SABRINA VERONESE

Biografia di Sabrina Veronese

Nata ad Adria, ottiene il diploma di Maturità Magistrale, sin da bambina è attratta dal disegno e dall’uso dei colori che ama sfumare, impastare e combinare fra loro per ottenere sempre tonalità diverse, vince la sua prima estemporanea di pittura a soli undici anni. La Veronese, giunta nel mondo dell’arte per passione portata avanti con decisione nell’infanzia, poi abbandonato e ripreso alcuni anni fa in maniera autodidattica prima e poi con un’incursione nello studio, ha deciso di dedicarvisi osservando il nostro tempo ed affrontandone vari e complessi elementi. Ha frequentato numerosi corsi e lezioni per approfondire le varie tecniche pittoriche (disegno, acquerello, acrilico, olio, ecc.), e soprattutto la storia e il significato simbolico dei colori. Si esprime sia nel figurativo che nell’astratto-concettuale utilizzando carboncino, acrilico, ma soprattutto olio su tela, sperimentando polveri minerali e da alcuni anni realizza le sue opere con la tecnica dell’affresco su gesso e sassi. Per Sabrina la pittura è espressione di armonia e creatività interiore ed esteriore, è un modo per far sentire la sua voce anche in merito a temi e problematiche sociali. La passione per l’Astronomia e l’Astrologia sviluppata seguendo diversi studi, la conduce a realizzare una serie di opere ispirate al tema del Cosmo, inteso sia come micro che
macrocosmo.

Sabrina ha effettuato alcune mostre personali, l’ultima “Imaginary Cosmos” presso il Museo “Il Correggio”, Palazzo Principi nel 2019, e ha preso parte a concorsi e a molte rassegne collettive nazionali ed internazionali in numerosi spazi, fra cui Palazzo Velli-Expo di Roma, Arte Borgo Gallery di Roma, Sala Mozart Oud Sint-Jan Museum di Bruges (Belgio), Galleria Wikiarte di Bologna, Galleria Merlino di Firenze, Sala del Cenacolo, Complesso di Vicolo Valdina – Camera dei Deputati di Roma, Museo MIIT di Torino, Palazzo Stella di Genova, Arthill Gallery di Londra, Carrousel du Louvre di Parigi, Galleria Farini Concept di Bologna, Castello San Giorgio di Lerici (SP).

 

 

LEGGI LA RECENSIONE CRITICA DI ELENA GOLLINI

 

CONTATTI

 

INTERVISTA ALL’ARTISTA – a cura di Elena Gollini

D: Un tuo commento di riflessione sul concetto di ispirazione creativa.
R: Per me è fondamentale suscitare emozioni ed esprimere un pensiero-concetto tramite le mie opere, quindi, per quanto mi riguarda l’ispirazione creativa nasce da un sentimento intimo e potente e dal desiderio di trasformarlo in un’opera d’arte che esprima e contenga un “messaggio” profondo. Detto ciò, nel mio immaginario non smetto mai di pensare e di creare, c’è ispirazione e raziocinio, fino a quando come in un puzzle, tutti i tasselli trovano il loro posto, il loro significato, le loro sfumature in equilibrio.

D:Come definiresti il tuo linguaggio espressivo usando tre parole chiave e motivandole ?
R: Senza dubbio la prima parola chiave è simbolico-concettuale, non solo per i riferimenti e le allegorie all’astrologia (pianeti e costellazioni), alla mitologia, alla filosofia (come la presocratica ed i quattro elementi aria, acqua, fuoco, terra), dove la ricerca era volta sempre e comunque alla scoperta dell’animo umano e alla spiegazione del suo essere al mondo, ma anche per l’uso di determinati colori e per l’equilibrio delle forme. Ed ecco la seconda parola che è armonico, per la proporzione dei colori scelti
accuratamente e poi sfumati, combinati, impastati fra di loro per creare tonalità sempre diverse, per l’impostazione delle composizioni e soprattutto per la ricerca dell’armonia nell’Universo da rappresentare. La terza parola chiave è provocatorio, dove la provocazione non è mai fine a se stessa, ma ha anche e soprattutto una precisa finalità di riflessione e può essere oggetto di discussione. Ad esempio nella mia opera dal titolo “The Birth of Mars on Venus”, c’è un chiaro riferimento alla “Nascita di Venere”, ma non vuole essere oggetto di scherno o una burla, bensì un richiamo all’equilibrio fra due archetipi, ecco allora la nascita di Marte come archetipo Maschile in seno al Pianeta Venere archetipo Femminile.

