EZIO GRELLI

Biografia di Ezio Grelli

Sono un artista autodidatta. Sono nato il 20 agosto 1975 a Differdange una piccola cittadina del Lussemburgo. Sin da piccolo sono stato un bambino ribelle con una grande creatività, con una forte propensione alla manualità ed all’immaginazione. Da ragazzo il mio carattere anticonformista e ribelle ha complicato molto i miei percorsi di studio e lavorativi. Grazie ad una spiccata curiosità, nel tempo ho canalizzato le mie qualità sino ad arrivare a lavorare nel mondo della body art; quindi all’età di circa 23 anni è avvenuto l’incontro serio con l’arte, il disegno, la pittura, ho comprato libri di testo che si usavano per le materie artistiche nei licei e nelle accademie e decisi di studiare ed approfondire quelle conoscenze da autodidatta, perché poi mi avrebbero permesso di muovermi con più disinvoltura nel mondo della body art, mondo anche quest’ultimo che decisi di scoprire sempre con uno studio ed una ricerca da autodidatta per lo più… e che poi negli anni sarebbe diventato il mio lavoro principale…Quindi da quel momento in poi mi sono innamorato dell’arte, di quella gioia sottile che ti pervade l’anima quando si decide di dare forma alle proprie idee, e la mia vita si e’ riempita di disegni, di colori, di notti insonni a dipingere…Nei primi periodi le mie attenzioni furono rivolte alla pittura, al disegno in senso anche accademico se vogliamo, poi piano piano le abilità acquisite furono rivolte alla creazione di progetti specifici per il mio lavoro, non abbandonando mai del tutto la pittura, e la mia ricerca in ambito artistico,che ho continuato a praticare a sprazzi e a fasi alterne nel tempo libero che il mio lavoro concedeva. Poi negli anni è riemerso forte il desiderio di dipingere con più costanza, poiché la pittura e la ricerca artistica mi permetteva di essere molto più svincolato e libero da regole ed imposizioni, di quanto non fosse possibile creando design e progetti per la body art, e quindi di riuscire a trovare un maggior appagamento personale, ed è per questa ragione ora che negli ultimi tempi la mia ricerca
artistica ha preso il sopravvento, ed e’ diventato il motore trainante di tutto ciò che perseguo.

 

LEGGI LA RECENSIONE CRITICA A CURA DELLA DOTT.SSA ELENA GOLLINI

 

CONTATTI

 

INTERVISTA ALL’ARTISTA – a cura di Elena Gollini

D: Come definiresti il tuo stile espressivo usando 3 parole chiave e motivandole?
R: Utilizzare tre parole che definiscano e sintetizzino il mio stile mi risulta difficile in quanto mi sento in costante mutamento, di certo per ora sono differente da un artista autografo, mi piace molto spaziare ed utilizzare vari medium e tecniche, sia parlando di pittura digitale che di analogica, mi sento sempre alla ricerca di un qualcosa che deve arrivare, per cui posso utilizzare tre parole chiave che fanno da filo conduttore nei miei lavori e sono costantemente nella mia mente quando creo un qualcosa, quello che io ricerco in ogni lavoro che produco: Equilibrio , Forza , Dimensione.
Equilibrio. In ogni cosa dal dipinto astratto, al disegno figurato, all’installazione, tutto deve contenere un equilibrio intrinseco di fondo, un armonia affinché mi senta soddisfatto e possa definire l’opera completa. Può essere un equilibrio fatto di forme o di spazi negativi, di colori o di assenza di colore, ma nulla si può definitivamente considerare concluso finché i miei occhi non percepiscono, quel qualcosa che io definisco “equilibrio dinamico”, un armonia per me fondamentale che deve pervadere in qualche modo anche le opere apparentemente più istintive e caotiche.
Forza. Con questo termine intendo la capacità di dare alle creazioni un impatto forte , sia per quanto riguarda l’idea del taglio d’immagine da dare all’opera, sia con l’utilizzo di colori adeguati allo scopo, che attraverso l’utilizzo di una pittura in movimento, quasi esplosiva che nei lavori più dinamici a volte in qualche modo può richiamare l’action painting, oppure specialmente se si tratta di opere diverse dai dipinti attraverso l’utilizzo di materiali o forme magari non convenzionali.
Dimensione. Un concetto per me importante da trasmettere, non parlo solo di effetti tridimensionali creati dalla luce e dalle ombre, ma anche di dimensioni spaziali, e cioè trasmettere anche in un dipinto dalle tinte piatte apparentemente senza profondità, un idea di movimento, di possibili piani dimensionali, di possibile viaggio che è al tempo stesso sia interiore che esteriore e dentro l’opera. Considero un opera che produco come un portale da cui affacciarsi per esplorare un mondo, un emozione, un idea…Uno stargate da attraversare con gli occhi e con la mente, che ci fa percepire i diversi piani dimensionali della materia, sempre in continuo movimento e nonostante l’apparente staticità superficiale, mai immobile.

D: Come stai procedendo nella tua ricerca artistica in questo anno?
R: La mia ricerca artistica segue un andamento poco lineare, più simile ad una goccia d’inchiostro nell’acqua, una specie di espansione a tutto tondo delle cose che mi affascinano e incuriosiscono, attualmente sono molto attratto dall’astrazione, per tutta una serie di motivi che fanno si attualmente io eviti di rappresentare soggetti figurativi o icone, cercando di rappresentare le mie idee solo con l’utilizzo di elementi astratti e con il colore… Mi piace l’utilizzo del colore materico, steso con energia sulla tela o su vari supporti, ma allo stesso tempo sono molto incuriosito dalle nuove tecnologie, e dagli effetti che tali tecnologie possono apportare, come la pittura digitale, la stampa in 3D, e credo che la mia ricerca artistica andrà anche in quella direzione, cercando di creare un connubio tra pittura digitale o progettazione digitale e pittura analogica.

D: Una tua riflessione generale sul mondo dell’arte e della cultura; come si può incentivare ad
avvicinarsi all’arte e alla cultura?
R: Il mondo dell’arte è vasto, complesso e ricco di mille e mille sfaccettature, un mondo mai fermo su se stesso che a differenza del mercato dell’arte più attento ad altri aspetti e legato ad altre dinamiche, non si fa scrupoli di osare e rischiare, è comunque un mondo che sta cambiando e sta cambiando le regole… ed oggi anche grazie alle nuove tecnologie dei social network l’arte può essere fruibile da un pubblico vastissimo, ritengo che sia responsabilità dei creativi, degli artisti, creare contenuti interessanti, che possano suscitare interesse. In futuro grazie alle nuove tecnologie, unite alla creatività dell’uomo potrebbero aprirsi degli scenari artistici sino ad oggi impensabili. Le macchine faranno sempre più parte della vita dell’uomo moderno, sino proprio ad entrare nel corpo dell’uomo del futuro, e con il transumanesimo alle porte della nostra società, credo che anche l’arte debba adeguarsi a questo e riflettere di conseguenza questo percorso, o quanto meno credo che un artista oggi per definirsi
contemporaneo debba sperimentare se stesso anche in tal senso.

 

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