GIONATA FURINI

Biografia di Gionata Furini

Gionata Furini nasce a Novara nel 1974. Fin da giovane è stato attratto dalla musica, che lo spinge a suonare dapprima la chitarra classica e successivamente quella elettrica; negli anni di scuola superiore si avvicinai all’arte figurativa con curiosità e interesse, soprattutto alla pittura, limitandosi ad osservare quadri di artisti contemporanei, sempre più attratto mano a mano che cresceva, con il desiderio di cimentarsi per esprimere il suo pensiero interiore, ma senza avere il coraggio di dar vita a una tela bianca con i suoi colori. Negli anni accresce in lui la passione anche per la fotografia dapprima analogica sia a colori che in bianco e nero e successivamente a quella digitale che gli ha permesso di rielaborare e ritoccare dando alla foto un suo segno artistico. Nel 2019 dopo il dolore della perdita dalla madre accade in lui un cambiamento interiore, sente il forte desiderio di comunicare visivamente dipingendo con gestualità istintiva e immediata creando opere pittoriche con un suo punto di vista profondamente emotivo. L’astronomia lo affascina ed è a volte fonte d’ispirazione per un suo quadro.

In questa frase trova un fondamento dell’arte:
L’arte non riproduce ciò che è visibile, rende visibile ciò che non lo è”.
(Paul Klee)

 

LEGGI LA RECENSIONE CRITICA A CURA DELLA DOTT.SSA ELENA GOLLINI

 

CONTATTI

 

INTERVISTA ALL’ARTISTA – a cura di Elena Gollini

D: Definisci, usando tre parole chiave e motivando, il tuo stile espressivo.
R: Premettendo che il proprio tratto distintivo quasi sicuramente maturi con il tempo, le tre parole che possono riassumere il mio stile espressivo attuale sono:
ISTINTIVO – Alle volte dipingo in base al mio stato d’animo, abbandonandomi ai miei colori senza seguire delle regole, altre volte ricerco il dettaglio nella visione ad occhi aperti in una notte prima di addormentarmi, o demolendo ad un tratto l’idea predefinita mentalmente, arrivando a stupirmi nel vedere la nuova immagine venutasi a creare.
VARIO – Osservando le mie tele si ha la sensazione giustificata di credere che non siano di un solo autore. I miei quadri non hanno uno stile ben preciso in quanto, essendo alle prime “armi”, mi piace sperimentare, andando a tastare e tentare come un bimbo nuove esperienze, nuovi giochi. Una frase che mi piace molto è “Se una voce dentro di te dice “non puoi dipingere”, allora dipingi a tutti i costi e quella voce verrà messa a tacere”. Di Vincent Van Gogh. Mi appassionano gli spazi, le figure geometriche, le profondità, alle volte il fascino dell’assenza di dettagli, l’essenza dei tratti, delle “parole non pronunciate”… del ma non è detto che non possa cambiare negli anni, trovando la mia maturità artistica, la mia “timbrica” pittorica.
STIMOLANTE – Cerco di creare un forte impatto visivo in chi osserva i miei quadri, stimolando la loro fantasia con un giudizio sia positivo che negativo. Non necessariamente con alti contrasti e con abbinamenti complementari e ovvi, ricercando sempre più un fraseggio insolito, da interpretare.

D: Una riflessione sul concetto di energia creativa.
R: Energia creativa è quella forza dello spirito che ti porta a liberare il proprio potenziale creativo, dando libera espressione sulla mia tela bianca. Le mie emozioni, personalmente sono un valido motore per alimentare la mia energia creativa e dare vita ad immagini mentali, quelle immagini che proietto sulla tela e che continuano a variare spatolata dopo spatolata…pennellata dopo pennellata.

D: Come vuoi portare avanti la tua ricerca artistica di quest’anno?
R: Cercherò di elevare sempre più la mia tecnica, affinando il mio linguaggio espressivo per una maggior incisività e una migliore comunicabilità nei confronti dell’osservatore. Come una spugna cercherò di assorbire quanto più possibile dall’arte, per poter arrivare a comunicare in maniera più naturale e personale.

 

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