IN TEATRO A GUASTALLA UNO STREPITOSO ELIO REGALA INCONTENIBILI RISATE E NON SOLO

Approda nello storico contesto del Teatro Ruggero Ruggeri a Guastalla lo spettacolo con protagonista Elio (al secolo Stefano Balisari) che con il titolo emblematico “Quando un musicista ride” si rende già di per sé anticipazione e preludio di quanto lo spettatore si aspetta dalla narrazione scenica e recitativa. In effetti, se pensiamo, che ormai anche a livello di studi medico-sanitari, la risata è concepita come concretamente e positivamente coadiuvante nella reattività di persone malate e che ormai viene data sempre più rilevanza alla funzione terapeutico-benefica della risata in vari ambiti e livelli applicativi, si può dire che lo spettacolo viene proprio ad hoc e a fagiolo per amplificare questo tipo di messaggio percettivo a livello socialmente utile. Dunque, la performance come sempre ineccepibile di Elio, si sposa e si connette alla perfezione con l’intento di dare vita e anima a uno stimolo fruitivo, che gioca sull’elemento della risata e sulla componente dell’ironia per imbastire e intavolare un dialogo con il pubblico all’insegna dell’intrattenimento leggero e leggiadro, inteso non in maniera semplicistica e superficiale, ma piuttosto come occasione e opportunità di ridere e sorridere con illuminata consapevolezza e con intelligente coerenza di vedute e di prospettive di pensiero e di sensazioni provate e alimentate dall’incalzare della performance di un artista, capace di suscitare un’immediata simpatia e di portare la propria esperta e collaudata bravura a 360 gradi ovvero con una formula recitativa variegata e sorprendente. Elio senza mai forzare e condizionare, senza mai imporre e vincolare la reazione accondiscendente dello spettatore, si mette al suo pari e al suo livello, si lancia accanto e al fianco di chi assiste alla sua gloriosa e florida visionarietà interpretativa e trova quel punto nevralgico e quel fulcro speciale di collante, che genera da subito un legame unico, esclusivo, come se si rivolgesse ad ognuno all’interno del teatro con un approccio individuale e soggettivo, per farlo sentire importante e valorizzare la sua presenza. Questa è una caratteristica fondamentale nelle pregevoli risorse artistiche di Elio e imprime un cosiddetto “marchio di fabbrica” peculiare e inimitabile. All’interno della performance si arriva dunque a un livello di interazione comunicativa dilatata con abile capacità dialettica e con altrettanto virtuoso carisma delle movenze, dei gesti, di tutto ciò che è racchiuso nello stile espressivo iconico, che lo contraddistingue. Con Elio si ride di gusto, ma non solo. Si ricorda e si trovano rimandi e richiami pregnanti, celebrando figure e nomi altisonanti, che hanno fatto la storia culturale italiana e hanno dato il loro imprinting a livello internazionale e mondiale al cinema, al teatro, allo spettacolo, alla musica, alla letteratura, al costume e da ultimo non da ultimo alla concezione filosofica esistenziale ed esistenzialista. Riportare in scena virtualmente questi cosiddetti mostri sacri immortali, diventa così un espediente prezioso per riproporli alla memoria, per rinvigorire il loro ricordo vivido e vivo, affinché ciò che ci hanno donato come patrimonio incommensurabile possa continuare a essere sempre trasmesso e avvalorato con la giusta e dovuta considerazione. Ecco allora, che nella commissione articolata di sentimenti ed emozioni affiorano e si fondono assieme l’aspetto più giocoso e ironico con il tratto più serio e riflessivo e il fattore emotivo goliardicamente proposto in versione sbarazzina e scanzonata acquista anche così una portata di spessore più sfaccettato a livello umano e si rende una potente chiave di accesso per produrre reazioni profonde e intense, che non si fermano soltanto alla sonora risata fine a se stessa e a se stante, ma filtrano e veicolano una paradigmatica e caleidoscopica evoluzione mentale acrobatica. Sul filo iperbolico di queste acrobazie stupefacenti, è proprio il caso di esclamare: Elio ridens ad maiora semper!

 

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