BEATRICE SALVADORI

Biografia di Beatrice Salvadori

Ho sempre amato disegnare ed ho iniziato fin da piccola ad imbrattare i muri di casa con le mie opere, con grande “gioia” dei miei genitori… mi affascinava guardare i pittori all’opera e mi incantavo di fronte ad ogni forma d’arte. Il libro che ricordo come il più bel regalo ricevuto e che ancora conservo gelosamente è “Il manuale per disegnare” che mi fu regalato da piccola . Ho iniziato da sola a disegnare e dipingere e successivamente ho iniziato a frequentare uno studio privato molto rinomato in zona, dove ho potuto affinare tecniche, conoscerne di nuove, sperimentare nuovi materiali e nuove modalità di espressione… Continuo con passione su questa strada perché la pittura è parte della mia esistenza.
Ogni quadro è espressione di un istante di vita, dipingo sempre quello che sono e che sento. Non ci sono compromessi… Adoro e prediligo la figura umana: occhi, volti, corpi. Ogni opera scaturisce dai miei sogni ad occhi aperti, da desideri che mi nascono dentro. I corpi che dipingo sono particolari, a volte vuoti, fusi, si riempiono, escono, sono incastrati… tutto parte dal mio stato interiore, gli uomini e le donne fusi in un’unica tela rappresentano il mio desiderio di unicità dell’essere umano… i grandi occhi (spesso surreali o dai colori impossibili), osservano la realtà che mi circonda e memorizzano le emozioni e le visioni del mondo… le donne a volte si nascondono per non inciampare negli ostacoli della vita, poi si fanno più forti ed escono dal quadro. Ho necessità di mettere su tela proprio quello che sento e che provo..perché ogni tela è un pixel della della mia anima… In fondo la pittura è medicina… aiuta a vivere e io vivo le emozioni attraverso di essa… è attraverso questa arte che la donna IMPERFETTA para i colpi inflitti dalla vita…

 

Mostre, esposizioni e riconoscimenti

  • Rassegna Certaldo in cornice
  • 2004 – Premio Italia per le arti visive – XIX edizione
  • Premiata con l’allestimento di una “piccola personale” ed un articolo relativo alle opere in
    mostra – su Eco d’Arte Moderna, Rivista allora presente nella città
  • 2005 – Premio Italia per le arti visive – XX edizione
  • Premio editoriale “Inserimento nel calendario un anno con l’arte”
  • 2006 – Premio Italia per le arti visive – XXI edizione (nuovo riconoscimento “piccola personale
    presso Firenze”)
  • Premio Celeste
  • Novara Art Prize 2014
  • Saturarte 2014 (Genova settembre 2014) – risultata tra gli artisti “segnalati” quali interessanti
  • ContemporaneaMente 2014 (Genova – ottobre 2014) –invito in qualità di artista “segnalato”
  • Saturarte 2015 (Genova settembre 2015)
  • Partecipazione a Cena degli artisti (2016)
  • Esposizione di alcuni quadri presso Caffè degli artisti (2016)
  • Collettiva (giugno 2016)
  • Mostra d’arte Castello Acciaiolo (ottobre 2016)
  • Partecipazione presso ICLAB alla Mostra d’Arte Contemporanea (gennaio 2017) con ripresa a
    cura di Toscana TV
  • 21 febbraio 2017 – Intervista curata da Fabrizio Borghini (Toscana Cultura) presso ristorante Le
    Logge al Piazzale Michelangelo
  • Partecipazione presso ICLAB alla mostra Donne dell’arte (25 febbraio – 8 marzo 2017)
  • Mostra collettiva con breve intervista curata da Fabrizio Borghini (Toscana Cultura) presso Hotel al
    Duomo (maggio 2017)
  • Partecipazione presso ICLAB alla mostra Donne dell’arte (febbraio 2018)
  • Artisti alla Soffitta (8/20 luglio 20108) presso La Soffitta di Colonnata a Sesto Fiorentino (FI)
  • Premio Nazionale Castiglioncello (21 luglio/5 agosto 2018) presso Pineta Marradi a Castiglioncello (LI)
  • Pubblicazione all’interno del libro Artisti a Castiglioncello
  • Personale Corpo e anima (4-20 gennaio 2019) presso il Consiglio Regionale della Toscana, Palazzo del Pegaso, a Firenze

