ROBERTO DELL’AGNELLO

Biografia di Roberto Dell’Agnello

Roberto Dell’Agnello nasce a La Spezia il 26 settembre 1975. La passione per il disegno inizia all’età di cinque anni. Studia come arredatore navale e restauratore ma non rinuncia all’approfondimento delle arti grafiche dell’illustrazione e della fumettistica, che lo portano a specializzarsi nel campo dell’illustrazione per l’infanzia. Le sue tavole si distinguono per la cura del particolare, sviscerato e reso al millimetro con una precisione da cesellatore. il suo marchio di fabbrica sono i sinuosi motivi grafici che diventano protagonisti o fanno da sfondo ad armoniose figure, perlopiù femminili. L’attenzione per i dettagli è una scelta immediata, dovuta alla sua passione per il Liberty e per i suoi simboli, che studia da anni. Può contare oltre 170 pubblicazioni nel suo portfolio. Il suo primo lavoro viene pubblicato nel 1996, con i fumetti per il “Corrierino di Barbara” della casa editrice Edigamma. Dal 1999 al 2006 inizia la collaborazione con la casa editrice spezzina Luna Editore, per la quale realizza diverse illustrazioni sul territorio locale: Lunigiana, Cinque Terre, Val di Vara e Golfo dei Poeti. Dal 2000 ad oggi collabora con la casa editrice Hedison, specializzata in prodotti per l’infanzia, realizzando libri didattici, favole e libri da colorare. Dalle sue illustrazioni sono stati poi realizzati adesivi, puzzle e biglietti d’auguri. Negli stessi anni inizia a collaborare con diversi comuni della provincia di Padova (Abano terme, Due Carrare, Albignasego) e della provincia di Venezia (Burano), per i quali realizza libri illustrati per bambini che verranno distribuiti nelle scuole locali. Dal 2012 inizia a collaborare con il comune di Bondeno (Ferrara) per il quale realizza 7 libri illustrati con temi diversi: arte, territorio locale, prevenzione, etc., sempre diretti alle scuole.  Nel 2016 collabora con l’Associazione Disabili Solari per il progetto “4 ruote per un sorriso”, con una serie di disegni da colorare raffiguranti bambini e bambine portatori di handicap che praticano hobby e sport da distribuire nelle sale d’attesa e nei laboratori creativi degli ospedali pediatrici  Nel 2017 collabora con l’Associazione Onlus Riconoscere, partecipando alla realizzazione di un calendario che ha coinvolto 10 illustratori italiani, progetto artistico finalizzato ad una raccolta fondi per l’organizzazione di concerti all’interno di reparti psichiatrici ospedalieri. Si è prestato anche a lavori su commissione, come i poster realizzati nel 2011 per Telecom Italia e inseriti nell’evento NGAN di Venezia.

 

CONTATTI

 

 

INTERVISTA ALL’ARTISTA – a cura di Elena Gollini

D: Come qualifichi e definisci il tuo stile espressivo?
R: Difficile definire il mio stile espressivo con un’unica parola. È il prodotto di una ricerca e un affinamento continuo che, sin dalla più giovane età, si è dovuto confrontare con alcune anomalie della vista. Le grandi difficoltà visive da un occhio hanno di fatto determinato uno stile che si basa su spazi ristretti, piccole immagini, miniature. Questa forte limitazione, unita al daltonismo, ha inevitabilmente condizionato, in modo sempre più consapevole, la mia immaginazione, la mia creatività, il mio modo di disegnare. Questo spiega la predilezione verso forme minute e tecniche di disegno semplici: matita, carboncino, china, con preferenza per il bianco e nero. Inoltre sono profondamente attratto dalle opere dell’Art Déco e del periodo preraffaellita, per la loro ricerca di una perfezione formale estetica quasi onirica, che rappresenta per me una fonte continua di ispirazione. Il mio stile espressivo è quindi il risultato della congiunzione fra le mie difficoltà visive, un gusto estetico nostalgicamente legato al Liberty e una certa tendenza all’introspezione.

D: Hai dei progetti artistici particolari che stai portando avanti in questo anno?
R: In questo periodo sto sviluppando un progetto relativo alla definizione di forme partendo da textures costituite di elementi miniaturizzati. Architetture, motivi floreali e animali si dispongono a comporre figure più ampie che spaziano dal disegno geometrico alla rappresentazione di insetti. È un gioco sul rapporto tra figura e sfondo, tra la possibilità di riconoscere forme sulla base di diverse distanze di percezione. Sto esplorando le numerose possibilità artistiche che questo progetto offre e sviluppando un’idea espositiva capace di valorizzare l’infinitamente piccolo.

D: Come valuti in generale il comparto dell’arte moderna contemporanea a livello nazionale e internazionale?
R: A livello nazionale, ritengo che il comparto dell’arte moderna e contemporanea sia caratterizzato da un mercato di collezionisti fidelizzati, che non sempre scommette sui giovani talenti. Credo che la crisi, che stiamo vivendo oggi a diversi livelli, possa essere estesa anche al mondo dell’arte, ed in particolare alle giovani generazioni che, diversamente da quanto succede in altri paesi europei, si trovano spesso ai margini o esclusi da un comparto che, a mio avviso, guarda forse un po’ troppo indietro piuttosto che in avanti.

 

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