MONIA MICALETTO

Biografia di Monia Micaletto

Monia Micaletto nasce in Svizzera nel 1973 e attualmente vive a Presicce-Acquarica, nel Salento. Lavora come arredatrice e progettista d’interni, nell’azienda di famiglia. Ha sempre avvertito una forte attrazione per l’arte, in particolare per la pittura. Dopo aver frequentato il Liceo Artistico di Lecce, inizia a sperimentare varie tecniche pittoriche, dipingendo su supporti di diversa natura e utilizzando i materiali più disparati. In breve tempo, raggiunge i primi obiettivi, le sue opere vengono esposte e comincia ad essere conosciuta.

Nel 1997 la passione cede il posto agli eventi personali, perché dopo il matrimonio decide di dedicarsi totalmente alla famiglia e alla maternità, infatti in successione arriveranno tre splendide figlie. Poi, dopo qualche anno, proprio insieme alla più piccola, si diverte a frequentare un corso di pittura e disegno.

È il 2016, l’anno in cui, un po’ per caso, si rimette in gioco partecipando ad una collettiva; qui tra le varie creazioni, ci sono anche le sue e quelle della figlia. Si riaccende la passione. Ricomincia a studiare, a frequentare stages, ad approfondire alcune tecniche, come quella dei pastelli secchi, a migliorare e a perfezionare la sua tecnica, a partecipare a mostre e concorsi ricevendo premi e riconoscimenti.

Ama rappresentare il volto umano, utilizzando le tecniche acquisite, disegnando e dipingendo con cura e precisione ma, quello che le preme più di ogni cosa è cogliere in ogni volto l’espressione, l’emozione, anche quella più nascosta. Cerca e rappresenta i dettagli, elementi essenziali per avvicinare l’osservatore all’essenza della persona ritratta, alla parte più intima e profonda di essa.

L’arte, o meglio la pittura, è per lei un mondo magico, carico di emozioni, di sensazioni, di colori. Mondo al quale desidera congiungere lo spettatore, attraverso la sua passione espressa nel dipinto.

 

 

LEGGI IL TESTO CRITICO A CURA DELLA DOTT.SSA ELENA GOLLINI

 

 

 

CONTATTI

 

 

 

INTERVISTA ALL’ARTISTA – a cura di Elena Gollini

D: Come definiresti il tuo stile espressivo usando 3 parole chiave e motivandole?
R: Le tre parole che possono riassumere il mio stile espressivo attuale sono LIBERTÀ, COMUNICAZIONE E SFIDA.
LIBERTÀ: “Prima sogno i miei dipinti, poi dipingo i miei sogni” è una frase di Van Gogh che mi piace ripetere spesso e che mi rispecchia. Può essere di giorno, di notte, pensare o sognare la mia opera già compiuta che, spinta dalla mia determinazione e volontà, realizzo ciò che ho in mente. Varco quella linea sottile chiamata confine che scinde la realtà dalla fantasia, mettendo a nudo le mie vere emozioni e i miei veri sentimenti, liberandomi da ogni ostacolo, pregiudizio e ostilità, entrando a far parte di un mondo tutto mio, magico e meraviglioso, che è quello dell’arte, dando spazio ad una forma libera di espressione.
COMUNICAZIONE: Perché l’arte deve comunicare e trasmettere emozioni, catturando lo sguardo dello spettatore fino a coinvolgerlo, facendo nascere un dialogo profondo tra l’artista e costui. Con le mie opere cerco di arricchire le coscienze delle persone. Arte e cultura aprono la mente di ognuno di noi che potrebbe far comprendere le nostre azioni e conseguenze, mostrando un’alternativa. Ognuno di noi ha delle ferite, guardare, leggere o ascoltare chi ne dà testimonianza, potrebbe far desistere dal perpetrare tali sofferenze. Ci sono arrivata inconsciamente… catturare l’attenzione non è sempre facile, ho scelto i volti e gli occhi, perché sono lo specchio dell’anima, con la percezione che aiutavano a creare un legame con le persone.
SFIDA: Perché per ogni cosa che faccio, anche la più difficile ed insormontabile, non mi arrendo facilmente, mettendomi ogni qual volta in gioco, sfidando me stessa, sia nella vita che nell’arte, fino al raggiungimento di buoni risultati.

