LIVIA CARPENTIERI: LA SUA PITTURA PROTAGONISTA DI UN PROGETTO ARTISTICO DECLINATO AL FEMMINILE

PROGETTO ARTISTICO – LIVIA CARPENTIERI: UNA DONNA-ARTISTA CHE RENDE OMAGGIO ALLA MITICA QUEEN ELIZABETH

Quale miglior occasione per la pittrice Livia Carpentieri di cogliere come riferimento simbolico il mese di marzo con la celebrazione della Festa della Donna, che cade tradizionalmente l’8 del mese e che diventa un prezioso e importante incipit per attirare l’attenzione e animare la sensibilità dell’opinione pubblica verso il ruolo delle donne e la loro posizione all’interno del cosiddetto sistema sociale attuale. Il mese di marzo si presta quindi alla perfezione per diventare un meccanismo di visione declinata al femminile, che si incontra e si fonde con la visione comunitaria ampliata e dilatata nelle sue eterogenee parafrasi esistenziali e nelle multiformi dimensioni comunicative. E proprio da questi presupposti è nata questa idea meravigliosa di progetto artistico, nel quale ho tenuto a coinvolgere in maniera esclusiva e distintiva la figura di Livia, che apprezzo e ammiro non soltanto come immagine di donna di squisita e virtuosa profusione creativa, ma anche come presenza di calibro e di intensa profondità umana, che si denota e si delinea nel pensiero di fondo che la contraddistingue”. Inizia così la dottoressa Elena Gollini, curatrice del progetto artistico, nello spiegare dettagliatamente la valenza sostanziale contenutistica alla base della rinnovata sinergia di intenti e di intenzioni, che la legano ormai da lungo tempo alla talentuosa pittrice contemporanea. E ancora proseguendo nell’argomentazione la dottoressa Gollini commenta: “Abbiamo volutamente trovato una figura chiave di riferimento primario, che merita senza dubbio una speciale considerazione, avendo ricoperto un ruolo davvero eccezionale e cruciale, ovvero la mitica Regina Elisabetta, scomparsa di recente, ma sempre viva nella memoria e nel ricordo per la sua immagine femminile simbolo di quella carismatica forza di volontà che l’ha portata a superare i tanti ostacoli e le mille difficoltà dei suoi 70 anni di Regno, restando sempre ferma e sicura al timone di quella grande nave, che le era stata affidata per diritto di nascita regale, ma che ha saputo nel tempo custodire e difendere anche da ogni forma di bieco e becero maschilismo. The Queen per antonomasia diventa pertanto uno strumento simbolico di approccio per entrare in discorsi di portata sociale collettiva, che vanno sempre rafforzati e rinvigoriti, perché purtroppo ci sono ancora troppe donne che non possono invece in modo autonomo e indipendente decidere le proprie scelte esistenziali e professionali e non possono vincere e oltrepassare quei pregiudizi ancora troppo radicati e quelle forme di inquisizione, che le condanna a priori, senza offrire una via di scampo e di sbocco. La libertà di azione e il diritto di pensiero e di opinione, così come il diritto di espressione, sono inalienabili e indefinibili, ecco perché è giusto dare un peso e una misura di rilievo a chi ha rappresentato e rappresenta l’immagine di una donna pienamente e totalmente affrancata, come è stata la Regina Elisabetta. Ecco, allora che Livia ha voluto corredare la narrazione dedicata alla vera e unica Queen, con un circuito di sue opere, rendendosi a sua volta promotrice di quanto viene celebrato attraverso la ricorrenza dell’8 marzo e di quanto debba ancora essere fatto e portato avanti, perché davvero ogni donna, in qualunque parte del mondo, possa sentirsi concretamente artefice e fautrice del proprio destino e del proprio ideale di vita”.

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