CAROLINA POLARA

Biografia di Carolina Polara

Sono nata e cresciuta a Firenze nel 1986, mi sono trasferita poi a vivere Viareggio. Ho lavorato nell’industria della moda come stilista a partire dai vent’anni, poi circa due anni fa ho iniziato piano piano a ritagliarmi degli spazi per dipingere come facevo quando ero più piccola. Per me dipingere e disegnare è un modo per liberare la mente e imprimere su una tela tutte le mie emozioni e pensieri. A volte mi succede, guardando un mio quadro dopo qualche giorno, di provare una sorta di magia e estraniamento e pensare… davvero l’ho fatto io? Amo raffigurare degli scenari ricchi di pathos, specialmente dipingendo dei ritratti di figure femminili che sento che “stanno dicendo qualcosa” a me o a chi li guarda. Allo stesso tempo mi piace anche esprimermi con la pittura in dipinti astratti e simbolici, pensando di stare inviando a mio modo dei messaggi a qualcuno.

Tra le esposizioni cito “DressMe” tenutasi dal 17 al 30 Settembre presso la Galleria M.A.D.S. di Milano, dove ho esposto l’opera “Protect”.

 

TESTO CRITICO OPERA “PROTECT”

 

Carolina Polara is a self-taught italian painter and fashion designer. Her piece “Protect” is the painting reproduction of the famouse picture taken by American fashion photographer Steven Maisel. The picture, and also the painting faithfully, portraits an intimate embrace between American singer Madonna and Italian actress Isabella Rossellini, daughter of the neorealist director Roberto Rossellini. What stands out the most in “Protect” is the intensity of Isabella’s look, extremely confidente, almost defying the viewer. On the contrary, the “pop queen” seems to be Award of the external gaze and we simply see her letting go in the reassuring and comfortable arms of the actress. The painting immortalizes a moment of affection and tenderness but, at the same time, it also conveys an important message: the women are not portrayed as a object of desire, but instead it is highlighted their indipendence from the external. The painting is an artistic homage to Steven Meisel, but it also represents an urgency to reproduce and to offer to a broader audience the same intensity and emotional fruition Carolina herself experienced in contemplating that picture“.
– Cecilia Terenzoni Curatrice

 

CONTATTI

 

INTERVISTA ALL’ARTISTA – a cura di Elena Gollini

D: Come definiresti il tuo stile espressivo usando 3 parole chiave e motivandole?
R: Il mio stile espressivo riflette sicuramente la mia personalità, i miei dipinti tendono spesso ad essere “enigmatici”, possono essere di facile interpretazione ma tendo sempre a lasciare qualcosa in sospeso…in questo modo cerco inconsciamente di richiamare ancora di più l’attenzione di chi lo guarda con una sorta di pudore. Lo definirei poi “universale” e “drammatico”, questo perché, essendo una persona altamente empatica, sento l’esigenza di dipingere qualcosa che oltre ad emozionare me, venga sentito emotivamente anche dagli altri in modo immediato, un po’ come quelle canzoni in cui ci ritroviamo tutti.

D: Una tua riflessione sul concetto di vocazione artistica;
R: Da bambina ero molto creativa e già da allora la pittura era tra i miei passatempi preferiti. Ho quindi sempre desiderato di trovare un giorno un lavoro che mi permettesse di disegnare. L’ho trovato e ho lavorato come stilista di moda per dodici anni, quella però non era la mia vera vocazione artistica… non mi permetteva di esprimermi come e in quello che realmente volevo. Così ho interrotto e adesso mi dedico a tempo pieno all’arte.

D: Come stai improntando la tua ricerca artistica in questo anno?
R: Sto cercando di impegnarmi a ridimensionare il mio essere eclettica, in quanto sento sempre la necessità di spaziare tra una cosa e un’altra per non annoiarmi e per non annoiare, per dedicarmi a un filone di opere che sto progettando a tema unico.

 

PHOTOGALLERY

 

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