ANNA MARIA FAZIO

Biografia di Anna Maria Fazio

Anna Maria Fazio, nasce il 20 novembre 1965 a Orbetello (GR). La sua è una famiglia modesta e umile di agricoltori. La vita in campagna e le condizioni economiche precarie non le permettono di fare grandi sogni per il suo futuro. L’amore per l’arte ereditato dal nonno paterno, pittore autodidatta, e il suo carattere solitario ma determinato e forte, crescono con lei che coltiva il sogno di diventare una stilista di moda.

Vive fino all’età di quindici anni nella Maremma Toscana, poi nel 1980 si trasferisce per motivi familiari e di lavoro del padre, sul Lago Maggiore, dove termina gli studi come segretaria d’azienda, sperando di poter trovare lavoro e aiutare la famiglia, nel frattempo cresciuta con la nascita di altri due bambini. Il lavoro come segretaria non è nelle sue corde e trova impiego come operaia in piccole aziende metalmeccaniche, tessili della zona. Si sposa e diventa madre di due figli, e continuando a sognare un futuro diverso, riprende a studiare, come stilista a Milano, frequentando solo poche ore a settimana l’Accademia Bolognese. La nascita della sua prima bambina però è imminente e lascia di nuovo in un cassetto il suo sogno.

Nel 1996 apre di nuovo quel cassetto e con l’avvento di internet prova a mostrare al mondo il suo talento e a dire “Io ci sono”. Inizia il suo percorso artistico, il suo viaggio nel mondo dell’arte. Il genere Astratto informale sembra essere la sua strada, ma le condizioni economiche precarie di artista emergente, non le permettono di entrare a far parte di certi circuiti (ancora a lei sconosciuti) del mondo dell’arte – utili per ottenere, quantomeno, visibilità presso collezionisti o sponsor, necessari per “emergere” davvero.

L’artista esplora diverse tecniche pittoriche e utilizzando materiali diversi. Un’arte introspettiva e psicologicamente coinvolgente, ma ancora non completamente espressa e matura. Espone le sue opere in diverse esposizioni collettive come: Roma, Milano, Mosca, Bruxelles, Parigi, Venezia, Olbia, Tokyo, Monte Carlo, New York, attraverso importanti pubblicazioni d’arte e riconoscimenti artistici. Nel 2010, l’artista punta un obiettivo, audace e arduo: la scrittura, proseguendo così il suo percorso di crescita e consapevolezza come donna e autrice. Inizia dal genere erotico, attraverso la pubblicazione in Self publishing di alcuni libri di racconti, affrontando argomenti forti e spesso considerati tabù. E’ consapevole che la scrittura erotica può essere scomoda, etichettante, svilente, per il suo impegno e la sua determinazione nel diventare una scrittrice vera e capace. L’idea di iniziare a scrivere un romanzo la attrae e la ispira. La strada è lunga e tutta in salita, specialmente se non hai mezzi economici e sei una donna, oltretutto.

Intraprende la sua battaglia, in solitaria, per una meritocrazia artistica, e per la libertà della donna come individuo, nell’arte come in ogni altro ambito lavorativo. Sceglie di non esporre più in collettive in gallerie e quant’altro, che non propongono davvero l’artista emergente, ma gonfiano il suo Curriculum, invano e lo rendono solo uno dei “tanti” polli da spennare. Questa, ovviamente, non è la regola, seppur non sia è illegale, è la strada da evitare per due motivi: non diventare complici di un modus operandi dilagante, appartenente a una parte di “addetti ai lavori”- che attua una politica lavorativa discutibile e di dubbia professionalità, atta principalmente allo sfruttamento dell’artista sconosciuto, desideroso di farsi conoscere nel mondo dell’arte contemporanea e dell’editoria -più che al vecchio e caro Scouting artistico. Quello che conta davvero è non arrendersi mai e proporsi con impegno, studiando e migliorandosi, sempre. Una sfida in primis con se stessi. Provare a fare la differenza, uscendo dalla massa non è presunzione se ci arrivi con umiltà e impegno. Scegliere di dire NO, a compromessi e proposte indecenti che, tutto sono, tranne collaborazioni professionali e dignitose, è prima di tutto un diritto al quale non si deve mai rinunciare. Questo senza mai dimenticare doti importanti: umiltà, impegno, determinazione e trasparenza.

Nel 2014 apre un blog Il salotto buono di Anna, nel quale racconta il suo personale modo di vedere l’arte, e i suoi traguardi, la sua voglia di libertà come donna e come artista. Attraverso la sua esperienza personale, fatta di errori, sconfitte e piccole vittorie, parla del difficile mondo dell’arte, dell’editoria, dell’ingenuità e dell’ignoranza (termine inteso come persona che ignora certe dinamiche) ancora purtroppo molto attuali, e che purtroppo sono in primis il nemico contro cui combattere.

