BRUNELLA PASQUALETTI

Biografia di Brunella Pasqualetti

Vive e lavora a Pisa, Diplomata all’Istituto Dirigenti di Comunità e Istituto Magistrale.
Ha frequentato con passione e impegno l’Accademia di Arte Libera.
Practitioner di PNL (Programmazione Neuro-Linguista- R. Bandler – J. Della Valle). Master di Reiki.

 

Recenti personali e partecipazioni:

  • 1987 – Rassegna dell’Accademia d’Arte Pisa
  • 1988 – Dieci Gall A.P.A.P. Rassegna Annuale Accademia d’Arte
  • 1989 – Gall. A.P.A.P. “Segni Forme e Colori”
  • 1989 – Gall. A.P.A.P. Rassegna Annuale Accademia Pisa
  • 1990 – Appuntamenti Pisa a Braccia Aperte Logge di Borgo
  • 1990 – “Forma e non Forma” Rassegna A.P.A.P., Abbazia S. Zeno
  • 1990 – Colori tra le Mura Rassegna Artisti Pisani1990 Saletta Kinzica Pisa
  • 1991 – Coloriamone Arsenale Mediceo
  • 1991 – Palazzo Sani Lucca
  • 1992 – Saletta Kinzica Pisa
  • 1992 – Rassegna d’Arte Contemporanea 3° premio Roma
  • 1994 – Saletta Kinzica Pisa
  • 1994 – Concorso Nazionale Viterbo
  • 1995 – 1° Premio Critica Concorso Viviani M. Di Pisa
  • 1995 – Corte San Domenico Pisa
  • 1996 – Galleria Il Prato dei Miracoli Pisa
  • 1998 – Il Prato dei Miracoli Pisa
  • 2000 – Galleria Il Prato dei Miracoli Pisa
  • 2000 – Esposizione Via 7 Volte Pisa
  • 2005 – Galleria d’Arte “182” Lucca
  • 2006 – Rassegna Toscana d’Arte Contemporanea Fucecchio
  • 2006 – 3° Concorso Nazionale Riparbella 3° premio Astratto
  • 2003 – Arte Contemporanea Cris Pietrobelli Pisa. Pinacoteca Provincia di Pisa
  • 2004 – Rassegna d’Arte Contemporanea “Tirrenia”, 1° premio Menzione del critico Roga sul giornale “Corriere dell’Adda”
  • 2007 – Mostra sul Naviglio Milano
  • 2009 – Partecipazione Foro Bonaparte Milano
  • 2010 – Libreria Cristina Pietrobelli Pisa
  • 2011 – Libreria Pietrobelli
  • 2016 – ARTCAFE’ London “SPUNTI DI VISTA” V Mostra Internazionale d’Arte Contemporanea
  • 2016 – Collana “Arte e Artisti contemporanei” promossa alle Fiere del Libro italiane. Casa Editrice Pagine – Roma SKY Canale 897 – partecipazione come Artista ospite.
  • 2016 – Citata nel libro “I giardini dell’Arte” di Arpine Sevagian, editore ARSEV.
  • 2017 – Personale spazio espositivo “Sopra le Logge”-Pisa.
  • 2017 – Intervista televisiva su emittente toscano Canale 50 e excursus della mostra.
  • 2017 – Quotidiano la Nazione “I colori di Brunella” – Intervista del giornalista Michele Bulzomi.
  • 2017 – Honorable Mention Award for the partecipation at “Art Expo New York” – Circle foundation for the Art.

Ha in preparazione una mostra personale, che rappresenterà uno spaccato del suo lavoro dalle origini ad oggi. Il suo nome figura sui più noti cataloghi nazionali d’Arte Contemporanea, stampa e tv si sono occupati del suo lavoro.

