PAOLO SOLEI

Biografia di Paolo Solei

Paolo Solei è un architetto toscano che disegna, illustra, dipinge e crea oggetti di legno colorato. La Toscana si avverte con una certa forza nelle sue opere ma si sente una grande curiosità per il Mondo con tutte le sue diversità, le sue curiosità, le sue contraddizioni. Ha girato il mondo ma l’amore più forte è per il Mediterraneo e l’America Latina. Realizza principalmente acrilici su tavola e grafica colorata: incisioni, punte secche, serigrafie, tutto sempre acquarellato e schizzato con tanti colori. L’amore per il legno lo porta anche a produrre oggetti di arredamento utilizzando sporti, scuri e portoni: si tratta di vecchi oggetti di legno che manipola e colora. Decora interni, sempre con acrilici, soprattutto per animare le stanze dei bambini. Da un incontro fatto nel 2000 con le ceramiche di Picasso è nata una passione che lo accompagna e lo porta a creare cose interessanti come i vasi con “tappi eclettici”, quelli che spesso si manifestano anche nei quadri. Nelle sue opere ci sono quasi sempre: pesci, chiavi, soli sorridenti, gatti, vasi e bricchi bianchi, fari nel mare, quadri appesi ai muri, mongolfiere, dirigibili zoomorfi, aquiloni oggetti che penzolano dall’alto. Tutte queste cose strane si compongono e scompongono in serie tematiche: Interni/esterni toscani; Messico e nuvole, acquari e bestiari, estati mediterranee e fari, alberi e stagioni, storie di stoffe e altre suggestioni.

 

Tra le esposizioni più recenti:

  • Mostra collettiva “Collection Art in Motion” presso Jelmoni Studio Gallery – Piacenza (25 gennaio – 8 febbraio 2020);
  • Mostra collettiva “Suggestioni” presso La Bottega del restauro – Salerno (11 – 25 gennaio 2020);
  • Mostra collettiva Architettura e città” – presso Ghie Art Gallery di Milano (Dicembre 2019);
  • Opera multimediale collettiva “Albero di Natale del futuro” realizzata con il patrocinio del Comune di Milano e con i ragazzi del Reparto Pediatria dell’Ospedale San Paolo di Milano;
  • Mostra personale “Paolo Solei, omaggio a Bolgheri” – presso Sala esposizioni del Centro civico di Bolgheri (7 – 17 novembre 2019);
  • Mostra personale “Paolo Solei, i colori della Libertà” – presso Casa della Memoria – Mura di Lucca, Baluardo Sand Donato (ottobre/novembre 2019);
  • Mostra collettiva “Sulle Tracce di Constantin Brancusi” – presso il museo Muzeul Județean Gorj Alexandru Ștefulescu – Targu Jiu, Romania – (20 settembre – 20 ottobre 2019);
  • Mostra collettiva “Fructis” – presso Galleria il Melograno di Livorno (agosto 2019);
  • Mostra collettiva “C’era una volta” – presso Roccart Gallery di Firenze (giugno 2019);
  • Mostra personale “Farben und Traumen aus der Toskana” presso Galerie Das Fenster di Monaco di Baviera (giugno 2019);
  • Mostra personale presso Bottega Arte Salvadori – Pescia (maggio 2019);
  • Mostra personale con opera con condivisa da bambini e ragazzi – “Su la maschera Ragazzi” – presso MADS Gallery – Milano (Marzo 2019);
  • Mostra presso Bottega del restauro – Salerno (20 – 30 dicembre 2018);
  • Mostra collettiva “Hashtag” presso la Ghie Art Gallery di Milano (Dicembre 2018);
  • Partecipazione alla “Anthology Biennal of Art” della M.A.D. Gallery di Milano (ottobre- dicembre 2019);
  • Mostra personale “Paolo Solei – Tra le Vigne e il Mare”, presso Volver Space – Porto turistico Marina Cala de’ Medici – Rosignano Solvay (agosto/settembre 2018);
  • Mostra personale “Azzurro urbano e altri riflessi”, presso C91 Coworking Space – Firenze (Giugno/luglio 2018);
  • Mostra personale “Serre Torrigiani – Uomini, alberi e dei”, presso Giardino Serre Torrigiani – Firenze (Giugno 2018);
  • Mostra personale “Sogno toscano”, presso Bottega Arte Salvadori – Pescia (maggio 2018);
  • Mostra personale “Paolo Solei per Nuova Eroica – la bellezza in bicicletta”, Centro storico di Buonconvento (aprile 2018);
  • Mostra collettiva “Rinascita. Inno alla primavera”, presso San Lorenzo Arte – Poppi (marzo-aprile 2018);
  • Mostra personale “Paolo Solei, frutti di stagioni” presso ExpArt Studio&Gallery – Bibbiena (marzo-aprile 2018);
  • Mostra personale “Paolo Solei: i colori del Carnevale”, presso 91C Coworking Space – Firenze (febbraio 2018);
  • Mostra collettiva “Soul in the Art”, presso IPSO Arts Gallery – Perugia (dicembre 2017);
  • Mostra personale Spazio Arte Porto turistico – Marina di Scarlino (novembre 2017);
  • Mostra collettiva “Arte e spirito”, presso MIIT Museo Internazionale Italia Arte – Torino (settembre-ottobre 2017);
  • Mostra personale “Atmosfere toscane”, presso Spazio Volver – Porto turistico Cala de’ Medici – Rosignano Solvay (Agosto/Settembre 2017);
  • Mostra personale “Sogno toscano”, presso Spazio mostre Smart Hotel – Montecatini Terme (agosto 2017);
  • Mostra personale “Estati mediterranee”, presso Galleria in Villa – Porto turistico Cale de’ Medici – Rosignano Solvay (giugno 2017);
  • Mostra collettiva “Passion”, presso MIIT Museo Internazionale Italia Arte – Torino (giugno 2017);
  • Mostra collettiva “Italian Art in London”, presso la Crypt Gallery – London (aprile/maggio 2017);
  • Mostra personale presso la Galleria Mentana – Firenze (aprile 2017);
  • Mostra personale “Gallo in maschera” – Galleria Babele – Firenze (febbraio 2017)
  • Mostra collettiva “Luzzati e ses amis” (dicembre 2016).

