ATTILIO CIANNI
Biografia di Attilio Cianni
Attilio Cianni nasce a Cetraro in provincia di Cosenza il 12 Marzo del 1986.
Pittore figurativo, realista e iperrealista nutre sin da piccolo una forte passione per la musica e il disegno. Scuola privata di fisarmonica, Accademia e Conservatorio formano l’artista e il musicista. Il triennio di Musica Jazz consoliderà le conoscenze tecniche del suo strumento amatissimo la fisarmonica, ma anche del pianoforte. Nel 2013 vince il Campionato Italiano di Fisarmonica e rientra tra i finalisti in occasione della Coppa Mondiale in Canada. Iscritto alla SIAE come autore e compositore coltiva con professionalità e passione sia la musica che il disegno.
Nel 2005 si diploma come Ceramista e Maestro d’Arte nel paese natale. Successivamente si trasferisce a Voghera in provincia di Pavia dove oggi vive e lavora a tempo pieno come pittore e come musicista. Da autodidatta impara a dipingere a olio; successivamente si dedica ai disegni iperrealisti in bianco e nero (grafite e carboncino) usando come supporti dei cartoncini incollati su tavola e inizia una serie di sperimentazioni innovative come la verniciatura che rende il risultato finale lucido e fotografico al punto di ingannare l’occhio anche di esperti convinti di vedere un’immagine fotografica davanti alle sue opere, frutto di ore di lavoro per ottenere la massima precisione di ogni singolo dettaglio. Presso lo studio di Mario Donizetti si perfeziona in disegno dal vero e impara la tecnica del pastello a encausto e la tecnica a tuorlo d’uovo. Dipinge esclusivamente su supporti realizzati da lui personalmente come tavole preparate con tele gesso e colle animali, fogli di carta preparati per disegno in punta d’argento, cartoncini incollati su tavola per disegni in bianco e nero e a tempera.
Giovanissimo è già protagonista di numerose Mostre collettive e Premi d’Arte Contemporanea dove immancabilmente prestigiosi premi e riconoscimenti ne testimoniano il talento. La sua arte esprime la volontà di affondare le radici nel passato, dai greci al rinascimento, e nella ricerca della perfezione e della bellezza, ma contemporaneamente è evidente la sua capacità di interpretare le tecniche dei grandi maestri rinascimentali attraverso un linguaggio moderno, evolvendole con originali accorgimenti che ne faranno un’interpretazione personale e innovativa.
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Il disegno nella sua opera è fondamentale e l’artista ne cura i dettagli in modo maniacale, preparandosi attraverso la copia delle opere dei maestri del rinascimento italiano come Leonardo, Michelangelo, Raffaello ecc. Fa proprio il loro tratto attraverso ore e ore di studio e lo si nota chiaramente nei suoi disegni a carboncino e grafite caratterizzati da una rete di vibrazioni ottenuta solo ed esclusivamente usando il tratteggio. Nella ricerca di un linguaggio figurativo che sia attuale, esprime l’anima del soggetto attraverso il Pathos; il vibrante spirito centrato sulla concettualità dell’opera e la costruzione meticolosa della scena regalano grandi emozioni all’osservatore che si sente accompagnato verso la percezione del Sublime. Contrasti di luci e ombre e cura dei dettagli generano dunque un realismo oltre il “fotografico”. Incanta ed emoziona la tridimensionalità che consente di “toccare” la pelle di un bimbo, sentirne il calore e il battito del cuore fino ad affondare e perdersi nello sguardo intenso e pieno di luce che eleva a grandi interrogativi quali il significato della vita e della morte.
Il linguaggio artistico di Cianni oggi si dirige verso temi attuali e impegnativi come la violenza sui bambini e la pedofilia, senza mai tralasciare però l’arte sacrocristiana, reinterpretata attraverso un – linguaggio personale e innovativo come i nuovi progetti testimoniano.