 

CONTATTI

 

L’ispirazione di Brunella Pasqualetti

Senza una ragione, istinto, casualitaà e soprattutto curiosità nei confronti della vita e di tutto ciò che è bello, esteta, forse! Ricerca continua visiva, sonora ed emozionale, amore per le sonorità ancestrali dei Pink Floyd, la poetica metropolitana di Lou Reed, la magia della chitarra di Pat Metheny capace di portarti oltre il cielo, le armonie senza tempo dei Genesis, le spigolosità umbratili dei Velvet Underground, le storie di bar malfamati e stazioni di servizio raccontati da Tom Waits, le morbide atmosfere new-age di David Sylvian, ma David Bowie è stato ed è tuttora il motore vitale della mia vita e della mia arte e ho sempre saputo che il Duca Bianco avrebbe avuto per me un’ispirazione non secondaria, regista magistrale di tutta la sua arte musicale, cinematografica, teatrale , ricercatore, sperimentatore di una avanguardia estrema, ma anche ricerca personale della propria spiritualità.

Nella mia personale Changes, da poco conclusasi non poteva mancare un umile omaggio ad un Artista di tanto calibro, gli ho dedicato tre strutture che immortalano tre passaggi chiave della sua vita artistica……per poi continuare in un percorso di sperimentazione e mutamenti continui fra materia e pensieri, in una ricerca spirituale alle volte ambigua e frammentata, paesaggi lunari e post-atomici che incrinano la nostra immaginazione, ma con una speranza di rinascita e consapevolezza universale.

In realtà il cinema con tutte le sue sfaccettature è anch’esso fonte di stimolo ricordando Fellini così visionario e surreale oppure Woody Allen raffinato e cerebrale, spaziando poi per film come Nirvana di Gabriele Salvatores “una finestra sulla realtà che fa riflettere, rendendoci consapevoli delle nostre coscienze, realtà post-atomiche tipo “1997 Fuga da New York” di John Carpenter “in un futuro immaginario devastato dall’umano, vittima di se stesso e dove i grattacieli hanno la forma di spettri che si tendono verso il cielo livido, solo un uomo, Jena Pleesken, riscatta un’intera umanità ormai alla deriva, Blade Runner in una Los Angeles dispotica e avvolta dal fumo dove esseri replicanti cercano di sostituirsi all’uomo, pur non avendone il tempo di sopravvivenza, rimpiangono una vita senza tempo, nuovamente ispirazione dalla fantascienza fatta di paesaggi irreali, surreali o concreti dove la nostra immaginazione può spaziare e spingersi oltre il conosciuto per esplorare mondi possibili.

L’Arte come altre fonti fanno parte del nostro essere, non esistono forme minori o maggiori, ma esiste il nostro concetto di essa basata sulle nostre credenze ed esperienze; la mia capacita’ creativa ha necessita’ di viaggiare e spaziare in vari campi affinché la mia sete di curiosità venga appagata, ovunque il mio sguardo si posi; i paesaggi, i colori, le città, la Luna, Marte ed ogni oggetto che carpisco, anche il più insignificante mi intriga, al punto di dargli vita indipendentemente dal risultato positivo o negativo: non e’ l’approvazione altrui che mi interessa, ma e’ saziare questa fame di ricerca continua.

 

INTERVISTA ALL’ARTISTA – a cura di Elena Gollini

D: Se dovessi darti una definizione come artista motivandola;
R: La definizione di artista è stata concepita da un’esigenza degli uomini di catalogare. Io preferisco la forma infantile del “gioco” e in questo sono rimasta ancora bimba, che usa i colori e si impiastra ed assembla gli oggetti come fossero le costruzioni Lego: lascio poi agli altri la definizione.

D: A quali progetti creativi stai lavorando per il 2018;
R: Se si intende lavorazione di opere i progetti, avvengono naturalmente osservando la realtà che mi circonda, lasciando al caso non amo razionalizzare, ma la estemporaneità: mi appartiene di più.