D: Una tua riflessione sul concetto di ENERGIA CREATIVA;
R: E’ un insieme di emozioni che sprigionano energia positiva. E’ tutto ciò che si libera e mi circonda nei momenti pieni di rabbia e tristezza, dandomi forza, vitalità e soddisfazione in ciò che faccio, fino a rilassarmi completamente. L’arte non è altro che un toccasana per l’anima, una potente terapia antidepressiva, fa bene alla salute… mentre si disegna si attivano i circuiti del piacere, basterebbero anche degli scarabocchi. Disegnare aiuta a normalizzare il battito cardiaco, riduce il livello di cortisolo e normalizza la pressione sanguigna. Ha effetti positivi sulla resilienza e cambia il modo di vedere il mondo, migliora anche la padronanza del linguaggio… provare per credere!

D: Come stai improntando la tua ricerca artistica in questo anno?
R: Ho sempre ricercato l’arte in ogni sua forma. Sono in continua evoluzione e alla ricerca di nuove idee e tecniche che stimolano sempre più la mia creatività. Al momento non ho dato una mia impronta decisiva, non ho ancora uno stile tutto mio, perché mi piace sperimentare. Come disse il grande artista Michelangelo Buonarroti, prima della sua morte “Io sto ancora imparando”. Continuerò nel mio percorso di formazione partecipando a concorsi e collettive, con la speranza che un giorno possa farne una mia personale, tempo e lavoro permettendo.

 

PHOTOGALLERY

 

LA SPERANZA

Pastelli morbidi su pastelmat, 50x70cm

Dedicato a tutto il personale medico e infermieristico che ogni giorno ha rischiato la propria vita per combattere contro il covid-19, continuando ad essere efficiente tuttora. Opera unica e originale realizzata con pastelli morbidi e matite pastello su un cartoncino speciale della pastelmat.

RECENSIONE
Ci sono opere che, appena pubblicate in bacheca, sia io che Manola Donatella D’Autilia, senza neanche bisogno di consultarci, pensiamo subito che meritino di rappresentare il nostro Gruppo in copertina. E’ il caso di questo toccante lavoro di Monia Micaletto che ci ha subito colpiti per il suo forte impatto visivo ed emozionale. Una composizione che si avvale di quattro figure ben delineate, un medico, una dottoressa, un’infermiera dotata di candide ali e una paziente, tutte illuminate da una luce salvifica che le fa emergere dal buio abissale dello sfondo. Notiamo dapprima l’accentuato cromatismo dei camici e l’accurata definizione tecnica delle figure, ma poi la nostra mente si abbandona inevitabilmente ad alcune spontanee riflessioni. I medici e gli infermieri sono i nostri moderni super eroi che, invece di indossare un mantello e volare via, indossano semplicemente un camice, restando anche per 14 ore al giorno ad accudire i malati. Colpisce in questa composizione la presenza di quelle bianche ali che ci aiutano inconsciamente a considerare il ruolo fondamentale che svolge l’infermiera. Tutti noi amiamo pensare di avere accanto, fin dalla nascita, un angelo custode che, anche se non possiamo vederlo, ci protegge durante tutto il cammino della nostra vita. Quell’infermiera mi ha subito fatto pensare che oltre agli angeli invisibili, esistono anche quelli visibili. Essi sono mossi da un sentimento di amore verso il prossimo, si sottopongono a turni massacranti e al rischio costante del contagio, concedendosi solo pochissime ore di riposo, assistono i malati e li sostengono moralmente con il loro premuroso atteggiamento, quasi a cercare di sostituire i familiari che non possono essere presenti. La loro gentilezza diventa così una forza rigeneratrice. Questi angeli visibili aiutano a trascorrere il tempo che, negli ospedali, assume una dimensione infinita come se l’orologio non scandisse più le ore. Essi sono la parte buona della nostra società, quella di cui essere orgogliosi. Osservando quest’opera, abbiamo la conferma che, in un momento storico in cui milioni di persone sono fisicamente separate, l’Arte è un legame che unisce, aiuta, fornisce conforto, ispirazione e speranza. In questi tempi difficili, è una boccata d’ossigeno che dona sollievo. Quest’opera della Micaletto possiede un “hic et nunc”, cioè “un qui ed ora”, una collocazione spazio-temporale che le fa assumere il ruolo di un’autentica testimonianza storica di questo doloroso periodo in cui abbiamo tanto bisogno di Arte, di bellezza, di positività e del coraggio di andare avanti. Il Coronavirus non ferma l’estro degli Artisti che, seppure chiusi nell’isolamento delle loro case, liberano pensieri e desideri, dipingendo e trasmettendo messaggi di speranza e di luce. Proprio “La speranza” è il titolo che l’Autrice ha scelto per questa sua opera, ma non intesa come passivo ottimismo, bensì come quella forza straordinaria che, dopo essere caduti tante volte, ci permette sempre di rialzarci, con la tenace determinazione di volere raggiungere ciascuno la propria meta. E’ quell’impulso che ci spinge a liberarci da tutto ciò che ci imprigiona, ci incatena, ci spaventa e ci fa sentire vulnerabili, per aiutarci a restituire un senso al nostro vivere. E così, in questo delicato momento della storia, l’Arte ci trasmette un’altra forma di contagio, dal quale nessuno mai ci obbligherà a proteggerci: il contagio che si trasmette da un cuore all’altro, perché ogni cuore umano attende la fine di quest’incubo. È il salvifico contagio della speranza.
(Tony Alonzo)

