LO SPAZIALISMO GEOMETRICO NELLA PITTURA DI ALESSANDRO GIORDANI

Il percorso artistico compiuto da Alessandro Giordani lascia emergere un’attenta e accorta riflessione sul significato dell’uso della componente cromatica, che assume un importante ruolo nell’insieme strutturale. La trama e l’ordito compositivo generano una narrazione equilibrata e omogenea, dove l’associazione degli elementi esecutivi e strumentali si sposa in perfetta armonia con la finalità comunicativa alla base di ogni opera, lasciando trapelare messaggi sottesi da cogliere e interpretare. Partendo da un’idea e da uno stimolo creativo di base esplora e indaga il multiforme campo applicativo della pittura, con la voglia e lo slancio di sperimentare di continuo e di trovare sempre nuove soluzioni in cui cimentarsi.

La dottoressa Elena Gollini ha spiegato: “C’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire nell’osservare con spirito riflessivo le opere di Alessandro. Dalle reminiscenze e dalle assonanze più o meno esplicite con grandi maestri come Eugenio Carmi, si approda ad una rappresentazione di versatile lettura, dove si instaura una sottile congiunzione di collegamento tra linee, forme e colori, scandita da sequenze, sovrapposizioni, allineamenti di elementi e componenti in armoniosa coesione narrativa. La sua è una pittura di potente richiamo concettuale e di pregnante rimando simbolico che non si abbandona mai alla casuale improvvisazione. Vi si ritrovano impressioni, memorie, da cui scaturiscono vortici emozionali guidati e canalizzati, nell’esigenza di fare ordine e razionalità all’impulso emotivo più istintuale. I colori si fanno strada con una stesura sempre attenta e mirata, per ottenere il massimo risalto nella visione di insieme. È una pittura concepita in chiave libera e affrancata, dettata dalla libera e autonoma ispirazione che rifugge palinsesti e paradigmi a monte“.

Credo che nulla possa essere più astratto e più irreale di quello che effettivamente vediamo. Sappiamo che tutto quello che riusciamo a vedere nel mondo oggettivo come esseri umani, in realtà non esiste così come noi lo vediamo e lo percepiamo” (Giorgio Morandi).

 

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