UN GRANDE PLAUSO A ANDY DEI BLUVERTIGO IN MOSTRA COLLETTIVA NEL CUORE DI CORTINA D’AMPEZZO
Non poteva certamente trovare una collocazione migliore per valorizzare al meglio la sua arte e la sua vibrante ricerca creativa. Infatti, il poliedrico, eclettico e vulcanico artista trasformista, volitivo e camaleontico Andy dei Bluvertigo (al secolo Andrea Fumagalli), ha designato la magnifica Cortina d’Ampezzo e l’illustre contesto istituzionale del Museo d’Arte Moderna Mario Rimoldi per presentare una parte significativa della sua produzione, in forma di mostra collettiva con altre presenze di calibro e di spessore del panorama contemporaneo. La mostra, allestita all’interno dello storico e prestigioso ambiente museale (che ospita anche una collezione permanente di notevole pregevolezza) sarà visitabile fino al 21 aprile 2025, dunque con una durata a largo raggio per consentire una fruizione a più riprese. A tal riguardo, la dottoressa Elena Gollini ha così commentato: “Il titolo decisamente impattante, Neo Pop: perenne metamorfosi di un mito, racchiude già in sé il fulcro nevralgico e il nucleo predominante della poetica espressiva distintiva e caratterizzante di ciò, che Andy vuole comunicare e trasmettere con il suo modus operandi e pensandi, che canalizza uno stile tutto suo e una cifra dialettica aperta al confronto, di scambio e di incontro. La mimesi espressiva di Andy nella sua moderna, futurista e futuribile dimensione, si apre in una diramazione amplificata ed estendibile in modo costante e continuo verso tutto ciò che può essere inteso come stimolazione favorevole e verso quanto non è mai banalmente etichettato e classificato e tanto meno concepito come standard massificante e come paradigma mercificante, ma delinea invece una fisionomia alternativa e sui generis, che si distacca e si discosta volutamente e intenzionalmente da schemi tarpanti e costrittivi e incamera una ventata di indipendenza e di autonomia di vedute e di pensiero, all’insegna di quella libertà affrancata, incondizionata e autenticamente pura, che Andy rivendica e propugna da illo tempore in ogni sua prospettiva artistica e creativa, nell’arte come nella musica, facendo confluire anche come palinsesto fondamentale la sua concezione esistenziale e la sua forma mentis di filosofia di vita, che si rifugia da sempre in una concettualità, che cerca l’essenza sostanziale e non l’apparenza formale fine a se stessa e che predilige l’essere e non l’avere come traino portante per la propria evoluzione generale di uomo-artista di sani principi etici e morali oltre che di indiscusso talento“.
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