- Pagina Facebook: Attilio Cianni Painter Artist
- Profilo Instagram: Attilio_Cianni_Painter_Artist
Curriculum di Attilio Cianni (ultime mostre e premi)
GIUGNO 2017
- Selezionato per Arte Salerno dove partecipa con una mini personale di 5 opere in esposizione, che vede come curatore Vittorio Sgarbi.
- Si aggiudica due prestigiosi premi : Premio un artista a Londra, Premio un artista a Venezia (possibilità di esporre tutto spesato in una prestigiosa galleria a Londra per una settimana e di esporre durante la Biennale a Venezia nel Padiglione Guatemala).
OTTOBRE 2017
- Espone nel Padiglione Guatemala a Venezia, dove il curatore è Daniele Radini Tedeschi
- Riceve il Premio Leone Alato.
DICEMBRE 2017
- Selezionato da Vittorio Sgarbi per la collettiva Magister Artis curata direttamente dal professore a Cava de Tirreni (SA).
- Inserimento nella collezione dipinti e disegni di Vittorio Sgarbi con nota critica e stampe litografiche di due opere catalogate ed archiviate con catalogo personale.
GENNAIO 2018
- Espone presso il Museo MIIT di Torino e vince il Primo Premio Museo MIIT.
FEBBRAIO 2018
- Espone due opere in una doppia collettiva Arte e moda a Milano durante la settimana della moda, in via della Spiga e in via Kramer; curatore il critico Giorgio Grasso.
- Presenta le sue opere sul Canale di Sky 560 (Reteconomy) nel programma Arte a mezzanotte di Giorgio Grasso
- Presente con due opere nel Catalogo Annuale d’Arte Mondadori e Cairo Editore
- Partecipa ad una battuta all’asta vendendo una sua opera e ottenendo la sua quotazione ufficiale, presso la Casa d’asta Prince Art Gallery
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RECENSIONE CRITICA – a cura di Elena Gollini
Attilio Cianni abbandona volutamente i clichè stereotipati e standardizzati della concezione figurale più restrittiva e tradizionalista e si ricava una propria linea stilistica personalizzata, pur restando ben ancorato ai canoni radicati e consolidati a livello accademico classico, che individuano gli orientamenti basilari. Si cimenta a esplorare e scandagliare negli stati e nei moti dell’anima, dedicandosi ad una ricerca analitica molto impegnativa e complessa, che lo induce a indagare e interrogarsi sugli stati dell’anima. Attilio, in quanto artista dell’anima, proietta le sue raffigurazioni in una visione, che va oltre la descrizione fotografica e la riproduzione fotografica fine a se stessa, ma si sposta e si addentra su un piano di introspezione recondita. Esplora dunque i meandri e gli anfratti della mente e della psiche, fino a mettere in evidenza i sentimenti veri e le emozioni pure e disarmanti, senza filtri, senza barriere. La sua è una formula pittorica fatta di spinte emotive appassionate, senza condizionamenti e costrizioni, senza forzature a monte. A parlare e raccontare, nelle sue raffinate ed eleganti composizioni sceniche sono le note dell’anima, che con la suadente e soave musicalità vuole affiorare ed emergere per palesarsi, un’anima stanca di vagare e disperdersi nella superficialità e nel pressapochismo.
Attilio con forza va alla ricerca di quel “non noto, non detto, non rivelato” che va svelato e comunicato, per poterlo condividere appieno con il fruitore. Il linguaggio semantico, pregnante di valenza sostanziale, sorregge una figurazione rievocativa garbata, ricercata, composta, delicata nella sua impronta di poetico lirismo e di afflato aulico, che assume significati simbolici e metaforici, da carpire con acuta sensibilità percettiva. Avvolto dalla forte spiritualità sprigionata dalle opere, l’osservatore comprende che la dimensione strettamente materica, deve essere sostituita da qualcosa, che pur essendo subito e immediatamente visibile e tangibile, va cercato e trovato nella sfera interiore e introspettiva più intima. Le opere possiedono una piacevolezza estetica e formale, associata ad un potenziale ad alto livello contenutistico, determinato dal loro potente “carisma” spirituale.
