RECENSIONE RIFLESSIVA POSTUMA ALLO SPETTACOLO TEATRALE “COSÌ È SE VI PARE” IN SCENA AL TEATRO RUGGERO RUGGERI DI GUASTALLA
Interpretazione assolutamente magistrale da parte della compagnia di attori e in particolare dell’eccellente Milena Vukotić, che ha impresso un ulteriore valore aggiunto all’intero palinsesto, facendo da slancio trainante di coinvolgimento. Un’attrice di indiscussa esperienza e con una spiccata sensibilità carismatica nel suscitare immediato feedback di empatia, che rappresenta una caratura e uno spessore di acclarata qualità. La vicenda, che trae spunto dalla commedia del geniale Luigi Pirandello, si snoda e si dipana al limite tra il paradossale e il grottesco e racconta una storia, che dal reale trascende nell’irreale e dalla fantasia immaginaria diventa realtà, lasciando aperti quesiti e interrogativi chiave, che si fondono in commistione con i diversi punti di vista degli spettatori e interagiscono nel creare un corollario articolato e sfaccettato di domande a campo libero di cui ciascuno può rendersi portavoce a suo modo, fornendo chiavi di visione e prospettive diverse e diversificate. La domanda che sorge spontanea è ovviamente: dove sta la verità principale e precipua e dove sta la visione e la proiezione di realtà vera e autentica, che possa essere accolta in modo oggettivo e pragmaticamente veritiero. Ecco qui il paradosso grottesco del supremo genio Pirandello, che si profila e si delinea in modo acutamente sottile come un vero e proprio fulmen in clausola, come una scoccata finale che soltanto lui sa come evidenziare al meglio: la verità-realtà non esiste in senso univoco e unitario, non esiste una realtà vera in senso assoluto e inderogabile, perché ciascuno si crea e alimenta una propria dimensione di reale e di vero e la fa sua come libera visione interpretativa, propugnando a sua volta come tale. Si tocca un tassello esistenziale di estrema concettualità simbolica e allusiva, dove poi si colloca al mosaico sociale e collettivo nella sua compagine compositiva e strutturale, che ne costituisce l’essenza. La conditio sine qua non per comprendere a fondo quanto il magister vitae et equitum Pirandello vuole esternare e vuole suggerire, è dunque quella di aprire la propria mente e il proprio cuore per accogliere e metabolizzare quella poderosa e prodigiosa mescolanza alchemica di sensazioni e percezioni, senza farsi condizionare e vincolare dall’opinione e dalla valutazione altrui, ma edificando un proprio libero e affrancato giudizio di pensiero e di sentimento, che garantisce quella sacrosanta e inviolabile libertà di opinione e di espressione, che è alla base di ogni civiltà evoluta ed umanamente, eticamente e moralmente progredita.
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