 

CONTATTI

 

RECENSIONI CRITICHE

Artista onirico e divertente, Paolo Solei trasmette nelle sue opere la passione per il colore della sua terra, per gli oggetti semplici e comuni capaci però ci collegarsi al proprio vissuto e di evocare nello spettatore ricordi e suggestioni, come in un sogno di bambino che inaspettatamente prende forma sulla tela”.
(Silvia Rossi, titolare di ExpArt Studio&Gallery)

Paolo Solei è un artista che racchiude nel suo lavoro e nella sua arte tutta la tradizione immaginativa e coloristica della tradizione toscana, con tratti elementari, studiati e proporzionatissimi che tengono insieme Morandi e De Chirico. Le sue opere sono ispirate alle bellezze architettoniche che l’artista ha incrociato nei suoi molteplici viaggi e soprattutto nelle eccellenze della sua terra natale, la Toscana, vero e proprio faro di creatività che dona al pittore sempre nuovi elementi di gentilezza e forza visiva“.
(Alessandro Agostinelli – Giornalista, scrittore, curatore di eventi nel settore della Storia delle Arti Visive e dello Spettacolo)

Osservando i lavori di Paolo Solei, viene subito in mente un sogno. E’ un mondo onirico e fantastico, il suo, così chiaro, semplice e felice e così lontano dalla frustrante realtà con cui quotidianamente ci interfacciamo. Paolo Solei ambienta le sue storie in universi di fiaba dalla tavolozza ricca e dai colori argentini dove affiorano strani oggetti volanti, soli, barche e mongolfiere o ardite caffettiere si stagliano come colonne ioniche di un fondale teatrale. Il candore e l’ingenuità della pittura di Solei rende il magico incanto che riaccende quello “spirito fanciullino” che, spesso sopito, ci mostra un mondo più bello e confortante. Un autore nuovo, diverso che si connota già al primo sguardo per l’originalità, per il surrealismo e la naïveté che vanno a comporre in modo ben congegnato opere immaginifiche, destinate a restare negli occhi, nella mente e nel cuore di chi le osserva”.
(Laura Accordi – Nota curatrice dei eventi artistici e culturali)

È la fiaba contesa fra il terreno e l’imponderabile di Paolo Solei, solo apparentemente “moderata”. Ha le sue simbologie affascinanti, magnetiche e liberatorie, come in tutti i veri surrealismi, ma si muove sul rigore di direttrici compositive, nello stile proprio dell’architetto, professione dell’artista, intuibile nella partitura “ordinata” di un caos che si manifesta nella compresenza di citazioni (talvolta anche la memoria recondita di still life seicentesche, fino al limite dell’arte fantastica in contesto tribale), nelle sproporzioni di senso della composizione, e nel fascino del ritorno del meta-quadro magrittiano, in atmosfere che richiamano contesti antropologico-ambientali propri del Sud del mondo“.
(Elena Capone – Critico d’arte)