Decisa più che mai a percorrere la difficile strada dell’attesa di un editore vecchio stampo, o di uno sponsor per i suoi progetti d’arte, riprende a dipingere e a scrivere. Questa volta, però, si cimenta, con coraggio, in un genere arduo e impegnativo per un autore, e che diventa utopistico se l’autore non proviene da scuole di scrittura e non possiede bagagli di cultura letteraria: il romanzo thriller psicologico.

Nasce l’idea del romanzo ambientato nel mondo dell’arte Sangue Colpevole, primo volume del dittico Linea di Sangue. Il secondo volume uscirà nel 2019. Anna Maria Fazio, propone la sua arte così – attraverso immagini e parole – raccontando in maniera originale l’irrequietezza, le emozioni, le paure, le ossessioni, e gli orrori che albergano, reconditi o palesi, nell’animo umano. “L’anima di un quadro tra le pagine di un libro”, è la serie completamente dedicata al romanzo Sangue Colpevole, in prevendita su Amazon e in uscita il 20 dicembre 2018.

L’ispirazione è tale che decide di evolvere questo suo progetto, continuando a mettersi in gioco, affiancando all’idea iniziale Quadro/Romanzo, con una serie di prodotti dedicati: Un profumo Melodie Sensuelle Perfume – ispirato alla personalità della protagonista del thriller e prodotto da Aroma Fragrance Lab – una tra le più importanti aziende profumiere francesi. In collaborazione con un’amica designer nasce una collezione di abbigliamento e accessori Charme by Melodie Sensuelle, In questa collezione si alternano design digitali e pittorici che si trasformano in tessuti e oggetti di pregio. prodotti e messi in commercio dall’azienda americana VIDA di San Francisco USA. Crea un suo marchio LastCry Collection col quale l’artista disegna le sue personali linee moda, utilizzando le tecniche pittoriche più svariate.

Quotazione Artista

Febbraio 2016 – L’artista entra a far parte come membro dell’AMA (Albo Mondiale degli Artisti) con quotazione opere dal minimo di EUR 350,00 al massimo di EUR 3500,00 con numero registrazione F-IT6 visionabile al link: http://www.fondazionecostanza.org/blog/search/anna%20maria%20fazio

 

CONTATTI

 

SANGUE COLPEVOLE (Linea di Sangue Vol. 1)

Il corpo in fin di vita di una ragazza viene ritrovato in un lago di sangue, tra i cespugli del giardino di un convento in Irlanda. Theodore e la sua amante Cleia sono sconvolti ma devono informare la Madre Superiora al più presto o la giovane morirà. Inizia così la vita della giovane nel convento, che persa la memoria viene battezzata col nome di Fiamma dalla Madre Superiora che nutre per lei un certo disamore. Il fortunato incontro con Leonard, ricco e affascinante gioielliere, futuro marito che morirà qualche anno dopo in circostanze misteriose, lasciandola vedova miliardaria, segnerà la sua vita sia come donna sia come pittrice affermata in tutto il mondo, il cui aspetto è avvolto nel mistero. Nessuno conosce il suo volto e questo per Fiamma è una fortuna. Scoperti alcuni tasselli rimasti nel buio della sua memoria ormai ritrovata, ordirà un progetto di vendetta che quindici anni dopo intreccerà le vite di molte persone tra cui quella del giovane Alessandro, studente del corso d’arte al liceo Guggenheim di Venezia. La conoscenza con la donna che gli ruberà il cuore e i sensi, coincide con la notizia della morte orribile dell’adorato zio William. Due emozioni travolgenti che segneranno in maniera profonda la sua giovane mente che inizierà a porsi mille domande. Quale può essere il collegamento? Per scoprire la verità Alessandro dovrà eseguire un compito; leggere un libro nel quale molte domande troveranno risposta, lasciando gli ultimi interrogativi sull’identità della donna di cui è perdutamente innamorato, e sulle sue stesse origini. Scoprirà così un Vaso di Pandora dalle verità sconvolgenti che annullerà ogni sua certezza scaraventando il giovane nella disperazione più assoluta fino all’ultimo sconvolgente atto, durante il Ballo del Doge del 2010. La notte nella quale tutto finisce o inizia?

IN USCITA IL 20 DICEMBRE 2018
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INTERVISTA ALL’AUTRICE – a cura di Elena Gollini