D: Come coniughi l’amore per l’arte a quello altrettanto appassionato per la musica?
R: Le arti non sono scollegate, ma vi e’ una sorta di comunione che le associa, molto spesso lavoro con la musica di sottofondo oppure un film, una performance teatrale mi ispira e non solo: basta volgere lo sguardo intorno per assimilare captare stimoli o suggerimenti che lentamente plasmano le mie opere.

 

PHOTOGALLERY

 

UNA NOTA SULL’ARTISTA – a cura di Jolanda Pietrobelli

Brunella Pasqualetti, un tempo artista “fauve”, per quel suo modo ruggente di trattare il colore, in questo ultimo decennio è approdata cautamente ad una forma di espressione sgoggiolata di eco americano.

Oggi la sentiamo molto forte nel maneggare il colore che l’artista sublima negli accostamenti, sollecitati da una distinta sensibilità contemporanea, che fa di lei un’entità stabile nel suo concetto di arte.Dopo un periodo ricco di partecipazioni, alludo ai mitici anni ’80 per approdare ai più fermi anni 90, la Pasqualetti si è poi isolata, per assecondare una evoluzione, grazie alla quale pur non avendo cambiato la filosofia di pensiero, ha potuto ampliare la propria conoscenza della materia, trovando stimoli alla sua sensibilità pittorica/ poetica.

Brunella Pasqualetti rimane “un’artista ruggente”, per parafrasare Celentano… è “rock” tra una moltitudine di lenti.

Il suo modo di usare gli “strumenti” le permette di arrivare a quell’espressione “spessa” di grande risoluzione. L’artista toscana dipinge molto, ma sceglie “moltissimo” fra le sue opere da conservare, ciò che non la convince ha il coraggio di distruggere, per poi riprendere il discorso dall’inizio. E non è da tutti questo comportamento. Solo un artista vero, onesto sa riconoscere le sue creature da difendere, da amare, da proporre.

Mi viene in mente un libro di qualche decennio fa: “Se incontri per strada il Buddha uccidilo”, all’epoca il libro venne molto frainteso, ma l’autore intendeva salvare il buono di noi, dividendolo dal cattivo che immancabilmente c’è in noi. Così fa la Pasqualetti scegliendo tra le sue opere…le sopravvissute all’impietosa mano di bianco spalmato sulla tela, per annullare inesorabilmente ciò che non va bene. Lei da molti anni ha iniziato percorsi dentro una cultura orientale, studiosa di Osho e praticante di tecniche di meditazione e PNL di cui si serve per lavorare, non lascia spazio al caso, ma certamente dà voce alle sue emozioni.

Così recitava Courbet: “la mia tela è nera, perché nera e buia è anche la natura senza sole. Ma io opero come fa la luce, illumino tutto ciò che emerge e il quadro è fatto”.

L’artista preferisce quell’intesa spirituale che lei esprime con un ideale di assoluto, attraverso le sue esperienze che sono punti fermi nella continuità dei suoi colori formali… Aggressiva eppure dolce, ruggente eppure tenera, il suo colore vertiginoso che scorre senza sosta, invadendo il tessuto della memoria e la violenza dei toni, in comunione all’azione dello spargere materia sulla superficie, hanno origine dalla voglia dell’ Artista, di rompere con certi schemi materiali, che lei addensa ed imprigiona nella sua gestualità, vaga in queste opere elaborate a spatola, lo stato d’animo delle giornate trascorse, simile ad un viaggio pellegrino sulla terra, dove si sofferma, sosta, si anima e capisce la luce dei giorni che si sovrappongono uno dietro l’altro e si vivacizzano in tonalità significative.

Mi piace riportare un frammento dedicatole da un artista pisano di rara sensibilità e di soffice poesia “Mario Rognini”: (…) in lei la duplicità di tutte le cose è sempre presente e si manifesta in buono e cattivo, nell’ambiente e nell’uomo, nel bello e nel brutto, con l’uomo e la sua violenza, e con l’eterno tormento umano… Ma in realtà è solo amore, sensibilità e musica che l’Artista esprime con le sue opere (…) M. Rognini.

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