 

TESTO CRITICO A CURA DI DANIELA PRONESTI’

Di qualsiasi cosa siano fatte le anime,
la sua e la mia sono la stessa cosa
(Emily Brönte)

Dopo un percorso pittorico condotto nel segno di un realismo di tipo tradizionale, Beatrice Salvadori giunge con il ciclo di opere presentate in quest’occasione ad un rinnovato senso della composizione figurale e insieme del colore disgiunto dalla verosimiglianza naturalistica. Un passaggio avvenuto senza forzature né radicali stravolgimenti sul piano del significato; al contrario, proprio questo modo più libero di approcciarsi alla rappresentazione del corpo umano le consente oggi di approfondire alcuni aspetti simbolici da sempre sottesi al suo immaginario. Maschile e femminile s’incontrano nella sua pittura come parti di un tutto, espressione di un’unità indissolubile, dell’armonia tra forze complementari. Diversamente da quanto siamo abituati a pensare, ovvero intendere maschile e femminile come poli che si attraggono in un’irrisolvibile quanto continua tensione tra necessità e conflitto, bisogno di completarsi reciprocamente ed evidente difficoltà a raggiungere un equilibrio, nelle opere di Beatrice Salvadori queste due energie convivono senza contrasti, integrandosi l’una all’altra, fino a formare una sola imponente figura. Due corpi diversi tra loro si fondono in un solo corpo e quindi anche in una sola anima, pur mantenendo ciascuno la propria identità. Come dire, in altre parole, che soltanto riconoscendo ed accettando le differenze tra l’una e l’altra natura, è possibile farle convivere entrambe in un’inscindibile quanto armonica totalità. Un discorso che riguarda non solo le dinamiche alla base dei rapporti umani ma che coinvolge anche i conflitti che animano la vita interiore di ciascun individuo. Ricorrendo alla distinzione introdotta da Carl Gustaf Jung tra animus ed anima, vale a dire tra maschile e femminile come elementi ambedue costitutivi della natura umana, potremmo dire che quella rappresentata da Beatrice Salvadori è proprio la dualità interna al nostro essere, dove ragione e istinto, passionalità e rigore logico eternamente si combattono pur nella reciproca necessità. Nessuno di noi, infatti, può riconoscersi in maniera totale e definitiva nell’una o nell’altra forza, perché entrambe queste “spinte” sono essenziali alla vita e alla sua meravigliosa complessità. L’artista ce lo ricorda mostrandoci due corpi avvinghiati l’uno all’altro fino a diventare un tutt’uno indistinguibile; intorno a loro e su di loro si dipana la danza del gesto che occupa lo spazio dipinto tracciando percorsi e traiettorie dello sguardo. Linee ondulate o verticali, tracce, colature, dissolvenze: una dinamica varietà di segni e di colori che ci rammentano come anche la pittura si fondi, al pari della vita, sull’unione di forze complementari, ciascuna delle quali tende verso l’altra, compensandosi vicendevolmente.

 

 

CONTATTI

 

INTERVISTA ALL’ARTISTA – A cura di Elena Gollini

D: Una tua riflessione sul concetto di vocazione artistica.
R: La vocazione artistica è la sensibilità di un soggetto verso una particolare attività, nel mio caso la pittura e la creatività in generale. E’ quella spinta a creare che devi seguire perché è un modo per vivere e sopravvivere. Attraverso la pittura l’emozione diventa messaggio e l’attività artistica diventa il training autogeno per superare le difficoltà quotidiane.

D: Come valuti allo stato attuale il vasto e sfaccettato settore dell’arte contemporanea?
R: L’arte contemporanea è curiosa e talvolta anche fuori dai limiti… E’ un grande recipiente di idee e come tale, anche se spesso non facilmente comprensibile, un patrimonio di pensieri che può arricchire il mondo..! In fondo, creare curiosità, pensieri o emozioni è un modo per risvegliare le menti addormentate..

D: Quali progetti creativi stai pianificando per il 2019?
R: Il mio percorso è in continua evoluzione, creo seguendo le emozioni del momento e le suggestioni che provo visualizzando le mie tele appena abbozzate… Per il 2019 mi sono promessa di buttare fuori tutta me stessa.. come mai ho fatto prima, e questo è già un grande progetto per la mia anima… chi seguirà vedrà!

 

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