NANNI PASCA

Biografia di Nanni Pasca

Giovanni Andrea (Nanni) Pasca è nato a Sassari, Sardegna, Italia, nel 1987. Sin da giovanissima età, ha dimostrato una buona predisposizione verso l’arte e l’artigianato, specialmente nel disegno/pittura e nella lavorazione del legno. Ha frequentato il Liceo Scientifico G.Marconi dove ha conseguito la maturità nel 2006. Nel 2007, ha collaborato con l’Assessorato dei Beni Culturali del Comune di Sassari per la rassegna “Sardegna in Banchina”, in cui lo stand del suddetto Comune ha vinto il primo premio. Nello stesso anno, una delle sue sculture lignee, rappresentante un Candeliere (simbolo della tradizione di Sassari, la cui festa è ora Patrimonio immateriale dell’umanità dell’UNESCO) è stata esposta nella mostra “Le città Regie della Sardegna” a Cagliari. Nel 2014 ha conseguito la Laurea Magistrale in Architettura presso il Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica dell’Università degli Studi di Sassari. Nel 2015 ha partecipato a 3 mostre collettive a Milano e Roma, curate dalla Flyer Art Gallery. Nello stesso anno, ha partecipato alla collettiva “Mosaic & Mixed Media”, curata da ArtCommissionEvents presso lo spazio 46 del Palazzo Ducale di Genova. Una recensione sul suo lavoro è stata pubblicata sul prestigioso annuario d’arte contemporanea “L’elite new Selezione Arte 2016” curato da Artitalia Edizioni. Nel 2016 ha partecipato alla collettiva “La tela e l’anima”, curata dalla galleria Coronari 111, sita in via dei coronari 111 a Roma. A maggio dello stesso anno ha esposto le sue opere durante la rassegna “Respirarte”, curata dall’associazione Respirarte, presso il Parco di Monserrato, a Sassari. Ha progettato e realizzato l’apparato pittorico e decorativo del nuovo Candeliere del Gremio dei Macellai, presentato con grande successo il 30 luglio nella Chiesa della SS Trinità a Sassari, dove ha sede la cappella del gremio. Ha partecipato, nel mese di Ottobre, all’evento “Arteincorso” curato da Respirarte e patrocinato dal Comune di Sassari, presso il Corso Vittorio Emanuele. Nel 2017–‐2018 ha frequentato la “Bottega dell’Arcimboldo”, Accademia d’arte del Maestro Domenico Mileto, conseguendo i programmi “Disegno e grafite 1 e 2 livello”, raggiungendo pienamente gli obbiettivi di formazione. Ha partecipato, inoltre, a un Workshop di pittura neoclassica a cura della stessa Accademia. A settembre del 2017, la sua opera “Leda” è stata selezionata tra le 20 finaliste del concorso internazionale d’arte contemporanea “ROSSO PASSIONE”, concorso collaterale al PREMIO MARCHIONNI, curato dal museo MAGMMA di Villacidro. Nel 2018 ha coordinato il laboratorio di progettazione e falegnameria dell’Istituto Penitenziario di Sassari nell’ambito del progetto “TRADIZIONI SENZA BARRIERE”, in cui è stato realizzato il nuovo candeliere intitolato a San Sebastiano, di cui ha curato personalmente la progettazione strutturale e l’apparato pittorico e decorativo.

Nanni Pasca affida alla tela opere dall’atmosfera pulp, in cui la volontà di raccontare e documentare prende corpo attraverso un linguaggio forte ed impattante, che di certo non lascia lo spettatore indifferente ma, al contrario, lo invita a cogliere gli spunti di riflessione sparsi nell’opera per reagire e, soprattutto, per evitare l’indifferenza”.
(Artitalia Edizioni)

 

LEGGI LA RECENSIONE DI ALESSANDRO VOZZO

 

CONTATTI

 

INTERVISTA ALL’ARTISTA – a cura di Elena Gollini

D: Se dovessi darti una definizione come artista usando 3 parole chiave e motivandole.
R: Più che darmi una definizione come artista potrei rispondere efficacemente a questa domanda definendomi a livello umano e personale:
1–‐ Ricettivo: mi sento costantemente stimolato da tutto ciò che mi circonda, che siano persone che incontro per la strada, fatti che vivo o che ho modo di conoscere, sia tramite la quotidianità che attraverso lo studio e la lettura. Ho la tendenza ad assorbire e accumulare informazioni da tutto ciò che mi circonda, tramutandolo, a volte, in immagini, pensieri, discorsi che si sviluppano, in molti casi, in modi assolutamente inaspettati e imprevedibili.
2–‐ Religioso: mi affascina particolarmente tutto ciò che ha che fare col Sacro e col Mistico,non parlo solamente delle religioni convenzionali e di stampo occidentale. L’analisi, lo studio e l’interpretazione del divino e del cosmico costituiscono il corpo principale dei miei studi e delle mie letture, con una predilezione particolare per il mitologico e il fantastico.
3–‐ Allegorico: sento una forte attrazione per le cose nascoste, sono alla costante ricerca dei simboli, dei significati intrinsechi, non solo dietro un’opera visuale, ma anche e, soprattutto, nelle mie letture quotidiane. Mi piace cercare, sondare, leggere tra le righe, e questa mia attitudine si riflette sempre in ciò che dipingo e disegno, tramite l’uso di simboli che, in maniera più o meno velata, puntano a rafforzare un concetto, un personaggio, una storia.
D: Quali progetti artistici stai mettendo in campo in questo anno?
R: In realtà è dal 2017 che lavoro a un ciclo di opere che hanno come soggetti divinità, personaggi e brani della mitologia greca e romana. Sto, inoltre, approfondendo la mia personale conoscenza del mito e delle religioni arcaiche in Sardegna, al fine di arricchire il mio “Pantheon” con elementi forti delle mie origini e della mia terra, a cui sono molto legato. Nei miei piani prevedo di condividere col pubblico il risultato di questo lavoro di ricerca, magari con una mostra personale nel 2019.

D: Una tua riflessione in generale sull’attuale comparto dell’arte moderna e contemporanea.
R: È difficile rispondere a questa domanda, soprattutto in un panorama vasto come quello dell’arte. È inevitabile che io abbia delle predilezioni in campo artistico, sia tra i contemporanei, che tra gli artisti storicizzati, ma non è questo il fulcro della questione. Mi sento molto vicino alla pittura tradizionale, negli strumenti e nei soggetti. Cerco, tramite un’interpretazione intima, personale e simbolica, di produrre un connubio saldo e forte fra tradizione e contemporaneità, senza mai tralasciare la componente artigianale e di bottega, di cui vado particolarmente orgoglioso. Dal mio punto di vista, il MESTIERE dell’artista è fatto si di emozione, ispirazione e tanto altro, ma anche di perizia, professionalità e tanta padronanza degli strumenti che si hanno a disposizione. Penso che avere una buona conoscenza della tecnica non implichi una perdita di emozione, anzi, sia di grande aiuto all’artista per eseguire opere di qualità, senza per questo sminuire le intuizioni e la genialità dell’individuo.

 

PHOTOGALLERY

 

Condividi