D: Come coniughi la vena creativa di autrice con il talento di creatrice di moda?
R: Sin da piccola ho amato sia il disegno sia la scrittura. Entrambe sono delle opportunità incredibili per poter esprimere la propria creatività, il proprio talento. Ricordo le ore passate a registrare programmi televisivi di Moda, dove sfilavano modelle bellissime, indossando abiti meravigliosi. Sognavo di poter, un giorno, veder sfilare modelli disegnati da me. A diciassette anni avevo già disegnato e realizzato con le mie mani tutto il mio guardaroba. Sognare non costava nulla. La scrittura mi ha sempre affascinato, prima come lettrice e poi, più tardi come autrice. Ero determinata a capire se fossi stata capace, nonostante le mie umili origini egli studi da autodidatta, a scrivere storie coinvolgenti, creando personaggi interessanti e dalle personalità misteriose, complicate, accattivanti. Come artista – perché è così che mi ritengo, senza presunzione nel definirmi in uno status che (ahimè) non mi appartiene; dicono che scrittore, pittore, lo è colui che vive d’arte, e delle sue passioni ne ha fatto il suo sostentamento. Insomma riesce a vivere di quello dignitosamente. Il mio bisogno “fisico”, a un certo punto della mia vita, è stato quello di riuscire a esprimere la mia personalità particolare. Un carattere non facile, il mio, solitario, oscuro, a tratti, in altri solare e giocoso, ma che con la pittura e il genere astratto e concettuale (al quale mi sono dedicata negli ultimi anni) non sono riuscita a far emergere. Ecco che la scelta di unire queste due mie passioni, pittura e scrittura, hanno infuso in me la determinazione, ardua, a lavorare a un progetto, per me speciale. Convogliare queste mie sfaccettature un un unico bacino, affinché potessero fluire liberamente, permettendo alla mia creatività e sensibilità di realizzare qualcosa di diverso, quantomeno originale.

D: Quali progetti stai portando avanti per il 2018? Hai un sogno nel cassetto che vorresti realizzare?
R: Il mio sogno nel cassetto è probabilmente banale e scontato; poter vivere delle mie passioni, in una piccola casa in riva al mare. Certamente non è scontata la mia battaglia – che porto avanti raccontando il mio percorso di crescita artistica e personale, attraverso il mio blog Il salotto buono di Anna – per la meritocrazia nel mondo dell’arte, per la libertà delle donne di potersi esprimere a 365° senza dover, troppo spesso ormai, subire ricatti psicologici e condizionamenti in ambito lavorativo, artistico, e sociale dagli uomini.

D: Come valuti in generale il mondo della moda a livello nazionale e internazionale?
R: L’Italia è un’eccellenza nel campo della moda e in tantissimi altri settori. Uno dei nostri fiori all’occhiello, e credo che ci debba essere maggiore possibilità e opportunità di lavoro in questo campo, per tutti i designer e creativi a livello globale. Quando due anni fa ho ricevuto la proposta dell’azienda americana Vida ho realizzato un dei tanti sogni di bambina. La produzione dei tessuti e capi moda attraverso le mie opere. Inoltre, motivo che mi ha entusiasmato ulteriormente, è stato scoprire che il mio lavoro andava ad unirsi ad altri migliaia di artisti, designer di tutto il mondo che, aderivano a un progetto comune e incredibilmente positivo. L’utilizzo di materie prima di alta qualità nel rispetto delle politiche equo solidali ed eco sostenibili che Vida porta avanti con la sua azienda. L’industria tessile, è noto, ha un immenso potere a livello globale, e sapere che centinaia di milioni di persone – in paesi come il Pakistan, India, possono lavorare e studiare attraverso questi progetti, riuscendo così a creare con  le loro mani un futuro migliore per loro stessi e le loro famiglie – contrastando il potere dell’educazione a quello della carità e dell’ignoranza – permetterà a quelle popolazioni di allontanarsi dal ciclo della povertà.

D: Come si può dare un concreto supporto a sostegno al comparto degli autori emergenti?
R: Potrei parlare per ore su questo argomento. La mia esperienza di pittrice emergente prima e autrice poi, mi suggerisce un’unica risposta. Meritocrazia. Il buon vecchio scouting, nell’editoria come nel mondo dell’arte. Le “perle rare” che lo adottano, andando in avanscoperta, senza secondi fini, a cercare talenti nuovi, sconosciuti, ma che nascondono grandi sorprese, esistono ancora, ma sono davvero,”rare”. Il potere del denaro, l’arrivismo sociale e la scarsa e/o improvvisata professionalità in certi settori, crea un enorme danno alla creatività, ai tantissimi autori, che pur di vedere il proprio nome sulla copertina di un libro, si affidano a persone dalla “speculazione facile”, Questi infatti, pur di ottenere il loro tornaconto costruiscono intorno all’artista emergente false speranze di successo.  E’ complicato far comprendere certe dinamiche, tutti scrivono, o dipingono,  e spesso c’è anche del talento nel “sottobosco”, ma vige anche molta arroganza e superbia nel definirsi meritevoli. “Tutto, subito, e ad ogni costo” è come un Mantra che offusca la mente. L’azione di scouting dovrebbe fare proprio questo, non soffermarsi all’apparenza. Scavare, frugare, sprofondare se serve, attraverso le vie dell’anima di un artista sui generis che si mescola alla moltitudine, rischiando di rimanere nell’ombra per sempre. 
Concludo con un unico suggerimento valido per entrambe le categorie alle quali appartengo. Attraverso questi due mondi meravigliosi abbiamo l’opportunità di conoscere davvero noi stessi, crescere come persone e come artisti. Rimanere umili, senza sminuirsi, lavorare tanto e con impegno, ma sopratutto ricoprire il valore della pazienza.

 

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