GABRIELE DOGLIETTO
Biografia di Gabriele Doglietto
Nato a Torino il 18 maggio del 1994, sono chef di un ristorante noto nella zona del Canavese vicino al Parco Nazionale del Gran Paradiso. Autodidatta, da qualche tempo ho iniziato a dipingere anche se la passione per l’arte astratta era già presente da anni. Dipingere è iniziato tutto come svago poi a poco a poco si è evoluta in passione.
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INTERVISTA ALL’ARTISTA – a cura di Elena Gollini
D: Come definiresti il tuo stile espressivo usando tre parole chiave e motivandole?
R: RIFLESSIVO: ogni mia opera prima di essere realizzata viene prima “buttata giù” e provata su fogli per trovare colori e abbinamenti giusti che vadano a materializzare su tela ciò che avevo in mente.
SPONTANEO: ciò nonostante la spontaneità è la regina dei miei quadri. Non seguo regole, ma semplicemente la mia fantasia.
ROCK: la mia arte è nuda e cruda e a volte non viene compresa come dovrebbe… mi piace bucare, strappare anche bruciare se necessario, tutto ad un unico scopo… far divertire i miei occhi e chi guarda le mie opere.
D: Una tua riflessione sul concetto di “ispirazione creativa”;
R: Credo che l’ispirazione creativa che uno ha oltre ad essere unica e irripetibile sia fondamentale per un’artista perché linfa vitale per le proprie opere. Senza di essa il mondo sarebbe noioso e privo di stimoli.
D: Come stai improntando la tua ricerca artistica in questo anno?
R: Il 2020 sicuramente è per tutti noi un anno difficile, non per questo dev’essere affrontato necessariamente in modo negativo. Personalmente lo sto vivendo come tempo per migliorarsi e provare nuove tecniche alla ricerca di una mia impronta artistica.
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