CALZOLAIO MATTO – GIANLUCA TAGLIAMONTE

Presentazione critica di Gianluca Tagliamonte (Il Calzolaio Matto)
A cura della Dott.ssa Elena Gollini

Dovendo dare una sintetica, ma altresì esaustiva valutazione in merito alla creatività di Gianluca Tagliamonte, si potrebbe senza dubbio utilizzare la seguente definizione: unno spirito anticonformista e illuminato, che si esprime con eclettica e poliedrica versatilità, trovando una propria scia trainante ben distinguibile e subito riconoscibile, che si discosta volutamente da stereotipi mediocri e cerca invece risultati di ineccepibile e acclarata valenza qualificante. Gianluca sviluppa un proprio soggettivo itinerario di ricerca e di acquisizione di tecnica e di perizia strumentale, partendo come creativo autodidatta e sfruttando appieno le potenzialità e le risorse già insite nel suo DNA e utilizzando anche le basi solide derivanti dagli studi artistici, che gli consentono un’ampiezza e un’elasticità di vedute e di prospettive. Dal carattere forte e volitivo e dall’indole fantasiosa e ingegnosa, sta compiendo un percorso meritevole di attenzione e di considerazione, che lo inserisce con meritocrazia nel vasto e variegato ambito applicativo della creatività esplicata in chiave moderna e attuale, che si mette sempre in sintonia con le esigenze odierne. Infatti Gianluca mantiene ben saldi come riferimenti primari anche le radici trasmesse dalla tradizione artigianale e dalla lavorazione manifatturiera, che lo guidano e danno il giusto incipit alla realizzazione di creazioni molto stilose, ma che conservano anche il gusto evergreen tramandato dal passato e attualizzato con virtuosa capacità di rivisitazione. Ecco, perché la produzione di Gianluca rispecchia quel concetto di moda creativa e di moda artistica, che la rende unica ed esclusiva. Gianluca svolge tutto da solo il lavoro e si dimostra molto esperto e competente, sia nella scelta dei materiali sia nella scelta dei componenti e degli elementi, che fungono da finiture. Ogni pezzo diventa proprio come una creazione artistica autentica, un’opera d’arte a tutti gli effetti, da portare sempre con sé e da abbinare con qualunque outfit. Per Gianluca è importante offrire una connotazione di valenza completa, dove la piacevolezza e la gradevolezza estetica deve sempre corrispondere anche parimenti alla validità sostanziale, affinché ogni suo pezzo possa essere durevole nel tempo e prestarsi ad un utilizzo costante e frequente. Dunque, Gianluca attribuisce grande rilevanza all’aspetto correlato alla cosiddetta robustezza, per garantire un livello elevato di affidabilità, che diventa un pregevole plus valore aggiunto d’insieme assolutamente indispensabile. Gianluca lavora ancora da creativo-artigiano di “vecchio stampo” ragionando ancora alla “vecchia maniera” e questo gli consente di alimentare anche il fattore emotivo ed emozionale, che si percepisce da subito come dominante nella sua personalità creativa. Mi piace pensarlo come un creativo-artigiano votato alla spiritualità e alla riflessione interiore e introspettiva, che affiora e si sprigiona con quella spontanea naturalezza carismatica davvero molto significativa.

Creare è dare forma al proprio destino” (Albert Camus).

Viaggiatore non esiste un sentiero. I sentieri si aprono camminando” (Antonio Machado).

 

CONTATTI

Calzolaio Matto
Via Emilia A S. Pietro, 57 – 42121 Reggio Emilia (RE)

 

INTERVISTA A GIANLUCA TAGLIAMONTE

D: Un tuo commento di riflessione sul concetto di arte da indossare;
R: L’incontro inatteso di forme, materiali e colori che prima si ignoravano, danno vita e personalità al proprio modo di essere e apparire. Indossare questa alchimia, ci rende distinguibili da tutto ciò che ci circonda. Questo il mio concetto di arte da indossare.

D: Un tuo commento di riflessione sul concetto di moda creativa;
R: La moda è una creazione che deriva da qualche misteriosa scossa di terremoto dell’anima dell’inventore.

D: Come stai improntando la tua ricerca creativa in questo periodo?
R: Non tralascio nulla. Alchemicamente congiungo storici marchi di moda con nuove realtà emergenti per poi dare spazio al mio essere più profondo.

 

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