DANIEL MANNINI COMMENTA MICHELANGELO PISTOLETTO CON LA SUA MAGNIFICA CITTADELLA DELL’ARTE A BIELLA
È stata un’operazione tattica e strategica davvero magistrale e anche davvero encomiabile, quella compiuta dal rinomato artista Michelangelo Pistoletto, che ha confermato ulteriormente le sue caleidoscopiche risorse virtuose, non soltanto di tipo strettamente creativo in senso lato, ma anche a livello di prospettiva e proiezione logistica a largo raggio e ad ampio riflesso, influenzando positivamente il pensiero collettivo e la concezione sociale, connessa al concetto di ambientazione artistica e di fruizione di recupero trasformativo-innovativo. Infatti, l’eccellente talento del maestro Pistoletto ha individuato un contesto davvero inedito e sui generis e al contempo non convenzionale per dare vita a una soluzione di sorprendente impatto scenico e scenografico, ovvero la magnifica e strepitosa Cittadella dell’Arte, che è diventata una splendida, multiforme e multitasking fucina creativa globale a Biella, mentre prima era un edificio facente parte di un ex azienda di lanificio. La domanda simbolica, che si può maturare da questa scelta decisionale così inusuale e inconsueta, ma altrettanto vincente e lungimirante, è la seguente: avete mai pensato a cosa può nascere dalla trasformazione di un luogo apparentemente destinato all’oblio? La risposta fattiva e concreta è arrivata proprio dal geniale intuito di Michelangelo Pistoletto. Immaginiamo dunque, un vecchio lanificio, testimone di un’epoca industriale ormai pregressa da illo tempore e ormai passata come ideale di visione fruitiva, ubicata proprio nel cuore di Biella. Agli occhi di Pistoletto questa apparenza di abbandono rovinoso ha invece stimolato un’idea di rivalutazione e di recupero. Poteva sembrare la fine di una storia già scritta e invece pertanto, è stato un nuovo inizio di svolta radicale, di rinascita e di rinnovamento. Questo spazio industriale infatti, non è stato lasciato come ricordo lontano e non rivalutabile in altra dimensione di utilizzo, perché grazie e tramite la guizzante progettazione di questo artista di fama mondiale e di notorietà internazionale (peraltro anche con grande merito vincitore del Leone d’Oro a Venezia) l’ex lanificio ha subito una metamorfosi radicale incredibile e spettacolare. È diventato un luogo magico, conosciuto come Cittadella dell’Arte, concepito con una vera e propria dinamica impostazione ideativa e progettuale, che pulsa e vibra di idee e che si connette con gli artisti sperimentali e i creativi innovatori da ogni angolo del pianeta. È diventato un centro nevralgico di rilevanza e di fama cosmopolita e ha anche contribuito nel far riconoscere Biella come città creativa Unesco. Da fabbrica di tessuti a fabbrica di futuro e di futuribile. Una dimostrazione visibile e tangibile di come l’arte può in maniera efficace e incisiva ridisegnare e riprospettare il mondo nel suo insieme, partendo proprio dalle radici di fondamento di una comunità illuminata e ravveduta. In questa scia è stato chiesto un parere riflessivo a Daniel Mannini (www.danielmanniniart.it), artista emergente, che è sempre molto propositivo verso queste iniziative di pregio.
D: In primis, un tuo parere di commento su Michelangelo Pistoletto e sul suo operato artistico e creativo.
R: Michelangelo Pistoletto è una delle figure più significative dell’arte contemporanea italiana, riconosciuto soprattutto per il suo ruolo di pioniere della “Arte Povera” e per il suo approccio all’arte come strumento di riflessione sociale e culturale. La sua opera si distingue per l’uso di materiali semplici e quotidiani, attraverso i quali riesce a creare connessioni tra l’arte e la vita di tutti i giorni. La sua capacità di coinvolgere attivamente il pubblico, trasformando gli spazi dell’arte in spazi di partecipazione e dialogo, rappresenta uno degli aspetti più innovativi del suo operato. La sua figura ha sempre avuto un forte impegno sociale e politico, utilizzando l’arte come mezzo di dialogo e di cambiamento, promuovendo iniziative che coinvolgono la comunità e favoriscono la consapevolezza collettiva. La sua produzione è quindi non solo estetica, ma anche etica e civica. Pistoletto rappresenta un percorso artistico che unisce la sperimentazione a un profondo senso di responsabilità sociale, rendendo il suo operato un punto di riferimento importante nel panorama dell’arte contemporanea.
D: Cosa ne pensi di questo contesto della città dell’arte a Biella?
R: La città di Biella, conosciuta principalmente per la sua tradizione tessile e il suo paesaggio naturale, sta facendo passi importanti verso la valorizzazione del suo patrimonio artistico e culturale, la quale può contribuire a rendere Biella una meta interessante non solo per gli appassionati di arte e cultura, ma anche per i turisti e i visitatori in generale, favorendo numerose opportunità di fruizione per le opere d’arte locali, promuovendo eventi culturali, coinvolgendo le comunità nel patrimonio artistico e sviluppando un senso di identità e di responsabilità condivisa. Inoltre, può favorire lo sviluppo di un turismo culturale sostenibile, portando benefici economici e sociali alla città. Se viene promosso in modo adeguato può rappresentare un volano per la rinascita culturale e urbana di Biella, contribuendo a rafforzare il suo ruolo come città dell’arte e della cultura nel panorama piemontese e italiano.
D: In che modo ritieni, che in generale questo tipo di idee progettuali trasformative, possa influire all’interno del comparto artistici attuale e anche futuro.
R: Queste idee hanno il potenziale per influire profondamente sul mondo artistico sia nel presente che nel futuro, contribuendo a ridefinire pratiche, ruoli e modalità di fruizione dell’arte. Credo che queste iniziative possono favorire l’esplorazione di territori ancora non conosciuti a fondo attraverso la tecnologia, in particolare renderle accessibili con una promozione inclusiva e creare uno spazio di innovazione e contaminazione tra le diverse discipline. Questo motore può indurre a stimolare discussioni riguardanti temi attuali e di futuro, rendendo l’arte un mezzo di comunicazione fondamentale. Per concludere, queste idee possono contribuire a rendere il settore artistico più dinamico, inclusivo, innovativo e in sintonia con le sfide e le opportunità del mondo contemporaneo e futuro, favorendo un’evoluzione che arricchisce sia la creazione che la valorizzazione dell’arte.
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