Attilio nel suo essere artista guidato e sostenuto da profonda capacità comunicativa, si fa carico dei sentimenti dell’anima dando voce ad uno status di coscienza e di consapevolezza, che riporta ordine nelle cose, offrendo anche un contributo di modello sociale e collettivo. Si rende convinto portavoce e fautore di una pittura, che racchiude nella perizia certosina e doviziosa del disegno un pilastro fondamentale e imprescindibile e che si basa sul gesto creativo autentico, dettato dalla grande integrità e onestà intellettuale. La componente emozionale è sempre protagonista come fonte d’ispirazione e come una luce si irradia e si propaga a tutto tondo con eterea luminosità. Un’emozione che assume significati “altri”, che assapora il senso del Bello e il concetto di Bellezza riportandolo sui quadri in una prospettiva di pienezza e di compiutezza molto più ampia e articolata e includendo un macrocosmo di universi taciti, di quanto non ancora esplicitato e di indefinito, per lasciare allo spettatore libertà interpretativa e recettiva e chiavi di lettura soggettiva e personale.
Attilio incita ad una conoscenza speculare più sottile, a recuperare l’essenza oltrepassando l’effetto visivo ottico. Nella lavorazione meticolosa si sofferma su ogni dettaglio e particolare e si concentra a fornire preziosi messaggi sottesi. La via maestra perseguita da Attilio, lontana da soluzioni facili e sbrigative, è tanto più originale e innovativa, sgombrando il campo da emulazioni copiative pedisseque. Instaura un rapporto di piena rispondenza e corrispondenza tra i fattori costitutivi in modo armonioso e bilanciato, conferendo una permeante solennità evocativa di contorno. L’arte di Attilio vuole uscire dalle sensazioni del puro campo visivo esterno, riuscendo ad alimentare un suggestivo e coinvolgente impatto interno. Il quadro per Attilio diventa materia viva e palpitante, acquista vita propria, senza mai essere una riproduzione statica e cristallizzata.
La sua filosofia pittorica non si fonda sulla riproduzione fedele in posa plastica, ma sull’osservazione attenta e riflessiva del soggetto protagonista, per poi traslare e trasferire nell’opera quanto ha sentito scaturire da dentro. Ecco il segreto e la magia di una formula evocativa, che coincide anche con un intento di ricerca esistenziale e con la volontà di riflessione e meditazione sul senso dell’essere e dell’esistere.
“L’arte migliore è quella in cui la mano, la testa e il cuore di un uomo procedono in accordo” (John Ruskin).
INTERVISTA ALL’ARTISTA – a cura di Elena Gollini
D: Cosa rappresenta per te essere un artista figurativo? E da quali fonti della tradizione attingi per ispirarti?
R: Essere un artista al giorno d’oggi non è facile, ancor di più se si è un artista figurativo, perché il mercato ed i collezionisti, per vari motivi, commerciano con l’arte astratta informale. Quindi viene difficile inserirsi nel mercato italiano e soprattutto in quello internazionale. Ma penso che il mio “essere” non potrebbe mutarsi in qualsiasi altra forma tranne che in quella figurativa, in quanto amo profondamente l’arte classica greco-romana e l’arte rinascimentale. Ho così studiato le tecniche degli antichi maestri del Rinascimento e ho fatto tesoro dei loro segreti, assorbendone l’essenza estetica e spirituale. Ammiro il loro modo di fare arte, tenendo conto dei canoni di bellezza ispirati dagli antichi filosofi greci. Io oggi creo dei dipinti figurativi che rispecchiano tutto quello che ho già anticipato, ma con un linguaggio totalmente attuale e innovativo ricercando uno stile tutto mio che parli di attualità. Quindi la mia arte nasce dall’incontro dal passato con il presente, dando non solo un forte impatto estetico, ma cerco di trasmettere un messaggio, un concetto, in modo da coinvolgere totalmente lo spettatore. Personalmente la mia ispirazione arriva dal mondo che mi circonda, influenzato dalle mie radici e da tutto quello che di bello c’è in Italia, tenendo sempre come riferimento ed esempi da seguire i mostri sacri dell’arte mondiale quali Leonardo, Raffaello, Michelangelo, Caravaggio ecc.
