CINZIA ATZORI

Biografia di Cinzia Atzori – Progetto “Cinziart_lab”

Io sono Cinzia, sono la mia arte. Sono una persona che ama ogni forma di espressione, purché attraversi la testa, pancia e cuore. Amo esser libera e generosa, con la creatività mi permetto di raggiungere l’emozione più profonda e restituirla ad altre anime. Diploma artistico poi Laurea in Design della moda, le basi su cui ho fondato una conoscenza tecnica e sperimentale di questo mondo, poi la mia vita ha ispirato il resto. Con passione lascio che le mie dita si muovano e governino un’idea, un progetto, mio e vostro.

 

CONTATTI

 

 

 

INTERVISTA ALL’ARTISTA – a cura di Elena Gollini

D: Come definiresti il tuo stile espressivo usando tre parole chiave e motivandole?
R: Libero: dall’ispirazione, all’idea, all’evoluzione della stessa che attraversa le emozioni per poi tramutarle in illustrazione; la mano governa il pennino che senza mai staccarsi dal foglio crea l’opera, priva di giudizio e ostacoli.
Provocante: è un gioco continuo con l’arte, immaginando le reazioni più istintive e spesso inaspettate del mio pubblico mi diverto ad interpretare il desiderio velato, quel fuoco che rimane in silenzio, quell’adulto che si è dimenticato del bambino che è stato, quel sentimento che esiste ma tace, quell’essere a volte scomodi ma veri, vivi.
Comunicativo: ogni sfumatura racconta una fusione espressiva, ogni tratto parla di un’emozione che tenta con tutte le forze di uscire dal foglio; credo in ogni forma di linguaggio, e nello scambio continuo. La vera ricchezza nasce proprio qui. Nessun filtro, nessuna barriera, complementare ed esclusivo.

D: Una tua riflessione sul concetto d’arte cosmopolita.
R: Secondo Voltaire, il filosofo “non è né francese, né inglese, né fiorentino: egli è di tutti i paesi”. Al cittadino patriottico Voltaire contrappone il cittadino del mondo, affermando che quest’ultimo può conoscere molto di più la vita e la cultura rispetto a chi è dominato dalla mentalità limitata dai pregiudizi nazionalistici o cittadini dell’uomo di città. Come in filosofia, anche per l’arte è fondamentale liberarsi dalle barriere, affinché si percorra la via dello sconfinato.

D: Come stai improntando la tua ricerca artistica in quest’anno?
R: Questo 2020 ha portato una grande energia, una forte evoluzione artistica che mi ha attraversata e spinta a mettermi in gioco. Forte di un’approfondita conoscenza delle tecniche accademiche e sperimentali, ho seguito l’istinto più profondo. L’illustrazione elaborata con pennino e china, e spesso fusa nell’acquerello. La mia ricerca è volta e finalizzata all’interpretazione dell’io più celato, un volto che esprime un pianto, un dolore, un corpo che spogliandosi di ogni cornice si fonde con la natura, due anime che si cercano e si trovano dando vita all’energia più forte e selvaggia. Il mio è solo l’inizio di un lungo viaggio.

 

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