NADIA FALCIONI

INTERVISTA ALLA SCRITTRICE – a cura di Elena Gollini

 

D: Se dovessi darti una definizione come autrice usando 3 parole chiave e motivandole;
R: Qualche anno fa trascorsi il periodo più difficile della mia vita. Essendo una persona che ama portare sorrisi, decisi di non condividere quel malessere e di prendermi una pausa dal mondo reale. Iniziai così a leggere come mai prima di allora, arrivando a tre/quattro libri la settimana. In alcuni testi mi riconoscevo, in altri sognavo, imparavo, immaginavo. Tutte quelle parole accrebbero il mio bagaglio culturale ed emotivo, giorno dopo giorno e notte insonne dopo notte insonne. Ricordo che sul letto c’eravamo io, il cuscino bagnato, le mie gatte ed un libro. Con il tempo comparvero i fogli e le prime parole scritte da me. Sono sempre stata una persona che parla poco ed osserva molto, perciò pensai che scrivendo avrei potuto esprimere tutte quelle emozioni che non avrei mai raccontato. Avrei potuto finalmente sfogarmi, riflettere, imparare dai miei sbagli e crescere. Ricordare, sospirare e perfino creare nuovi sogni. Ma più di ogni altra cosa, scrivendo ho provato fin da subito una sensazione di libertà, perché io sono ciò che scrivo. Pensai: “La mia voce può restare in silenzio, ma il mio cuore no”. I miei scritti si augurano di esprimere la mia sensibilità, dolcezza e forza come sono fin da bambina. La mia visione della vita, il “nonostante tutto”, quello che penso senza filtri e senza paura del giudizio altrui, in modo diretto e conciso. Sognatrice e follemente romantica, adesso quando vado a dormire, mi piace pensare che mi legge provi emozioni positive. E sono io ad emozionarmi quando penso di poter essere io questa volta, ad aiutare qualcuno a rinascere.

D: Hai un progetto speciale che vorresti realizzare nel tuo percorso creativo?
R: Il mio progetto è anzitutto pubblicare la mia prima raccolta, e questo sarà un primo passo speciale per me, denso di significato. Si tratta del mio passato che acquisisce un bellissimo senso, la ragione per cui devo esserne grata. Mi auguro di poter raggiungere più persone possibili e sono pronta a mettermi in gioco, con impegno e creatività.

D: Come valuti attualmente il settore della scrittura creativa? Come si potrebbe dare più sostegno agli autori emergenti?
R: Siamo in un periodo storico di grande caos, la diffusione di Internet e dei social ha permesso a tutti di potersi esprimere e farsi notare. La problematica che riscontro nel settore della scrittura creativa, è la scarsa tutela delle opere. Se da una parte ottieni visibilità, dall’altra c’è qualcuno che potrebbe prendere spunto e meriti. Se da una parte ti senti tra migliaia di persone, dall’altra ci si sente soli. Per fortuna c’è chi nota le persone al di là dei numeri, ragione per cui sto sostenendo questa intervista. Per quanto riguarda il lato pratico gestionale del settore, sto informandomi e non lo conosco bene come ambiente, essendo alla prima pubblicazione. So soltanto che amo scrivere e continuerò a farlo.

 

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