CLAUDIO ELLI

Biografia di Claudio Elli

Ha frequentato la Civica Scuola d’Arte “Paolo Borsa” a Monza, presso la Villa Reale, dove ha seguito i corsi di scultura, pittura e psicologia visiva, quest’ultimo particolarmente rilevante per lo sviluppo della sua poetica e sensibilità compositiva. La sua ricerca ha inizio dalla curiosità verso i silenziosi e vecchi muri, in particolare quelli dell’amata Venezia, dove tra le rughe della vecchiaia vengono raccontate le vicissitudini del tempo. Dopo aver attraversato varie fasi della pittura durante gli anni di studio, è approdato all’informale visivo, inizialmente mescolando materiali grezzi, più o meno poveri, fino a dar vita a semplici pagine di quotidiano. Elli lavora e insiste sulla componente diversificata della materia, che viene elaborata e contaminata da oggetti ready-made, colori forti, scritture con segni pre-esistenti e altri impressi dall’artista. Nei suoi dipinti, Elli trova la forza per riunire in un collage colmo di emozioni e sentimenti, accadimenti del passato, attimi del presente e suggestioni future.

D: Una riflessione sul concetto di artista contemporaneo.
R: Creare dal nulla un’emozione.

D: A quali progetti artistici ti stai dedicando in questo momento?
R: Sto portando avanti i miei racconti sui muri, che ci trasmettono emozioni se visti con un occhio “speciale”.

 

CONTATTI

 

I MURI di Claudio Elli

La città è un luogo privilegiato di relazioni, emozioni e memorie.
Ogni edificio ci insegna qualcosa di noi stessi e del nostro passato. Su ogni parete si stratificano le esperienze e le storie di chi ha vissuto quei luoghi. Come in un volto le rughe, su una mano le linee del tempo, tra le crepe dei muri delle città è possibile ricercare (e forse ritrovare) quell’invisibile che sembrava perduto tra le pieghe della memoria: il vissuto.

Uno sguardo consapevole e malinconico fa emergere il legame tra gli edifici e le persone che li hanno abitati, tra i luoghi e chi li ha attraversati. Le relazioni intessute nel tempo danno misura allo spazio, ridisegnano i confini e mettono in dialogo persone e comunità con gli avvenimenti del loro passato.

Se i muri potessero parlare racconterebbero chissà quante storie, ricordi d’infanzia consegnati ad un’ incisione nel cemento, impronte su un mattone scrostato, momenti di solitudine, aneddoti a volte toccanti, altre anonimi. Un intrico di vissuti personali, occasioni colte, aspirazioni e possibilità mancate, prende forma all’ombra degli edifici della città, negli spazi e sui muri che hanno visto convergere traiettorie diverse con storie comuni.

Muri di storie che raccontano più di una vita: una città e la sua comunità, la sua memoria e la sua identità.

 

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