DANIEL MANNINI: LA SUA ARTE PITTORICA PER RACCONTARE IL RINASCIMENTO FIORENTINO E L’EPOCA MEDICEA
“Certamente quando si parla di Rinascimento e di periodo rinascimentale, subito il collegamento di correlazione con Firenze è immediato e di fatto a buon conto e a buon diritto questa città rappresenta e costituisce, con il suo fascino incantevole e ammaliatore, la capitale per eccellenza per antonomasia di ciò che è Rinascimento conserva e custodisce nella sua essenza di sapere e di conoscenza e nel corollario di eventi e vicende storiche e politiche, che ha contraddistinto quell’epoca e ha di rimando influito fortemente anche nello sviluppo evolutivo delle epoche successive. Da qui è nata l’idea di incentrare un nuovo progetto artistico su questo argomento e di delineare in maniera precisa e dettagliata una narrazione approfondita ed esaustiva, che tocca a tutto tondo temi di rilievo nella società rinascimentale e che può essere utile e valida come compendio di approfondimento informativo, fruibile sia per chi già conosce la materia sia per chi desidera approcciarla ex novo, potendo anche avere come plusvalore aggiunto di contorno la produzione pittorica di Daniel Mannini, predisposta ad hoc per tale stimolante iniziativa”. La dottoressa Elena Gollini, curatrice del progetto, spiega nel merito la sintesi strutturale e compositiva entrando nello specifico e sottolineando ancora: “Daniel è senza dubbio molto coinvolto nelle tematiche inerenti alla sua amata adorata città e a tutto ciò che concerne anche il passato storico e la tradizione artistica e culturale. Quindi, abbiamo voluto fornire un ulteriore incipit di connessione e di coesione simbolica, individuando dei titoli molto speciali da conferire alle sette nuove opere testimonial (Rinascimento, Filippo Brunelleschi, Donatello, Botticelli, Leonardo da Vinci, Raffaello, Michelangelo). A maggior ragione Daniel è stato ancora più coinvolto a livello emotivo ed emozionale, volendo celebrare al meglio il suo omaggio ad honorem a questi illustri nomi di portata universale. Mi complimento con lui per l’egregio lavoro svolto con impegno e passione e per il risultato ottenuto, che dimostra non soltanto la vocazione creativa profonda, ma anche la devozione verso quelli che costituiscono la cerchia dei maestri d’arte senza tempo, dei cosiddetti geni immortali. Volendo dare una definizione a questo progetto direi che è stato raggiunto un esito davvero notevole da parte di Daniel nel fornire anche a livello di intervista in calce delle riflessioni ponderate e calibrate in modo attento e ragionato, che fanno da filo conduttore perfetto alla sua ispirazione e hanno guidato l’atto e il gesto pittorico nella creazione dei quadri designati a essere in assoluta scia con l’energia rinascimentale”.
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