UNO SPUMEGGIANTE EZIO GREGGIO PORTA IN SCENA A BORETTO “UNA VITA SULLO SCHERMO”

Non poteva assolutamente mancare nel calendario degli spettacoli presso il Teatro del Fiume di Boretto, una presenza così spumeggiante e contagiosa, come quella del maestro d’arte Ezio Greggio, con la sua performance galvanizzante da vero e autentico showman di talento assodato e indiscutibile. Non poteva assolutamente mancare lo spettacolo “Una vita sullo schermo” che ha offerto al magister optimus Greggio l’opportunità di cimentarsi all’interno di un excursus dalle molteplici sfaccettature narrative, trovando un proprio momento di racconto autobiografico-professionale e ripercorrendo i tratti e le fasi salienti, che hanno contraddistinto la sua straordinaria carriera artistica, ma non solo. Non poteva assolutamente mancare dunque quella speciale commistione e stratificazione scenico-teatrale, che ha definito al meglio l’intento principale, ovvero coinvolgere lo spettatore, facendolo ridere e al contempo emozionandolo, facendolo rimanere stupito e meravigliato e al contempo suscitando pensieri e suggestioni intense, facendolo prendere parte in prima persona a tutte le varie e variegate fasi e sequenze, talvolta anche in maniera volutamente dissacrante e dissacratoria e talvolta ancora alimentando una forma di interazione curiosa e incuriosita, per avvicinarlo a una dimensione esistenziale professionale, che come ha dimostrato, Greggio ha saputo alla perfezione acquisire e consolidare in bilanciata fusione di equilibrio misurato e proporzionato. Perché, una vita di successo e una prestigiosa carriera vanno senza dubbio costruite con perspicacia e lungimiranza di vedute e con ideali e principi da mantenere sempre alti e da custodire e conservare integri e intatti con quella integerrima onestà intellettuale, che appartiene al suo essere uomo-artista tutto d’un pezzo. Perché di fatto salire sul palcoscenico per mettersi in qualche modo a nudo e per esporsi anche a livello umano è una sfida ulteriore, di cui francamente non avrebbe proprio nessun bisogno e nessuna necessità concreta, non avendo nulla da dover dimostrare oltre e da dover spiegare oltre. Invece, con quella sua amichevole e affabile, scanzonata e sbarazzina naturalezza spontanea, quel geniale fairplay inimitabile e per certi versi disarmante e spiazzante, talvolta anche pungente, si mette in gioco ed entra in gioco con uno stile inconfondibile e con una carica incalzante. Questo è sinonimo di virtuosa capacità artistica, che non si erge con presunzione, ma bensì piuttosto diventa un pretesto e un espediente stimolante per alimentare e animare, per accendere e far esplodere ancora di più quel desiderio di comunione e di condivisione con il suo amato e devoto pubblico, che da illo tempore lo segue fedelmente e con un sentimento incondizionato di stima e di ammirazione. Ecco, perché allora il magister Greggio ancora una volta si mette a completa e totale disposizione, a cuore aperto, nel moto profondo dell’anima e nell’impeto del pathos e del trasporto. E tutto ciò arriva decisamente, arriva senza barriere e senza filtri, arriva come un’onda del mare, che si infrange su uno scoglio lasciando un segno visibile e tangibile del suo passaggio, piacevolmente frizzante e sferzante, spumeggiante e sorprendente. Sono certa e sicura, che chiunque abbia la possibilità di assistere a questa kermesse vedrà tutto quanto con entusiasmo e con interesse, vedrà uno spettacolo anche di imprevedibile concertazione, recuperando informazioni inedite e potrà calarsi nel merito di situazioni e circostanze davvero gustose e goderecce, che verranno svelate durante i monologhi intavolati. #impossibileannoiarsi e #impossibilerestareindifferenti sono direi commenti simbolici molto calzanti per dare una chiave di lettura sintetica ed esaustiva al tempo stesso. Altra connotazione speciale di particolare rilevanza sostanziale e contenutistica d’insieme, va attribuita senza dubbio alla componente di accompagnamento musicale a cura del maestro musicista sopraffino Davide Cavuti, che ha saputo infondere un perfetto accordo vincente di ricercata composizione, forgiando e modellando il tutto ad hoc per imprimere un’avvalorante piacevolezza, che resta impressa accanto alla performance recitativa e si fonde in sintonia “di sinfonia” e di connubio. Una presenza virtuale la sua che non viene percepita come limite di assenza fisica e corporea, in quanto pienamente colmata e compensata dalla commistione emozionale di flusso positivo, che si sprigiona da ogni nota e suono, creando un sottofondo di pregevole virtuosismo artistico e di preziosa integrazione rafforzativa. Non va poi dimenticato da ultimo, non da ultimo, il preziosissimo contributo che Greggio ha dato da sempre alle cause solidali e umanitarie, rispondendo pienamente a quel concetto di arte per il sociale e di arte funzionale alla collettività, che sono da ammirare ed elogiare senza riserve. E allora va espresso un plauso sentito anche in questa direzione di ragguardevole rilevanza etica e morale. Ad maiora semper maestro d’arte Ezio Greggio! Onorata di aver consegnato la targa di riconoscimento per il valore artistico e umano, che rende merito simbolico al suo pregevole operato!

 

 

 

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