ROSANNA GADDONI

Biografia Rosanna Gaddoni

Rosanna Gaddoni è una pittrice e disegnatrice contemporanea. Nata a Forlì nel 1972, presenta una spiccata inclinazione artistica sin da bambina che la accompagnerà sullo sfondo di ogni attività intrapresa in ambito lavorativo, ma che verrà perseguita in toto e con determinazione solo in età adulta. Si trasferisce in Olanda nel 2010 e poi in Asia nel 2012 dove vive per qualche anno prima di tornare in Europa, in Olanda a Helmond, dove attualmente risiede. Di ritorno dall’estremo oriente approfondisce i suoi studi artistici presso l’accademia d’arte Gerrit Rietveld di Amsterdam e presso la Teekenschool appartenente al complesso Rijksmuseum di Amsterdam per poter intraprendere il percorso come artista professionista. Frequenta molteplici workshops con artisti locali per acquisire ulteriore padronanza ed esperienza nel disegno e prosegue il proprio perfezionamento da autodidatta. Attualmente frequenta il corso biennale per la licenza di insegnamento di Sumi-e (antica tecnica orientale di pittura ad inchiostro) presso Leiden. Comincia a esporre nel 2018 localmente in Olanda, e prosegue nel 2019 con varie esposizioni a livello internazionale.

Mostre ed esposizioni

  • International public exhibition of Sumi-E presso la National art gallery di Tokyo (aprile 2019)
  • “Tra figurativo e informale” presso Galleria Merlino Bottega D’Arte, Firenze (8 – 18 marzo 2019)
  • “She is art” presso Roccartgallery Firenze (26 febbraio – 31 marzo 2019)
  • “Bianco & Nero” presso Roccartgallery, Firenze (19 gennaio – 9 febbraio 2019)
  • Collettiva presso lo spazio espositivo di “De Groene Panter”, Helmond Paesi Bassi (1 -30 settembre 2018)
  • Collettiva presso lo spazio espositivo di “De Groene Panter”, Helmond Paesi Bassi (29 luglio – 29 agosto 2018)
  • Collettiva presso lo spazio espositivo della municipalita’di Deurne, Paesi Bassi (6 aprile – 18 maggio 2018)
  • Solo (ritratti) presso Kwebbeltje Helmond, Paesi Bassi (8 febbraio 2018)

Avendo visto e sperimentato così profondamente la condizione umana durante i suoi viaggi e nella vita, la sua arte parla di emozioni, vulnerabilità e umanità, e ogni aspetto dell’espressione visuale che include immagini, colori e che comunica emozioni, la attrae. La pittura astratta è per lei un linguaggio naturale che più di ogni parola può rivelare e dare forma ai suoi pensieri, sentimenti e intenzioni. Nell’astratto la vibrazione dei colori si sintonizza a un livello profondo con le emozioni dell’osservatore e cerca di comunicare con lui. Un altro mezzo espressivo che Rosanna esplora in connessione ai concetti di umanità e vulnerabilità è il disegno, specificatamente il ritratto, utilizzando diverse tecniche: carboncino, matita e fusaggine. Con questi strumenti grafici Rosanna crea ritratti realistici con un personale tratto, intenzionato a investigare l’animo umano attraverso il contrasto del bianco e nero. Come in una vecchia fotografia, i colori sbiadiscono e le immagini trattengono l’essenziale, rivelando ciò che in superficie non è visibile. Rosanna lavora preso il proprio atelier a Helmond nei Paesi Bassi.

 

LEGGI LA RECENSIONE CRITICA A CURA DI ELENA GOLLINI

 

CONTATTI

 

