MANUEL SANTAGATI

Manuel Santagati è nato a Milano il 07/06/1986. Appassionato di letteratura, arte e cinema, pubblica nel 2012 il racconto “Girasoli” (Casa Editrice Pagine) inserito nella collana “Nuovi Autori Contemporanei”.

Nel 2017 pubblica il suo romanzo d’esordio “Il Luogo del Solenne Ciao” (Europa Edizioni), un libro che riscuote immediatamente un ottimo successo da parte dei lettori; a due giorni dalla sua pubblicazione infatti, il libro risulta essere subito “esaurito” in tutti gli store ufficiali di distribuzione, condizione che si protrae per tre settimane consecutive. Diventa bestseller su Ibs.it (ottantaseiesima posizione nella Top 100 dei libri più venduti), ed entra stabilmente nella lista dei romanzi italiani più venduti nei cataloghi online delle maggiori case editrici nazionali.

La sua pagina Facebook ufficiale, aperta un mese prima dell’uscita del romanzo, conta oggi più di
venticinquemila iscritti.

 
 
 
 

 

“IL LUOGO DEL SOLENNE CIAO”

Nessuno è preparato alla perdita di una persona cara. E nessuno immagina in quale modo sarà capace di affrontare l’assenza. Quando Giorgio Manfredi perde la sua Emma, mentre il resto del mondo va avanti come se nulla fosse accaduto, si sente come svuotato della linfa vitale e continua a vivere nel ricordo infranto di lei. Eppure c’è qualcosa che non ha ancora trovato, che non ha ancora compreso… “Ti aspetterò nel Luogo del Solenne Ciao” aveva detto Emma prima di morire. E se sua moglie gli stesse inviando dei segnali, se fosse lì ad aspettarlo e gli stesse indicando la strada per raggiungerla? Forse sta perdendo il lume della ragione, o forse è tutto reale, il cibo avariato, la lettera, le filastrocche, la scatola di scarpe in cantina… Il Luogo del Solenne Ciao esiste? Un limbo fra realtà e sogno in cui la sola cosa che conta è il desiderio di riavvicinarsi alla propria amata raggiungendo il loro paradiso in terra, dove potranno finalmente stare insieme, lei in una dimensione, lui in un’altra, ma pur sempre vicini.

Rocca di Spina era diventata dunque la loro seconda città, il posto dove riuscivano a fare l’amore sotto le stelle senza che potessero venir scoperti, dove le passeggiate mano nella mano si moltiplicavano a dismisura e le notti ringiovanivano.
Quindi Rocca di Spina poteva essere promosso a Luogo del Solenne Ciao?
Non poteva saperlo, certamente. Ma se altre persone dicevano che la verità stava nel mezzo, beh, allora sarebbe stato più giusto buttarsi al centro e sperare che avessero ragione.

 

INTERVISTA ALL’AUTORE

D: Se dovessi darti una definizione come scrittore usando tre parole chiave e motivandole;
R: Sono prima di tutto un attento osservatore dell’arte in generale: cerco sempre di spaziare su più livelli, a partire dai plot point cinematografici per poi spostarmi di fatto nell’ambito letterario, tentando di trovare sistemi narrativi semplici che riescano altresì ad abbracciare età e generi differenti in fatto di gusti. Credo dunque che la prima definizione sia certamente la parola “attento”. La seconda definizione è “lettore”. Ho attualmente una collezione di circa cinquecento libri, e pur non essendo un cannibale nel vero senso del termine, non si può immaginare un campo della stesura narrativa senza una buona base di lettura pregressa. Ogni libro può insegnare qualcosa, persino il più scadente. La terza definizione è “esigente”. Non riesco ad essere completamente soddisfatto di un lavoro finché non vengo obbligato dalla mia testa a proseguire. Secondo la logica, l’esigenza dovrebbe diventare una preoccupazione nel momento in cui qualcosa non funziona a dovere ma, se si intende migliorare, l’esigenza può diventare il primo dei pregi. D’altronde la scrittura è un aspetto coordinato di pensieri in riga.

D: Come valuti attualmente il mondo dell’editoria?
R: In un mondo dove “il libro comanda”, l’editore è il Re. Credo però che per l’editoria sia arrivato il
momento di frenare questa non-cultura che risulterà, prima o poi, fine a se stessa e controproducente. Mi riferisco ai sempre più presenti fenomeni usa e getta della nostra quotidianità. Non posso fare nomi, ma vedere opere pubblicate da – e per – personaggi che con il mondo della scrittura non c’entrano nulla, provoca abbastanza dolore per chi crede ancora nei buoni propositi di un talento inespresso.

D: Quali progetti e idee stai portando avanti da realizzare nel 2018?
R: Sto finendo la stesura del mio secondo libro, un progetto al quale tengo molto e che mi sta togliendo
qualche ora di sonno in più del precedente. Sarebbe un guaio pretendere di completare questo
romanzo senza mirare a qualcosa di maggior impatto sui lettori. “Il Luogo del Solenne Ciao” è stato una sorpresa per moltissime persone, soprattutto per il sottoscritto, dunque bisogna proseguire con l’intento di provare a far meglio. Contestualmente, vorrei aumentare il numero di persone che seguono la mia pagina ufficiale Facebook, fino ad arrivare almeno al numero tondo di 100.000. Sembra una strada assai impervia, ma gli amici lettori che apprezzano il mio operato sono la vera forza che mi fa sognare. Infine, quello di poter scrivere un giorno per una grande casa editrice: quando spengo la luce prima di addormentarmi, questo pensiero mi solletica il palato.

D: Una curiosità: quale autore leggi più spesso e perché.
R: Posseggo tutti, (e intendo TUTTI), i libri di Stephen King che ritengo essere tra i più grandi narratori mai esistiti. Non credo ci siano altri termini per definirlo correttamente, e la sua collocazione ormai solita all’interno del genere Horror tende incautamente a considerarlo eccellente in una sola direzione. Niente di più sbagliato. Chi legge un suo libro, ritrova qualsiasi forma di pensiero umana. Vorrei aggiungere anche il sublime Mitch Albom, l’unico scrittore al mondo che riesce a farmi piangere anche in un giorno di sole.

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