FRANCESCA E. BIANCHI

Biografia di Francesca E. Bianchi

Francesca E. Bianchi, all’anagrafe Francesca Bianchi, nasce il 31.01.1983 e vive la prima parte della sua vita a Lenno, un paesino sul lago di Como. Ha sempre sentito, fin da piccola, il bisogno di scrivere, tanto da abituarsi a cogliere i dettagli o a immaginare ogni scena della propria vita e di quella degli altri come messa per iscritto. Frequenta l’università di lingue e letterature straniere a Milano, intervallando gli studi con numerosi viaggi all’estero alla ricerca di qualcosa che non è mai riuscita davvero a trovare. Intorno ai trent’anni l’incontro fortuito con Silvia Quadroni, ex compagnia di scuola, fa rinascere in lei la voglia di scrivere e le dà una figura di supporto con cui confrontarsi. Veronica, il musicista e l’introvabile nota nascerà qualche anno dopo, scritto tutto d’un fiato nell’arco di tre mesi. Edito Robin Edizioni sta avendo un buon successo tra i lettori che non mancano di contattare Francesca e di lasciare le loro recensioni.

 

CONTATTI

 

“VERONICA, IL MUSICISTA E L’INTROVABILE NOTA”

Arrivato ai quarant’anni Tommaso si trova a dover affrontare una scelta che non solo coinvolgerà la sua vita, ma anche quella delle persone che gli sono accanto. Per cercare di trovare la giusta risposta alla domanda: che fare? Decide di ripercorrere a ritroso tutta la sua vita partendo dal momento in cui, all’età di sei anni, incontra per la prima volta Veronica, una ragazzina che vive di rimpetto alla casa di campagna dei genitori. L’incontro con lei e con la musica del suo pianoforte porterà Tommaso a dover convivere con un sentimento di amore incondizionato e ossessivo verso Veronica, che lo porterà a diventare un pianista di fama mondiale. Cinico, arrogante, indifferente, tagliente e molto obiettivo, Tommaso racconta la sua storia, toccando tutte le fasi della sua vita, arrivando a capire se stesso e chi sia davvero Veronica.

 

INTERVISTA ALL’AUTRICE – a cura di Elena Gollini

D: Quali sono i punti cardine imprescindibili dell’arte della scrittura?
R: Dalla mia esperienza scrittori si nasce, Scrittori si diventa, SCRITTORI è per pochi eletti che oltre ad avere un’innata passione per le parole hanno avuto, e spesso tuttora hanno, l’umiltà di non sentirsi mai arrivati e di ricercare sempre un’ulteriore perfezione, e questa ricerca è qualcosa che li rende felici.
Secondo me non basta il talento, occorre anche sudare per prendere sempre più consapevolezza di se stessi e della propria stilistica. Io ho lavorato di cesoie per anni. Il mio motto è diventato: taglia e consapevolizza cosa vuoi veramente dire. Fai attenzione a ogni parola, a ogni virgola. Ho ancora molto da fare, ma se penso a quanto tempo è passato da quando ho iniziato seriamente questo viaggio, mi rendo conto che in pochissimi anni ho fatto molta strada e che quello che ho scritto piace e colpisce i lettori, tanto da contattarmi per ringraziarmi e per esprimere le loro opinioni, e tutto questo mi rende felice perché permette all’opera di essere viva e questa è la cosa più importante.

D: Quali progetti creativi stai pianificando di portare avanti per il 2018?
R: La testa ha sempre mille idea, il problema come al solito è riuscire a organizzare il tempo e far convivere le proprie passioni con i doveri del lavoro e con gli impegni della vita. Quest’anno vorrei riuscire a pubblicizzare il più possibile il mio romanzo Veronica, il musicista e l’introvabile nota e vorrei concludere almeno uno degli altri due progetti letterari che ho in ballo. Voglio correre, ma voglio anche essere soddisfatta di quello che scrivo.

D: Come pensi si possano stimolare le nuove generazioni ad appassionarsi alla lettura?
R: Penso che le nuove generazioni siano già appassionate alla lettura. Entrando in Instagram come @francescaebianchi ho scoperto con piacere moltissimi giovani che amano leggere libri, recensirli e aprire dialoghi per commentarli e per consigliarseli a vicenda. Mi fa piacere vedere moltissimi ragazzi tra i 25 e i 30 anni consapevoli di quello che leggono e della differenza tra un bel libro e un libro spazzatura. Credo e voglio credere nelle nuove generazioni e spero che sempre un maggior numero di persone avrà voglia di entrare in contatto con quei libri che una volta chiusi restano comunque aperti nella mente. Sono quelli che ci fanno riflettere e che ci fanno crescere. Sono i migliori e sono quelli che consiglio.

 

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