ELENA DATI
Biografia di Elena Dati
Sono nata nel 1985, mentre fuori c’era la neve. Ho iniziato ad amare il disegno da piccola, proseguendo con studi artistici: il liceo artistico prima, l’Accademia di Belle Arti di Perugia poi. Nei primi anni del 2000 ho incontrato l’incisione grazie a Vladimiro Elvieri, che mi ha insegnato diverse tecniche e stampato le mie incisioni nella sua stamperia d’arte di Cremona. All’Accademia di Belle Arti sono stata allieva di Sauro Cardinali, che è stato punto di riferimento umano e culturale e attraverso il quale ho iniziato a formare una mia identità artistica. Ho esposto all’estero e in Italia e attualmente vivo e lavoro a Cremona.
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INTERVISTA ALL’ARTISTA – a cura di Elena Gollini
D: Come definiresti il tuo stile espressivo usando tre parole chiave e motivandole?
R: Lo definirei amabile, nostalgico e silente. Amabile in quanto ama e vorrebbe essere amato. Nostalgico, perché sono presenti nelle mie opere molti elementi legati alla mia infanzia e alle persone che l’hanno popolata. E silente… perché la mia arte non grida, non cammina con i tacchi a spillo, ma in punta di piedi, è silenziosa, si contiene, abbassa la voce, ma dice.
D: Una tua riflessione sul concetto di energia creativa.
R: L’energia creativa credo possa essere ciò che tutti abbiamo, ma utilizziamo in modi differenti. L’artista utilizza la propria energia creativa per attuare una sublimazione e non una semplice fruizione della realtà. Quindi un cielo diventa il cielo, un albero diventa quell’albero e così via. I bambini, lontani da condizionamenti, hanno spesso una grande energia creativa. Picasso disse: “C’è voluta una vita per tornare bambino”.
D: Come stai improntando la tua ricerca artistica in questo anno?
R: Ultimamente mi sto concentrando sui disegni a biro. Trovo questa tecnica fedele alla mia personalità, mi piace molto. La utilizzo come se fosse una scrittura d’immagine, un ricamo. Sono attratta dalla sua irreversibilità, ogni segno resta, è difficile da modificare e quasi impossibile da cancellare. Vorrei riprendere anche le incisioni a puntasecca, tecnica, in qualche modo, affine al disegno a biro.
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