dell’Associazione “Danza Cigno Nero”
  • Settembre 2015: mostra d’arte contemporanea collettiva “GOOD VIBRATIONS” presso complesso monumentale Sant’Andrea al Quirinale, Teatro dei Dioscuri a Roma
  • Aprile-Maggio 2014: mostra collettiva “Il nudo d’autore” presso la galleria aDa.Art Gallery di Barcellona organizzata dalla galleria New Artemisia Gallery di Bergamo
  • Ottobre-Novembre 2013: mostra personale “Lungo la via di casa” presso i locali della Pro Loco di Martinengo (BG) con l’intervento della Professoressa Elisa Motta, critico d’arte
  • Settembre 2013: Fiera Internazionale d’Arte “Artistes du monde” a Cannes, con Marina Picasso, madrina dell’evento
  • Dicembre 2012-Gennaio 2013: mostra collettiva “Valori di continuità” presso la Galleria d’Arte Mentana di Firenze
  • Aprile 2012: mostra collettiva “Rassegna artistica Martesana” presso Villa Castelbarco a Vaprio D’Adda (BG) 
  • Settembre 2010: mostra personale “I colori di settembre” presso il resort-hotel “Regina del mare” a Calambrone (PI)
  • Luglio 2010: mostra collettiva a Pontedera (PI) organizzata dall’associazione culturale “La Tavolozza”
  • Maggio 2010: mostra collettiva presso l’agriturismo “Casale le torri” a Ponsacco (PI)
  • Marzo-Aprile 2010: mostra personale “Finestre aperte” presso i locali della Pro Loco di Martinengo (BG) con l’intervento della Professoressa Elisa Motta, critico d’arte  
  • Ottobre 2009: mostra collettiva a Pontedera (PI) organizzata dall’associazione culturale “La Tavolozza”
  • Agosto 2009: mostra collettiva “Arte estate” presso l’hotel “Esplanade” di Viareggio organizzata dall’Associazione Culturale di Pontedera (PI) “La Tavolozza”
  • Maggio 2009: mostra collettiva itinerante “Cresce una nuova energia” organizzata dalla Mazzoleni Art Gallery di Alzano Lombardo (BG) e Blue meta
  • Dicembre 2008: mostra collettiva “Collettiva di Natale” presso la New Artemisia Gallery di Bergamo
  • Novembre 2007: mostra personale nei locali della Banca Mediolanum di Martinengo (BG)
  • Giugno 2007: mostra personale “I colori di Venezia” ad Alzano Lombardo (BG) presso lo spazio giovani della Mazzoleni Art Gallery in concomitanza della personale di Dario Ballantini
  • Maggio 2007: mostra collettiva del Circolo Artistico Martinenghese a Bergamo
  • Aprile 2007: mostra personale “Un posto per me” ad Alzano Lombardo (BG) presso lo spazio giovani della Mazzoleni Art Gallery
  • Novembre 2006: mostra personale nei locali della Banca Mediolanum di Martinengo (BG)
  • Aprile 2006: 1° mostra personale a Martinengo (BG) presso il Monastero di S.Chiara con l’intervento della Professoressa Elisa Motta, critico d’arte.

 

TEMI E LAVORO PITTORICO

Ogni serie pittorica rappresenta un periodo della vita dell’artista, le une si avvicendano alle altre segnando una crescita artistica, ma prima ancora personale.

Le composizioni floreali
Pennellate corpose e veloci danno vita alle composizioni floreali, vasi semplici, trasparenti contengono mazzi di fiori più o meni scomposti, i fiori sembrano appena colti e posti nei vasi con un pò d’acqua per tenerli in vita. Ma come si può notare non tutti i fiori riescono a stare nel vaso alcuni cadono sul piano, sul tavolo, altri rimangono nel vaso ma sono penzoloni, il gambo spezzato non riesce a sostenere il peso della corolla, quasi privi della forza di sopravvivere, anche se il colore vivo denota forza di voler risalire o semplicemente accettare il proprio destino.

Le figure femminili
Con incarnati caldi e aranciati, in posizioni raccolte e mai volgari, le donne sembrano spesso immerse in un mondo interiore e segreto, lo sguardo talvolta triste dato dalla sensazione di insicurezza e incertezza verso il domani, talvolta più sereno e speranzoso come se il futuro fosse a portata di mano. Negli ultimi anni le donne dipinte dalla Borali segnano un cambiamento, i corpi sono coperti da drappi o vestiti, gli occhi coperti da grandi cappelli, che come moderne armature proteggono la parte più intima e interiore, lasciando allo spettatore il suo lato più esterno sicuro e impenetrabile.

Le barche
Le imbarcazioni esprimono maggiormente il bisogno di libertà, seppur mantenendo punti saldi.
Così le barche sono legate alle briccole per non essere trascinate dalla corrente, la corda è ben salda ma è abbastanza lenta da poter garantire sicurezza e indipendenza allo stesso tempo. In questo modo ognuno deve poter percorrere la propria strada consapevole del fatto che al suo fianco ci saranno sempre figure care a sostenerlo e accompagnarlo nel cammino.

Le case e i palazzi
Tutto parte da una semplice foto scattata durante una gita fuori porta e come spesso accade per gli artisti basta una frazione di secondo, uno scatto, un immagine e subito la fantasia crea nuovi mondi; così da semplici palazzi, inizialmente molto rigorosi e impenetrabili, si passa ad atmosfere più serene quasi giocose e sembra che le case inizino a prendere vita e a viaggiare, a cercare qualcosa, quel qualcosa che spesso cerchiamo anche noi: la nostra identità, la nostra storia, il passato che si allunga verso il futuro; ma nessuna casa è sola, nessuno potrebbe percorrere il proprio percorso solo. I punti di riferimento sono elementi fondamentali nelle opere della Borali, gli affetti, la famiglia sono solide mura pronte a sostenere qualsiasi decisione, a superare qualsiasi difficoltà. 

