MONICA GOBATTO

Biografia di Monica Gobatto

Monica Gobatto nasce a Portogruaro (VE) nel 1961 e vive e lavora a Cinto Caomaggiore (VE). Sempre attratta dall’arte sogna sin da piccola di diventare una pittrice, ma la vita, si sa, è bizzarra e così intraprende gli studi tecnici che a fatica porta a termine. Nel 1994 decide di inseguire il suo sogno e finalmente, sotto la preziosa guida del Maestro Claudio Oddone Comina dell’Accademia di Brera, inizia un impegnativo ma appassionante percorso di apprendimento che durerà una decina di anni. Il ferreo insegnamento accademico darà a Monica la sicurezza tecnica che le permetterà, in seguito, di dar voce alla sua personale creatività, trasformando figure e segni in esplosioni coloristiche di grande effetto e impatto visivo.

Monica dipinge accompagnata dalla musica che la conduce in mondo inaccessibili al resto dell’umanità, è una danza solitaria che con movimenti prima aggressivi e via via sempre più moderati le permette di giocare con i suoi colori, accostandoli coraggiosamente ma con grande padronanza. L’effetto è travolgente! Assonanze e dissonanze coloristiche si inseguono e si fondono per rappresentare una interiorità che ha bisogno di esplodere e manifestare le proprie emozioni. Il messaggio che l’artista esprime è un canto di gioia, un inno alla vita, infatti afferma: “Dipingo solo accompagnata dalla musica, è un veicolo indispensabile per me, fa emergere il mio Io più intimo e mi permette di entrare in uno stato emotivo libero e felice. Dipingo quindi la pura felicità. Dipingo la felicità a colori”.

Monica è una “performer artist” si esibisce volentieri in pubblico dando vita a veloci esecuzioni perché sostiene che “vedere un artista nel momento creativo porta il fruitore a comprendere meglio l’opera e il messaggio racchiuso in essa. Nell’action painting l’opera non è fine a se stessa e l’atto esecutivo ne è parte integrante”.

Monica lavora veloce sopra la tela, solitamente di grandi dimensioni, e lancia i colori come se ognuno di essi sapesse perfettamente dove collocarsi; colori caldi e freddi si abbracciano, si legano, si espandono e solo in un secondo momento l’artista gioca con loro accompagnandoli uno sopra l’altro con spatole, spazzolini, dando vita a giochi cromatici forti e pulsanti. La pittura di Monica è terapia, è pura essenza dello spirito, è l’espressione comunicativa più efficace per raccontare il suo sentito.

Nel corso degli anni ha voluto sperimentare la creta sotto la guida del Maestro Mario Zoccolan, l’affresco con il Maestro Vico Calabrò, ma è sempre tornata a fare quello che per lei è pura gioia: “Liberare i colori dal vaso è come aprire una gabbia ad un uccellino imprigionato, metto le ali e volo ogni volta!”.

In rappresentanza dell’Italia partecipa ormai da tempo a simposi internazionali in Slovenia, lavorando a fianco di validi artisti provenienti dall’Europa e non solo. Espone in Italia e all’estero ma predilige luoghi semplici e popolari: “L’arte è un messaggio, colpisce il cuore, può far vibrare corde d’emozioni sopite e dimenticate. Tutti abbiamo bisogno di trovarle, per ritrovarci, per stare bene. Prediligo esporre nei luoghi dove le persone si incontrano per stare insieme, le osterie, i caffè, i luoghi che custodiscono confidenze, sogni, quotidianità. La gente vera si trova lì ed è lì il mio posto”.

 

CONTATTI

 

INTERVISTA ALL’ARTISTA – a cura di Elena Gollini

D: Come definiresti il tuo stile espressivo usando tre parole chiave e motivandole?
R: Lo definirei: dinamico, libero, fugace. La dinamicità è l’elemento principale che caratterizza il mio stile pittorico  ed è  proprio nella velocità esecutiva che il libero pensiero prende forma, scevro da ragionamenti e condizionamenti, diviene quindi atto fugace ma intenso perché profondamente istintivo. 

D: Una tua riflessione sul concetto di vocazione artistica. 
R: La vocazione artistica è innata, originaria, primitiva. Essa spinge verso la naturale ricerca della bellezza. Questa vocazione, se assecondata, conduce alla felicità anche nelle stagioni delle umane difficoltà poiché è un mezzo d’espressione che consente la libera esposizione dei propri sentimenti e pensieri.

D: Come stai improtando la tua ricerca artistica in questo anno?
R: La mia ricerca artistica vede come protagonista il colore nei suoi “accostamenti armonici” e nelle sue “dissonanze espressive”. Amo sperimentare la reazione emotiva che scaturisce dall’osservazione dei miei lavori determinata dall’impatto visivo di forme e colori accostati gli uni con gli altri in maniera apparentemente ragionata.

 

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