INTERVISTA ALL’ARTISTA – a cura di Elena Gollini

D: Come valuti allo stato attuale il comparto dell’arte figurativa contemporanea e della ritrattistica in generale?
R: Penso di poter dare uno specifico contributo considerando il fatto che abito nei Paesi Bassi da qualche anno e che qui sto muovendo i primi passi nel mondo artistico locale.
In Olanda si mescolano in modo potente la classicità, eredità del secolo d’oro olandese, con la propensione di gusto all’arte concettuale e al design. Il movimento De Stijl dei primi del novecento in reazione al ‘moderno barocco’ della Amsterdamse School, e il seguente razionalismo, sono a mio parere i frutti di una società, quella olandese, orientata alla praticità, alla funzionalità e razionalità.
In questo senso, e senza voler troppo semplificare, il gusto per il figurativo sembra soccombere al rifiuto della decorazione e a favore della ricerca di senso dell’arte. Sono numerose le accademie che prediligono la direzione del concetto e dell’idea supremi rispetto al figurativo e la mia esperienza alla Gerrit Rietveld Academie è stata di questo tenore. Ciò nonostante, crescono ultimamente le possibilità di approfondimento del figurativo classico e questo succede perchè, a mio parere, rimane e cresce un ritorno alla classicità dei grandi maestri olandesi. E’ stato appena celebrato l’inizio dell’anno di Rembrandt a 350 anni dalla morte e da tempo Amsterdam in particolare è in fermento, cercando il proprio modello di arte contemporanea che mantenga la vitalità e la grandezza del passato. Ritengo il panorama dell’arte contemporanea olandese più di respiro nazionale che internazionale, nonostante l’apertura e la curiosità alle possibili contaminazioni d’oltre confine.
La ritrattistica risente di questa effervecenza artistica e culturale e, se da una parte permane l’interesse per il ritratto figurativo o espressionista classico, supportati da iniziative nazionali come il ‘Nederlandse Portretprijs’, fioriscono le sovrapposizioni con i graffiti e le nuove tecniche artistiche digitali.

D: Quali progetti artistici stai pianificando per il 2019?
R: Nei primi mesi del 2019 sono impegnata nella promozione dei miei lavori in alcune esposizioni in Italia. In primavera parteciperò alla esposizione Internazionale di Sumi-e in Giappone e sto lavorando e sviluppando l’opera che mi rappresenterà. Lo studio di questa antica arte giapponese di pittura a inchiostro mi accompagnerà per tutto il 2019 fino alla primavera del 2020, quando otterrò la licenza all’insegnamento. Nella seconda metà del 2019 lancerò la vendita di stampe delle mie opere online. Ho in serbo un paio di progetti da sviluppare con il supporto della municipalità di Helmond per la promozione della città e con altri artisti locali per avviare (sempre a Helmond) delle sessioni di disegno dal vivo con l’ausilio di modelli per ritratti e figure, presso il mio atelier. Parteciperò ad alcuni concorsi tra cui il Nederlandse Portretprijs e sono in contatto con un importante fotografo Siriano attualmente residente a Parigi per sviluppare un progetto che focalizzi l’attenzione e possa esser di aiuto per le enormi sofferenze della popolazione Siriana martoriata dalla guerra.

D: Come definiresti il tuo linguaggio espressivo usando tre parole chiave e motivandole. Le parole che possono riassumere la mia ricerca artistica attuale sono: umanità, vulnerabilità, profondità.
R: La mia ricerca artistica attuale e’ sicuramente legata al concetto di ‘umanità’ come esperienza sociale, emotiva e spirituale. La condizione umana di cui tutti partecipiamo ma che si traduce in miliardi di manifestazioni e sentimenti unici e diversi tra loro, mi appare come il più avventuroso e affascinante dei viaggi, da percorrere attraverso l’arte. I mezzi espressivi che prediligo (il ritratto figurativo e l’astratto) sono divergenti ma anche complementari: il ritratto puo’ investigare la manifestazione corporea umana nelle sue espressioni esteriori, mentre l’astratto scandaglia l’inespresso e l’incomunicabile che abita dentro di noi. ‘Vulnerabilità’ è la seconda parola chiave che esprime il mio linguaggio espressivo. La tensione di vita che sperimentiamo ci pone continuamente di fronte al nostro limite umano e per questo ritengo la vulnerabilità la nostra massima espressione, proprio perchè ci rende umani. Nei miei ritratti e nei miei astratti, permane sempre uno stato di inquietudine o di ferita, che diviene il mezzo per la reale liberazione interiore La ‘profondità’ di sentimenti e emozioni, di ricerca intima e personale è una urgenza a cui non posso sottrarmi: la superficie è per me una porta che apre sempre a nuovi universi, in ogni ambito. Percepisco la realtà intorno a me come simbolica e questo riverbera nella mia espressione artistica: i miei ritratti non vogliono essere più che esteticamente fruibili. Vogliono lanciare una sfida e attingere alle emozioni di chi e’ ritratto e di chi osserva nel contrasto luce e ombra e nel gioco trasversale del bianco e nero. Quando dipingo un astratto mi immergo in profondità nel mio mondo e attingo alle risorse psichiche e interiori che rappresentano la mia essenza e densità umana, e che condivido con l’umanità intera, per poterle esprimere e condividere.

PHOTOGALLERY

 

ASTRATTI

 

RITRATTI

 

RITRATTI – STUDIO
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