MARIO ANTOBENEDETTO

Biografia di Mario Antobenedetto

Mario Antobenedetto nasce a Roma il 10/06/1983, nel 2002 consegue il diploma di perito elettronico specializzato in telecomunicazioni e dall’anno seguente fino ad oggi lavora presso una società privata di telecomunicazioni.
Nel 2015 la Edizioni A.Car pubblica il suo primo romanzo: “Il piano Tiberio”, un thriller storico politico/religioso ambientato tra le mura del Vaticano, con il quale vince la prima edizione del premio letterario nazionale “Ispirare la fantasia”.
Nell’arco del 2016/17 scrive e pubblica sul proprio blog diversi racconti, tra i quali spiccano:
– “La capsula del tempo”, vincitore del “Concorso Letterario Cultora” e finalista alla XXVIII edizione del ”Premio Nazionale Giuseppe Gioacchino Belli”;
– “La scelta dei colpevoli”, vincitore del concorso letterario “Tre strade gialle” indetto dalla Omnia One Group Editore;
– “L’importanza delle piccole cose”, segnalazione di merito al concorso letterario “Skribi Il lato notturno della vita”;
– “La scatola rossa”, selezionato nell’antologia “Esescifi 2017”;
– “Macchie di terra sul vestito buono”, finalista alla XXVII edizione del premio letterario “Trichiana Paese del Libro” (Antonio Scurati in giuria).
Nel 2017 sempre per Edizioni A.Car pubblica “Fiorisci nei miei inverni”, un romanzo d’amore e rabbia nella cornice della periferia capitolina.

 

CONTATTI

 

IL PIANO TIBERIO

8 a.C. Antiochia. Gaio Senzio Saturnino, console dell’Impero Romano in Siria, riceve una missiva dall’Imperatore Augusto.
02/04/2012 In tutto il mondo si apprende la notizia della morte del Papa. Il dottor Luca Di Gavelno è chiuso da giorni nel suo studio al quartiere Prati di Roma, lambiccandosi il cervello per trovare una soluzione al dilemma che lo affligge.
18/04/2012 In Vaticano inizia il conclave.
Il Vescovo Marcelo Medina Estevez si trova nella Cappella Sistina per partecipare alla prima votazione. L’infermiera Lorenza Nilli, alle prese con gravi problemi personali, è di turno al pronto soccorso dell’ospedale Fatebenefratelli, a poche centinaia di metri da Piazza San Pietro. Il più grande e sbalorditivo segreto della storia dell’umanità, dopo oltre duemila anni di intrighi, omicidi ed inganni, sta per essere svelato, stravolgendo le vite dei protagonisti di questa storia, e forse, del mondo intero.

 

FIORISCI NEI MIEI INVERNI

Alessandro (Bip), una tuta da meccanico, una Ducati Monster, tante Marlboro e l’etichetta da bello e tenebroso. La sua vita scorre tra saldi principi e contraddizioni.
Giorgia (Luce), un lavoro da commessa, i suoi disegni e una profonda cicatrice nell’animo.
Poi Mirko (Corto), Marco (l’Americano) e tanti altri protagonisti per questo romanzo “rosa scuro”, una storia d’amore e rabbia, di tempi ormai lontani, prima di smartphone e social network.
Un anno di incontri, scontri, lacrime e sorrisi, con i pregi e i difetti della periferia capitolina a fare da sfondo. Un “primo amore alla romana” ricco di sfaccettature, passione, violenza, introspezione, catarsi. Il tutto condito da dialoghi dialettali e amalgamato da musica, disegni, fotografie e pensieri a margine.
Sentimenti banali? Io non credo. Perché quelle emozioni hanno indiscutibilmente segnato la vita di ognuno di noi.

 

INTERVISTA ALL’AUTORE – a cura di Elena Gollini

D: Come ti definisci in qualità di autore?
R: Non amo molto parlare di me o darmi degli appellativi, preferisco siano i lettori a farlo, ad ogni modo, per rispondere tecnicamente alla domanda, posso dire che uso uno stile molto descrittivo, innanzitutto perché mi piace, e poi credo che aiuti ad immedesimarsi meglio nella storia, sono dell’idea che anche un semplice dettaglio inserito nella narrazione possa aumentare l’empatia tra lettore e personaggio.

D: Quali progetti creativi stai portando avanti per il 2018?
R: È da poco uscito il mio secondo romanzo e sono in piena fase promozionale, quindi partecipo a fiere di settore e organizzo vari firma copie presso grandi librerie per cercare di incontrare più lettori possibili. Parallelamente sto finendo di scrivere il quarto libro (il terzo è già pronto e dovrebbe uscire nel 2019), e nei ritagli di tempo mi diletto a scrivere racconti brevi.

D: Hai un sogno nel cassetto che vorresti realizzare?
R: Vivere di scrittura. Non voglio essere ipocrita e quindi lo dico in tutta sincerità e senza vergogna, vorrei che scrivere diventasse il mio unico lavoro, a cui dedicare tutto me stesso. Nel frattempo però, qualche cassetto l’ho già svuotato, e quindi mi godo appieno i sogni che sono riuscito a realizzare: aver trovato una casa editrice piccola ma seria che mi ha permesso di giungere alla pubblicazione nella maniera tradizionale, e soprattutto, essere riuscito ad emozionare con le mie parole delle persone a me sconosciute.

D: Come valuti attualmente il mondo editoriale?
R: Per predisposizione caratteriale non riesco a dire verità di comodo, quindi anche a costo di apparire impopolare, ammetto di non amare affatto le nuove realtà editoriali come self publishing ed editoria a pagamento. Credo che uno scrittore emergente debba seguire la classica gavetta: scrivere, proporre e aspettare un addetto ai lavori che valuti il suo lavoro degno di pubblicazione. Non trovo corretto ergersi a giudici di noi stessi in ambito letterario, rischiando di allargare a dismisura un mare già immenso come quello editoriale del nostro paese. Tenete conto che il mio motto nella vita è: “Non condivido ma rispetto”, quindi quella appena espressa è solo la mia opinione personale e non vuole assolutamente generalizzare un argomento molto sfaccettato.

D: Come si può stimolare ad appassionarsi alla lettura?
R: Può sembrare assurdo dirlo in un blog, ma credo che ci vogliano più iniziative reali rispetto a quelle virtuali. Presentazioni, firma copie, reading, fiere, concorsi, e tutto ciò che possa coinvolgere fisicamente il lettore credo che avvicini molto di più rispetto a qualsiasi social network, nella mia breve esperienza ho notato che il contatto diretto con il lettore, il dialogo, creano empatia con i libri e alimentano una sana voglia di lettura.

 

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