GIULIA BAITA

Biografia di Giulia Baita

Giulia Baita vive in Sardegna. Ha una laurea in Storia dell’Arte Contemporanea ed è appassionata di arte sin da bambina. È un’artista mobile. La Mobile Art è una forma d’arte che utilizza dispositivi mobili come iPhone, iPad e smartphone in genere. No computer. L’ha scoperta nel 2010 ed è nata una grande passione. Affascinata dalle possibilità di questa nuova forma d’arte, ha partecipato a numerose mostre internazionali come Light impressions (due anni a Miami), Mobile Award Mira  (Porto) e mDAC 2017 (Palo Alto). Ha collaborato con il compositore Marco Testoni ad un progetto di musica e arte. Alcuni video (realizzati solo con iPhone) sono stati selezionati da festival come MoMo Festival, International Mobile Film Festival, Woman’s Mobile FilmFestival, Los Angels Film Festival. Nel marzo 2017 ha fondato MAG MobileArtGroup Facebook, MAG Instagram e MAG Twitter. MAG è un sito che promuove sui social l’arte mobile come una nuova forma di arte contemporanea. Nel marzo 2018 Giulia Baita ha organizzato una mostra a Cagliari con immagini di artisti provenienti da tutto il mondo. Mobile Art From All Over The World presentava il lavoro di 29 artisti mobili. Nel novembre 2018 si è svolta la sua prima mostra personale ad Assemini (Sardegna) a cura dell’artista Rosaria Straffalaci. La mostra, promossa dal Comune, aveva come titolo Figli dell’Era Digitale. Ad essa è seguita Mobile Art, che passione! a S.Sperate, paese-museo che raccoglie la grande opera del maestro Pinucco Sciola. Qui era ospite dell’artista Pietrina Atzori. Dopo alcuni mesi Giulia Baita ha curato la grande Esposizione di Mobile Art a Milano The Beauty Myth. Trenta artisti, tra cui lei stessa, hanno esposto le loro opere alla Galleria Copernico. La mostra si è svolta dal 15 al 28 maggio 2019. Nel mese di agosto ha curato la seconda personale ad Alghero dal titolo iPhone Art. Una lunga storia d’amore. Da due anni collabora con la rivista ONLY MobileArt edita a NYC e diretta da Marcello Barbusci. La rivista è bimestrale e Giulia Baita ne cura la sezione prettamente artistica presentando artisti mobili di tutto il mondo. Attualmente è impegnata in workshop ed eventi che mirano a diffondere la conoscenza della Mobile Art. L’ultimo progetto riguarda la quarta esposizione collettiva curata da lei: All colors of the world. Esso è ancora in stand-by causa Covid19.

 

LEGGI LA RECENSIONE CRITICA A CURA DELLA DOTT.SSA ELENA GOLLINI

 

LEGGI L’INTERVISTA ALL’ARTISTA – “MOBIOGRAPHY” DI ANDY BUTTLER

 

CONTATTI

 

INTERVISTA ALL’ARTISTA – a cura di Elena Gollini

D: Come definiresti il tuo stile espressivo usando tre parole chiave e motivandole?
R: Pulito, pittorico, poetico. “Pulito” perché la linea è pulita, definita, armonica. Il tratto è leggero. “Pittorico” perché sono storica dell’arte e la pittura ha educato il mio occhio anche se non sono pittrice. Amo l’effetto della tempera e dell’acquarello sulle mia immagini. “Poetico” perché ho una sensibilità poetica, se posso dirlo. Una cura particolare per le emozioni, le suggestioni, le immagini che aprono finestre interiori.

D: Una tua riflessione sul concetto di vocazione artistica.
R: Con la vocazione artistica si nasce. È qualcosa che fa parte della persona e che poi cresce se educata e stimolata all’espressione artistica. A volte la vita ci impone doveri e responsabilità che hanno la precedenza sui propri desideri, ma se hai la vocazione artistica questa troverà comunque il modo di emergere. E solo quando quello che fa parte di te troverà espressione e sarà riconosciuto, tu troverai la piena realizzazione di te. Questo, almeno, è il mio percorso.

D: Come stai improntando la tua ricerca in questo anno?
R: Questo anno il mio obiettivo è rendere sempre più professionale la mia attività artistica. Sto modificando in tal senso il mio blog su WordPress e il mio profilo Instagram. Ho nuovi contatti e prevedo di stampare le mie immagini su formati più grandi rispetto a quelli del passato (che erano 30×40 / 50×70). Voglio spostare la mia attività di diffusione su Instagram e sul mio blog. Credo che una maggiore presenza degli artisti online sia indispensabile oggi e in futuro.  Quanto alla ricerca artistica, sto lavorando ad una serie di “ritratti urbani” cioè ritratti sovrapposti a immagini di città. La città è il luogo privilegiato dell’artista mobile o digitale. Quello in cui ti senti in connessione col mondo, parte di un tutto universale.

 

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