NICOLETTA CALVO

Biografia di Nicoletta Calvo

Nata a Milano nel 1980 da madre sarda e padre siciliano, amo definirmi, per questo motivo, la “figlia delle isole”. Isole che sono un paradiso in Terra, ma a volte una gabbia con sbarre di mare intorno. Da qui la voglia di evadere, di andare per poi tornare. Vivo attualmente in Sardegna ma con la valigia sempre pronta e tanti progetti vagabondi da scrivere sull’agenda. Lavoro come traduttrice freelance e insegno lingue saltuariamente. Oltre alla pittura ho creato una linea di t-shirt da donna che propongo personalmente e attraverso uno showroom, con disegni che rispecchiano il mio stile, ma più lineari e funzionali al materiale. Dopo il liceo classico, a Nuoro, negli anni meno classici e più frizzanti della sua storia, ho iniziato a frequentare la facoltà di Beni Culturali a Perugia per poi optare per mediazione linguistica a Cagliari. Continuo a studiare le lingue, o a perfezionare quelle che conosco. Oltre alla pittura mi dedico alla scrittura creativa, ma solo a livello amatoriale.

Disegno fin da bambina, dai fumetti ai paesaggi, fino ai ritratti di donna, tracciati a matita partendo da fotografie vintage. Ho iniziato a seguire le orme di mio padre, pittore per passione, e ho trovato nella pittura un sostegno in un momento difficile della mia vita. Attualmente utilizzo molto i colori acrilici su tela, ma continuo a produrre anche su legno, principalmente di recupero, la mia passione. Il legno “beve” il colore e non c’è tempo per errori o attese troppo lunghe per vedere il lavoro finito. Quando lo visualizzo nella mia mente, voglio vederlo realizzato nel minor tempo possibile, pur essendo una perfezionista delle miniature e dei piccolissimi dettagli! Non disdegno esperimenti multimaterici, applicazioni, collage, acquerello e tecnica mista.

La mia ispirazione è il messaggio che voglio esprimere con il mio disegno: la figura della donna, non solo come puro esercizio di stile, ma legata alla realtà, ai fatti quotidiani, al ruolo che desidera o che la società le impone. Le mie donne spesso sono nomi tratti dalla storia e dalla letteratura o più semplicemente donne conosciute personalmente, che mi hanno colpito e lasciato dentro qualcosa di importante. Mi ispiro al colore intenso e giocoso della pittura latinoamericana, a volte grottesca e soprattutto sempre molto ironica, a volte dissacrante. Un altro aspetto importante è la connessione tra pittura e letteratura,nelle mie opere infatti, inserisco spesso citazioni, poesie o semplici parole evocative, funzionali al disegno, per aggiungere spiegazioni o per lasciare libera interpretazione a chi osserva.

Ho partecipato a due collettive: a Genova con il CAD a Palazzo Saluzzo e a Norbello, al museo MIDI. Ho partecipato, inoltre, ad un concorso fotografico creato dalla collaborazione tra la rivista “E il topo ” e il Museo Nivola di Orani, ottenendo la pubblicazione di un mio scatto fotografico sulla rivista, nata per l’occasione “Nivola e il topo” legata alle opere di Nivola realizzate con l’innovativa tecnica “Sand casting” . Espongo spesso in occasione di manifestazioni stagionali legate al territorio della Sardegna,organizzate dai singoli comuni. Al momento, preparo una personale, alcuni lavori da proporre per collettive e cerco connessioni con artisti e addetti ai lavori.

 

LEGGI LA RECENSIONE CRITICA DI NICOLETTA CALVO

 

CONTATTI

 

INTERVISTA ALL’ARTISTA – a cura di Elena Gollini

D: Come definiresti il tuo linguaggio espressivo usando 3 parole chiave e motivandole?
R: “Messaggio“: dentro le mie opere cerco di inserire una tematica a me cara, in questo momento la mia arte è orientata verso la figura femminile e la natura maltrattata dall’uomo, il tutto espresso con chiave ironica , che traspare anche dall’uso del colore a contrasto, dal riproporre le figure femminili importanti, legandole al quotidiano, con uno sguardo autoironico.
America Latina“: la passione per l’arte, la letteratura e la lingua di questi paesi, che si riflette nelle mie opere attraverso colori e forme che traggono ispirazione da queste culture.
Parole“: spesso nelle mie opere inserisco frasi personali o famose, scritte a mano o con altre tecniche, come il collage di ritagli. Questo, per aggiungere e sottolineare ancora di più il messaggio di fondo che l’opera vuole trasmettere, e per dare movimento al disegno.

D: Una tua riflessione sul concetto di vocazione artistica?
R: La vocazione artistica è a mio parere qualcosa che non può essere spiegato. È la passione per i materiali, il desiderio di liberare la mente attraverso i pennelli, la matita, il colore. È una passione da seguire, prescindendo dal successo, per se stessi in primis, e per potersi esprimere in un modo differente rispetto alle parole.

D: Quali progetti artistici stai pianificando nel il 2019 e come stai orientando la tua ricerca creativa?
R: Per il 2019 l’obiettivo principale è dipingere. Poi sicuramente, trovare spazio per proporre le mie opere, partecipare a collettive o riuscire a creare una personale. E soprattutto creare sinergia e connessione con altri artisti o esperti d’arte, per scambi di idee, collaborazione e ispirazione. Sto valutando la possibilità di partecipare a residenze d’artista, di creare un mio personale ambiente creativo e lavorativo nel quale accogliere chiunque sia interessato. Sicuramente porterò avanti le tematiche che mi interessano, aggiungendo la sperimentazione di nuovi materiali e portando a termine opere su diversi supporti, multimateriche e facendo crescere il mio stile.

 

PHOTOGALLERY

– In aggiornamento –

 

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