D: Quali progetti artistici hai in serbo per il 2018?
R: Per il 2018 ho già varie tappe fissate a livello espositivo e ho in cantiere dei progetti su dei cicli di opere da realizzare. A Maggio esporrò per la prima volta a Londra, presso la Brick Lane Gallery. Sarà per me un’occasione importantissima per farmi conoscere in ambito internazionale e misurarmi con altri artisti. A Giugno sarò presente alla Biennale del Tirreno a Cava De Tirreni, in provincia di Salerno: un’importantissima vetrina e palcoscenico internazionale, dove saranno in palio dei premi prestigiosi. Inoltre, si sta parlando di una mia personale a Milano con tematiche attuali sociali. Sto lavorando e sperimentando nuove tecniche innovative per proporre uno stile rivoluzionario e un nuovo modo di fare arte.
D: Come vedi il comparto attuale dell’arte? Come pensi si possa migliorarlo?
R: L’arte in generale oggi ha il peso del mercato, che punta soprattutto all’investimento, quindi i collezionisti non comprano più per il gusto e il prestigio di possedere un’opera da ammirare, che rispecchi la bellezza e l’armonia, ma che abbia solo un valore di mercato. Io credo invece che si potrebbe migliorare, valorizzando i veri artisti tramite una selezione, perché ci sono troppi finti artisti che non hanno né la tecnica né lo studio per poter realizzare opere ammirevoli. Basta imbrattare una tela con del colore ed il gioco è fatto, ma non è cosi…c’è ben altro! Il tutto dovrebbe partire dalle accademie e dai licei, facendo selezione prima degli insegnanti e poi degli allievi, avendo così a disposizione un nucleo di talenti a cui insegnare a fare arte nel vero senso della parola, partendo dal disegno dal vero, dagli studi anatomici, dalle prospettive ecc. Senza il talento e senza il disegno non può esserci arte né artisti, ma solo individui comuni che creano immagini senza criterio e significato, di difficile interpretazione, senza un’anima, senza messaggio, senza sensibilità, di scarso valore estetico, che non esaltano i canoni di bellezza. Anche i galleristi e i collezionisti, soprattutto quelli che creano eventi per promuovere gli artisti emergenti, dovrebbero fare una dura selezione così da migliorare e valorizzare il mondo dell’arte e lanciare cosi talenti emergenti di valore, soprattutto da noi in Italia, che al giorno d’oggi risultiamo l’1% del mercato mondiale dell’arte.
D: Cosa consigli a chi vuole intraprendere il percorso artistico a livello professionale?
R: Io da autodidatta ho cominciato sostenermi con delle commissioni private, facendo soprattutto ritratti e altre opere come nature morte paesaggi ecc.. ma affinché un artista emergente entri a far parte della cerchia dei professionisti e quindi riesca ad avere una quotazione ufficiale e vendere nel mercato contemporaneo, ha bisogno anche di guadagnare con le commissioni private per sostenersi e investire sulla propria immagine. Essere sui social al giorno d’oggi è importantissimo per chi vuole promuovere la propria attività, ancor di più se si è emergenti. Bisogna insistere con la pubblicità e partecipare ad eventi per farsi un curriculum, ma astenersi da eventi fasulli di poco valore allo scopo solo di arricchire chi lo fa, non valorizzando veramente gli artisti. Inoltre, prima di arrivare a tutto ciò, si ha bisogno di tre cose: prima cosa il Talento, perché senza quello non si va da nessuna parte, poi la sensibilità e una forte personalità. Seconda cosa spirito di sacrificio, dedicarsi allo studio del disegno e perseverare senza abbattersi davanti alle prime difficoltà, perché i risultati poi arrivano. Terza ed ultima cosa, attingere dai propri sentimenti ed esprimerli senza cercare altrove, ma solo dentro se stessi, solo così si potrà essere originali e trasmettere al pubblico emozioni forti regalando qualcosa di bello. Ma ricordate: alla base di tutto c’è il DISEGNO.