D: Come valuti allo stato attuale il variegato e multiforme comparto dell’arte contemporanea ?
R: C’è tanto da dire in merito, oggi, appunto, il panorama dell’arte è multiforme, l’importante è che un artista creando la sua opera in autonomia ha la possibilità e il piacere di parlare a “moltissimi” e con tutti i linguaggi possibili. In Italia forse siamo ancora troppo legati ai canoni della nostra tradizione, ma è necessario rendersi conto che in un mondo che cambia, cambiano anche i linguaggi utilizzati per
descriverlo.

 

RECENSIONI CRITICHE 

“I critici che hanno avuto la fortuna di potersi soffermare sulle opere di Sabrina Veronese hanno puntualmente e correttamente sottolineato come questa artista poliedrica riesca a “provocare”, nel senso migliore e più alto del termine, la curiosità e la sensibilità dell’osservatore che non può rimanere insensibile davanti alle sue opere. Opere nelle quali l’artista riesce a infondere una sapienza profonda e antica che si palesa nell’utilizzo di una tecnica difficile e inconsueta, ma al tempo stesso coinvolgente e raffinata, capace di stupire e affascinare per la sua originalità davvero rara e provocatoria”.
Gabriele Fabbrici, Direttore del Museo “Il Correggio” (Correggio – Re) – 2019

“In occasione della II Art Expo Galleria Farini a Londra, si presenta al pubblico britannico con un’opera intitolata Venus ed afferente ad una più ampia serie chiamata Cosmos. Un lavoro che si avvale dell’uso di una tecnica che pone sullo stesso piano differenti materiali tali da determinare una pluralità dimensionale che non si ferma al solo supporto, ma emerge ed entra nel nostro spazio, quello reale. Stucco, sassi frammisti con pigmento ad olio sono i costituenti questa sorta di microcosmo che prende forma sino a tradursi in un macrocosmo esistenziale, di ricerca profonda, tesa ad un approfondimento della vita e dell’umanità. Venus ed in generale la serie Cosmos pare quasi vogliano porre tanto l’osservazione della Veronese che quella dei fruitori, ad una distanza “di sicurezza”, una distanza tale da permettere una analisi del nostro mondo da una posizione privilegiata, scevra e libera da ogni qualsivoglia sovrastruttura, in grado, tuttavia, di non essere priva di sorprese ed affascinanti, quanto entusiasmanti fantasmagorie. L’artista, allontanandosi da altre grammatiche precedenti, narra qualcosa che è misconosciuto, immanente e che si avvicina persino da una tradizione artistica e scientifica del passato straordinaria. Fil rouge della sua poetica resta, senza dubbio, quella volontà di farsi voce di una armonia profonda, interiore ed esteriore, che accomuni estetica e riflessione ontologica.”
Azzurra Immediato, Critica d’Arte, per il Catalogo “From Bologna to London” II Art Expo Galleria Farini a Londra – archiviato nella Biblioteca dell’Università “Carlo Bo” di Urbino – 2018

“Un’arte zen, quella di Sabrina Veronese, che ricerca nell’armonia dell’Universo il senso ultimo dell’arte. L’uomo e la natura sono immersi simbolicamente in uno spazio infinito, a testimoniare l’essenza della vita, l’eterno e perfetto ciclo dell’esistenza, che l’artista declina attraverso il sentimento del bello, dell’amore, della condivisione. Affascinata da sempre dalla cosmologia, Sabrina Veronese concettualizza le sue opere, inserendo elementi della terra, come i sassi, il gesso, i colori ad olio ricchi di pigmenti cangianti che definiscono una poetica contemporanea legata anche al tema del riciclo nell’arte, all’utilizzo nella creatività di “reperti”della storia del nostro pianeta. I simboli mitologici ed astrologici riemergono in un linguaggio stilistico che si sviluppa tra la figurazione e l’astrazione, conservando uno sguardo rivolto al vero e al reale, reso poetico e spirituale dall’impostazione quasi metafisica delle composizioni, onirica, sospesa in uno spazio che diventa luce, tenebra, profonda immagine dell’anima dell’Essere”.
Guido Folco, Direttore Museo MIIT di Torino – Editore – Direttore “Italia Arte”- 2018

 

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