DEDICA SPECIALE DI CRISTINA CRESCENTINI
La speranza
giorni vissuti
a scandire le ore
tintinnio surreale
della vita che lentamente
scorre
silenzio nelle città e nei cuori
un riscoprire antichi valori
la quotidianità ci è stata
sconvolta da un alieno
un mostro che non riusciamo
a placare a sconfiggere
petali di rose rosse
e lacrime versate sulla nostra
bandiera città
in lutto
in ginocchio
innalziamo al cielo
una preghiera
un canto d amore
per la vita
come vessillo dell essere umano
proteso verso l infinito
senza confini
nel rispetto della vita
nella sua nudità!
(©Cristina Crescentini)

DEDICA DEL POETA REUS
Se par sia vivere, ove e a tutte l’ore,
al quotidiano s’apra aspra battaglia,
nel tentar battere sì cruento morbo,
onde a infettati gravi evitar trapasso!
.
No siam marziani: guanti, mascherine,
sanificare, intubare e ogn’altro tentare,
sperando ci sia angelo, e suo miracolo,
ché scienza ancor poco sa, e insufficiente!
.
In coscienza? E’ ver, moviam che angeli
solo per particolar dedizione, totale, e core
pur, non abbastano ‘l tempo e l’impegno:
a ostare il letal virus, s’invoca divin segno!
(©Reus)

 

KARIM

Pastelli morbidi e matite pastello su pastelmat, 50x70cm

“KARIM” bambina siriana dal volto dolce e occhi travolgenti e tristi. Il suo sguardo spiega tutto. Non servono parole. Quegli occhi raccontano la disperazione di una sofferenza troppo grande per essere compresa da chi è così piccolo. E ci chiedono una sola cosa: perché? Hanno rubato loro un’infanzia che doveva essere spensierata e felice come quella dei nostri figli. Il fiore adagiato sul suo mantello rosso è un omaggio a tutti i bambini, vittime di questa orribile guerra. Opera unica e originale realizzata con pastelli morbidi e matite pastello su un cartoncino speciale della pastelmat.

RECENSIONE
Dopo un’accurata selezione delle tante opere pubblicate, abbiamo deciso di offrire la meritata visibilità  della nostra copertina a questo ritratto eseguito a pastelli da Monia Micaletto, una bravissima Artista alla quale, nonostante sia entrata nel Gruppo da appena tre mesi, siamo lieti di offrire per la prima volta la gioia di questo nostro piccolo, ma per noi molto significativo, riconoscimento. In questo suo lavoro, Monia, servendosi di un linguaggio pittorico soave e delicato, rivela una grande abilità nell’adoperare i pastelli. Nell’esecuzione del viso riesce a fondere i colori, generando un effetto morbido e vellutato con cui ricrea la gamma delle tonalità della pelle in maniera sorprendentemente realistica. L’immediatezza e la freschezza di questo lavoro, frutto di un’esecuzione limpida ed accurata, sia nel tocco che nelle trasparenze, conferiscono al ritratto un’autentica vibrazione visiva. Sembra quasi che l’Artista imbastisca un muto dialogo con questa bimba, dentro i cui occhi non è difficile cogliere un mondo di sensazioni che li rendono particolarmente vivi e palpitanti. Ci appare così un volto che si colora di emozioni e, parlando il meraviglioso linguaggio dell’Arte più pura, offre all’incantato spettatore la straordinaria luminosità di uno sguardo di incredibile espressività, che ha la capacità di toccare l’anima di chi lo osserva, rivelandogli indescrivibili attimi di vita appena sfiorati.
(Tony Alonso)

 

INNOCENZA

Pastelli morbidi e matite pastello su pastelmat, 28x40cm

Non c’è niente di più bello al mondo nel vedere un piccolo coccolone addormentarsi attaccato alla propria madre, da qualsiasi parte del mondo esso provenga. Trasmettono tanta tenerezza, purezza e innocenza che col passare del tempo andrà a svanire nel nulla. “Porta nel tuo cuore sempre una piccola parte della tua innocenza, ti aiuterà ad affrontare meglio la vita”. Opera unica e originale realizzata con pastelli morbidi e matite pastello su un cartoncino speciale della pastelmat.

 

 

 

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