BARBARA RICCHEBUONO

Biografia di Barbara Ricchebuono

Mi chiamo Barbara Ricchebuono e sono nata a Savona l’8 luglio 1966, dove ho frequentato il Liceo Artistico A. Martini. Mi sono appassionata alla tecnica dell’acquerello alcuni anni fa grazie al maestro Bruno Barbero col quale ho avuto l’onore di esporre nell’ambito della rassegna interregionale di acquarellisti a Carcare, che accoglie alcuni fra i più prestigiosi nomi del panorama acquarellistico, nel 2017 e nel 2018.  Ho preso parte a diverse collettive in Val Bormida (di Primavera a Dego, 12 ore per il Gaslini a Pallare) e fuori territorio, come a Firenze dove sono esposta in permanenza alla Galleria d’Arte Merlino; Torino, col collettivo GoArtFactory presente alla rassegna internazionale Paratissima 2017 e selezionata anche per l’edizione 2018 che si inaugurerà il 31 ottobre fino al 4 novembre. Il territorio dell’entroterra ha accolto con grande amicizia la mia arte anche quando mi sono avventurata in esposizioni personali. Nel 2017, presso l’ASD le Poiane di Pallare, nell’ambito della giornata cinofila amatoriale, sono stata invitata dall’organizzatrice Sig.ra Antonella Ferrando, ad esporre i “ritratti” degli amici a 4 zampe che io amo molto immortalare ad acquerello. Nel giugno scorso l’invito dell’associazione A.B.F. di Ferrania mi ha permesso, con la mostra “Passeggiata col Lupo ” di raccontare il paese natale di mio padre e dei miei nonni, paese col quale ho un legame indissolubile e che si è rinsaldato ancor più. Sempre quest’anno, ma ad agosto, sono stata ospite dell’associazione A.M.A di Altare con una mostra dedicata a questo piccolo antico paese denominata “Altare ad acquerello “: una passeggiata per le vie, i vicoli, tra le chiesette e le piccole piazze. Per il futuro, a parte Torino, dal 24 al 26 novembre esporrò al Monastero di Santa Maria del Lavello, Calolziocorte (Lecco) per una tre giorni di arte, musica e teatro. Il prossimo anno, invece, sarà l’anno dell’oltremanica, con la mia prima partecipazione ad una collettiva a Londra dal 21 al 27 aprile presso la Royal Opera Arcade Gallery.
Nel cassetto (tutti abbiamo un sogno nel cassetto) ho una piccola cosa che mi piacerebbe realizzare se trovasse l’appoggio necessario… Una mostra, il cui materiale ho già pronto da tempo, per raccontare le favole di La Fontaine ai bambini, come si faceva una volta, con però l’ausilio della pittura nella forma dei miei acquarelli… Perché La Fontaine ci ha già raccontato tutto di noi, in un modo tutto suo, ma che è ancora valido… almeno secondo me…

 

CONTATTI

 

INTERVISTA ALL’ARTISTA – a cura di Elena Gollini

D: Come definiresti il tuo linguaggio espressivo?
R: Attraverso l’acquarello ricerco l’espressione degli stati d’animo, esplorando la poetica delle cose e delle immagini. Che siano nature morte, fiori, paesaggi o animali cerco sempre in essi un racconto da esplorare.

D: Cosa intendi con il concetto di “vocazione artistica”?
R: La vocazione artistica non è in tutti: in alcuni è simulata, in altri soffocata. Quando è autentica è un modus vivendi, un criterio di separazione di sé dal resto del mondo che si guarda da un punto di vista sicuramente privilegiato,a volte anche doloroso.

D: Come valuti allo stato attuale il multiforme e variegato comparto dell’arte moderna contemporanea?
R: L’arte contemporanea è un’esplosione di “situazioni” e movimenti umani che si allacciano tra loro a formare una tela quantomai variegata. Ora l’arte è ovunque: uscita dai musei, dove si conserva e vive la Madre Arte, corre per le strade e sul web, è davvero di tutti e a tutti appartiene, transgenerazionale e senza canoni accademici. E trovo questo stupendo.

 

PHOTOGALLERY

Condividi