SARA BENATTI

Le mie tele rispecchiano la percezione che ho di me stessa pensandomi in relazione a quanto accadutomi durante la mia esistenza ed a tutto quello che ogni giorno affronto.

Alcune tele, ad esempio, sono realizzate con colate di acrilici fluidi, fluidi proprio come mi sono sentita quando ho iniziato a dipingere, priva di solidità, di forza, poiché mi sono sentita mancare la terra sotto i piedi dopo un periodo devastante.

Ogni volta che mi sono dedicata ad ognuna di esse è stato come affrontare un viaggio: navigando tra la realtà, rivelatasi spesso troppo insidiosa, per poi cambiare rotta virando verso l’immaginazione, più consolatoria. Ed ecco che in questa navigazione mi sono sentita come un’equilibrista in cerca, appunto, del suo equilibrio sull’essenza di ciascun colore io sperimentassi con gli occhi, con l’olfatto, con l’udito, con le mani e … CON IL CUORE.

Sara Benatti

 

LEGGI IL TESTO DI RECENSIONE CRITICA – a cura della Dott.ssa Elena Gollini

 

Sara Benatti
Arteterapeuta in formazione
Mail: sarabenattiart@gmail.com
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Pagina Instagram: sarabenatti_art

 

 

INTERVISTA ALL’ARTISTA

D: Una definizione personalizzata al concetto di Arte ed Arteterapia.
R: Ci sono svariati modi per definire l’Arte, ma ho apprezzato moltissimo il fatto che nella domanda Elena abbia inserito la parola “personalizzata”. Perché l’Arte senz’altro ha la sua definizione (oserei dire standardizzata, o meglio universale) che ci spiega in cosa consiste questa parola di quattro lettere, ma uno dei tanti motivi per cui l’Arte è straordinaria sta nel fatto che per ognuno di noi quest’ultima può significare allo stesso tempo qualcosa di completamente diverso. Ecco che cos’è per me l’Arte: è tornare a respirare dopo essere stati in apnea, è tornare ad avere la vista dopo la cecità, è tornare a parlare dopo aver perso la voce, è sentirsi liberi di inginocchiarsi di fronte ad una tela e piangere, è il potersi di nuovo muovere dopo essere stati fermi immobili in una scatola buia troppo piccola per te, è il colore che ti attraversa, è trovare la strada giusta in mezzo ad un labirinto, è la terra sotto i piedi che si riforma dopo averla persa. L’Arte è tornare a vivere. L’Arteterapia, invece, è un metodo aggiuntivo che si utilizza allo scopo di aiutare le persone ad ottenere uno stato di benessere psicofisico attraverso la creatività e l’espressione artistica dei pensieri, dei vissuti e delle emozioni. È accessibile a tutti, poiché la creatività si trova dentro ad ognuno di noi, deve solo essere canalizzata e tirata fuori. Si riferisce alle potenzialità, che possiede ogni persona, di elaborare creativamente tutte quelle sensazioni che non si riescono a far emergere con le parole e nei contesti quotidiani. Si può ricorrere all’Arteterapia in diversi casi: sia per trattare con soggetti che presentano patologie o disturbi, sia con soggetti sani, quindi in assenza di patologie o disturbi, appunto, ma che semplicemente hanno la necessità di scaricare le proprie tensioni, ansie e che attraverso l’Arte possono ridurre il loro stato di stress quotidiano che ormai la vita frenetica di tutti i giorni sottopone.

D: Nel tuo fare Arteterapia includi anche il concetto di cromoterapia (visto che utilizzi una tavolozza cromatica molto colorata)?
R: Sì, nel mio fare Arteterapia includo anche il concetto di Cromoterapia, forse anche se indirettamente nel senso che ho iniziato a dipingere utilizzando solo il colore nero perché era il colore che mi permetteva di esprimere al meglio la mia interiorità, quindi l’angoscia e il dolore che in quel dato periodo portavo dentro; successivamente, a mano a mano, come se mi liberassi di vari strati, sono riuscita a passare ad altri colori. Attualmente è come se procedessi per passaggi, nel senso che ci sono periodi che utilizzo maggiormente il magenta, fasi in cui prediligo le tonalità dell’azzurro, altri momenti preferisco l’oro. Tutto questo perché percepisco che mi trasmettono sensazioni diverse e a seconda della sensazione legata al colore, mi portano maggiori benefici alcuni colori piuttosto che altri. Di conseguenza, alcuni colori mi consentono di esprimere determinati stati interiori, talvolta anche bloccati, che con altri non riesco ad ottenere.

D: Quali sono i progetti per il 2018 nel tuo percorso di Arteterapia?
R: I miei progetti per il 2018 nel mio percorso di Arteterapia saranno quelli di dedicarmi al tirocinio che inizierò a breve, previsto dalla Scuola di Arteterapia “Artedo” che sto frequentando presso la sede di Verona ed essendo al secondo anno proseguire gli studi in tale Scuola. Infine, come ovvio che sia, vorrei ritagliarmi ogni giorno del tempo per dipingere ed ampliare le mie sperimentazioni artistiche poiché, essendo autodidatta, ogni giorno scopro che nell’Arte c’è qualcosa di nuovo da imparare, ma soprattutto che quello che ho imparato ieri lo posso migliorare.

 

ART IN STUDIO – 2018, acrilici su tela, 30x30cm

 

PHOTOGALLERY

 

LABORATORIO DI ARTE ESPRESSIVA

Il mio Laboratorio di Arte espressiva con tecniche di Arteterapia condotto con il gruppo di resilienza all’interno del Consultorio familiare del Distretto di Suzzara della ASST di Mantova.

Titolo del laboratorio: “Le nostre battaglie in un contenitore”

I partecipanti hanno prima dipinto in gruppo liberamente su un foglio bianco e poi scritto la propria “battaglia” scegliendo una parola chiave o una frase o ancora un testo, che hanno poi applicato sul grande foglio bianco che abbiamo chiamato il “contenitore delle nostre battaglie”.

 

IMPARANDO A PRENDERMI CURA DI ME

2017, acrilici su tela, 100x120cm

 
REWIND… WORK IN PROGRESS

2017, acrilici su tela

 
WORK IN PROGRESS

2017, inchiostro acrilico su tela

 
LAVORI IN CORSO

2017, acrilici su tela, ø 14cm

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