 

INTERVISTA ALL’ARTISTA – a cura di Elena Gollini

D: Come definiresti il tuo stile espressivo usando 3 parole chiave, motivandole.
R: “Protettivo”: questo termine esprime almeno tre concetti, il primo si riferisce alla protezione di quel poco, o quel tanto (non è facile quantificarlo) di infantile che è in me. E’ vero che il “fanciullino”, come diceva Pascoli, è in ognuno di noi, ma il trascorrere dell’esistenza lo mette a rischio continuamente. Qualcuno lo ha davvero perso ed io non ci voglio cascare. Poi mi riferisco al senso di protezione in termini fisici, psicologici, esistenziali, direi addirittura terapeutici. Vivere ogni momento della vita con la compagnia interiore di un istinto creativo, visionario, produttivo, aiuta a stare bene, ti protegge dalle negatività. Guardi il mondo andando oltre, pensando a come lo vedi tu e a come potresti riprodurlo, reinventarlo. Una vitalità interiore che dà tono alla vita. Il terzo aspetto si riferisce al desiderio di essere protettivo (terapeutico) nei confronti di chi apprezza le mie opere. La cosa che mi dà più soddisfazione è quando mi viene detto che le cose che realizzo danno serenità, e fanno stare bene. Adoro Instagram perché mi fa sentire velocemente quanto una mia opera appena pubblicata provochi piacere e allegria in tanti amici. Magari in tantissimi altri no ma già questo è bellissimo.
“Ottimista”: sapere che stai bene con te stesso, che – come ho detto – sai proteggerti da tanti, continui inciampi che l’esistenza ti propone; ti tranquillizza. Sai che ti basti perché hai la consapevolezza di apprezzarti e apprezzare il mondo come immensa fonte creativa. Quindi non cerchi troppe risposte funzionali a desideri e bisogni di cose esterne: dai valore alle tue potenzialità interiori e minimizzi le aspettative. Alla fine riduci le delusioni e cerchi di trasmettere ottimismo con quello che crei.
“Multicolore”: in questo non sono originale, cito il grande Walter Gropius. Quando era bambino e gli chiedevano quale fosse il colore che preferiva, lui rispondeva il “multicolore”, in tedesco “bunt”, colorato. Non aggiungo altro, anch’io penso che il mondo, le sensazioni che proviamo, tutto, sia un mix di colori in continua evoluzione, nel tempo e nello spazio. Dipingendo, usando i colori con qualsiasi tecnica questo appare chiarissimo. Vedo che molti hanno paura dei colori. Per me è una continua sfida per usarli il più possibile.

D: Una tua riflessione sul concetto di vocazione artistica.
R: Credo che la vocazione artistica sia la prima cosa che incontriamo nella vita. Il primo momento creativo di un bambino è quello che lo vede usare i colori per far capire cosa lo colpisce di più. Poi, progressivamente, veniamo travolti da tantissime altre nozioni, regole, priorità, strumenti. Succede che le complicazioni dell’esistenza ci fanno apparire la creatività e l’espressione artistica come cose secondarie, distrazioni. A me è successo. Per tutta la vita ho dovuto combattere per coltivare il piacere della creatività. Chi si dà da fare per custodire e coltivare questo valore, questo piacere, si dice che abbia la “vocazione artistica”. Si sente dire che questa vocazione “o ce l’hai o non ce l’hai” dalla nascita. Non credo sia così. E’ piuttosto la volontà di mantenersi in contatto costante con l’espressione creativa che porta a ricercare una vita artistica.

D: Come stai improntando la tua ricerca artistica in questo anno?
R: Io non mi sono mai distaccato dal cosiddetto genere figurativo. Non potrei fare a meno di creare opere figurative ma questo 2020 l’ho iniziato con un pensiero persistente che mi sta seguendo: cimentarmi con l’astratto e l’informale! Non mi era mai successo. Credo che a questo punto della mia vita artistica affronterò questa esperienza, questa sfida. Non posso però abbandonare il figurativo che mi affascina perché mi aiuta maggiormente a raccontare.

 

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