 

PHOTOGALLERY

 

 

RECENSIONI CRITICHE

… Stupisce, guardando le sue opere romantiche, dolci, quasi surreali, sapere che stiamo parlando di un’artista ancora giovanissima e per di più autodidatta. Trasferisce i suoi sogni su tela per innata vocazione proprio come i “grandi” …” “…La Borali è una pittrice che, sospinta dal successo della critica, ha rimboccato le maniche, ha impugnato il pennello e, con colori e toni nuovi ha compiuto un ulteriore, evidente, significativo balzo in avanti. Credo sia arrivato il momento di abbandonare il termine “giovane”, nonostante l’età sia senza dubbio invidiabile…” “…Un’artista fragile e minuta se conosciuta personalmente ma capace di riportare su tela, grandi certezze, talento, decisione e fermezza. Chiediamo al pubblico osservare le sue opere, di fermarsi un istante davanti a loro, senza pensare a nulla, il resto verrà da solo. Questo è il vero senso dell’arte, saper trasmettere emozioni, ed in questo Angelica è già grande”.
Mario Mazzoleni, 2007

…Le composizioni recano evidente l’impronta di personalità forte e autonoma. Atmosfere suggestive e vibranti dominano ora i paesaggi, nei quali l’artista si inoltra con sicurezza. Distese di acque immobili e corpose, rigogliose fioriture di ninfee, barche appena oscillanti nella risacca, campagne ubertose e solitarie si stagliano sulla tela come contemplate da una finestra. Un mondo solo apparentemente tranquillo e immerso nel silenzio, in realtà schiacciato da forze oscure e laceranti che minacciano il destino di ognuno. C’è rabbia e volontà di riscossa nei rossi sanguigni, ma c’è anche, immancabile, la luce della speranza che dardeggia all’orizzonte. Quanto alla figura, non si tratta di persone reali, bensì di simboli della condizione femminile: rappresentazioni che non puntano solo al momento anatomico, ma affrontano in modo appassionato il problema di ciò che la donna è o ciò che vorrebbe essere. La donna ci appare un po’ angelo e un po’ maliarda. Tuttavia, è fondamentalmente una creatura fragile e sola. Negli sguardi meditativi come negli atteggiamenti di sconforto, l’autrice sa ben rappresentare le tante contraddizioni che affliggono il nostro mondo“.
Elisa Motta, 2010

Tracce digradanti di colore che tracciano il mondo interiore di Angelica Borali.
Nella pittura di Angelica Borali la ricerca dei mutamenti della luce si manifesta nelle soffuse luminescenze d’armonie cromatiche tonali che descrivono atmosfere interiori. Vi è una grande spiritualità che si palesa nel concento di colori, che contribuiscono a creare sinfonie armoniche dove non mancano tratti di velata nostalgia. Il suo ambiente stilistico la porta a prendere in esame il tempo e lo spazio, che vengono sintetizzati nei corpi femminili e nei paesaggi che si materializzano nelle tracce di cromie digradanti che suggeriscono i contorni. Nei piani pittorici, sul palcoscenico delle rappresentazioni delle sue opere, s’intravvedono le città delle illusioni che, diventati miraggi, s’incupiscono sfocando sino alle ombre: metafora dei valori spirituali e nella ricerca del proprio io. I colori si animano in cremisi che si stemperano in aranciati per illuminarsi in ampie pennellate che schiariscono nei bianchi rosati di speranza. Il tempo passa e l’illusione dei sogni si riflette nel rosseggiare dei tramonti: forse il domani sarà dolce!
L’artista racconta, con semplice raffinatezza, la società di oggi, dove impera l’apparire che fa perdere di vista l’essere. Nella sua pittura c’è la denuncia dell’insicurezza e della grande malinconia delle giovani d’oggi che inseguendo la bellezza e la forma fisica si allontanano dai valori della spiritualità e della vita. Sono le pennellate avvolgenti, come un grembo materno, che segnano le sinuose curve dei corpi, che pare vogliano sfuggire agli oscuri presagi che adombrano il futuro di chi non riesce a staccarsi dai condizionamenti del nostro tempo. I grumi di colore bruno descrivono le asperità e le tensioni che condizionano la vita delle donne, che risentono ancora delle limitazioni e dei pregiudizi che tarpano le libertà e dei sogni. Negli aliti del vento, che smuove la massa di capelli, si allontanano le ansie e i pensieri e riemergono ricordi dell’adolescenza e le fantastiche illusioni perse nel tempo”.
Federica Murgia, 2013

L’arte rappresentata da Angelica Borali è richiamata nella sua molteplice esistenza dal suo stato d’agitazione puro, quello che spruzza materia, alla serena meditazione delle trasparenze. Ma niente è casuale, la vita dell’arte è legata alla vita del suo creatore fino alla loro perfetta coincidenza. Assistiamo, allora a attimi di gioia, dove ad esplosioni cromatiche cangiati spuntano campiture materiche. Essere testimoni davanti alla sguardo delle donne ritratte dalla pittrice, rappresenta quell’attimo di pochi anni che divide l’infanzia dalla maturità, dove si forma la personalità, esili fate dal dolce sguardo…” “…dove è l’impressione che prende forma e che sembra esplorare le vie del vento con una pennellata dinamica che anima tutte le sue figure con lirismo poetico, contrasti improvvisi nelle immagini sempre diverse, come una danza concentrica che porta all’essenza della figura”.
Paolo Grigò, 2016

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