PILLOLE DALINIANE DOC – PARTE I

Due uomini e artisti poliedrici ed eclettici messi a confronto in parallelo: Salvador Dalì padre (Senior) e José Van Roy Dalì figlio (Junior). Un mix in commistione davvero sorprendente per approfondire il loro eccentrico e trasformista modus vivendi e pensandi.

“Dalì è un genio” proclamava lo stesso Dalì (Senior) con l’ironia irriverente del più grande “cortigiano” dei nostri tempi. I pensieri e gli aforismi del grande maestro del surrealismo, sono inconsueti, spiazzanti, surreali e sempre molto divertenti e perspicaci. Che abbiano come oggetto la sua vita, la religione, l’amore, il sesso, l’arte, le sue provocazioni, argute e sottili, ci forniscono la chiave migliore di lettura per capire come si è costruito e affermato il mito, fino a diventare un pilastro portante della storia dell’arte contemporanea. Dalì vuole essere solo Dalì. Ha saputo mostrarsi paradossalmente sobrio nel suo “delirio creativo”, totalmente sincero nella sua immodestia e assolutamente nella sua attività critica e analitica. Viene immortalata l’immagine di un uomo, che ha sperimentato tutte le combinazioni dell’arte, dalla pittura alla scultura, dal cinema alla letteratura, senza mai perdere il punto di fuga, inseguendo la traccia.

 

José Van Roy Dalì (Junior) ha scritto nell’introduzione al suo libro di poesie “Dedicato a te“:
“Qualcuno di cui non ricordo il nome, ha affermato che soltanto chi riesce a rimanere per sempre fanciullo e ad osservare tutto ciò che lo circonda con i medesimi occhi infantili, è in grado di comprendere il senso della felicità. Gli occhi e l’infante che è in me sono ancora gli stessi e io, consapevole di essere cambiato fisicamente in peggio, fingo spudoratamente di ignorarlo al fine di poter giocare all’infinito con verbi, rime baciate e quant’altro, nel concepibile tentativo di trasferire, almeno in parte, alcune emozioni vissute intensamente in un mondo alternativamente velato di tristezza e di illusoria felicità, riproposte con il benevolo tentativo di comunicare e condividere, attraverso pagine di vita vissuta, alcuni comuni aspetti di una quotidianità parallela, che non tutti riescono a percepire in quanto distratti da altri eventi. Occorre sottolineare, che vive con intensità e redigere minuziosamente questi appunti di viaggio, sollecitando ulteriormente gli ingranaggi invisibili del misterioso meccanismo denominato destino, non sarebbe servito a nulla senza l’ausilio di quella missione speciale definita amore, che fortunatamente ancora sospinge e orienta il mio percorso, regalandomi una visione e una ragione in più, per apprezzare magari senza comprenderlo il senso della vita”.

 

DALI SENIOR

– “Inizia a disegnare e a dipingere come gli antichi maestri, dopo potrai fare quello che vorrai: tutti ti rispetteranno”.

– “Non mi sono mai drogato, la droga sono io”.

– “Una cosa è certa: tutto e assolutamente tutto quello che dirò qui, è interamente colpa mia e unicamente colpa mia”.

“Telefono Aragosta” di S. Dalì

– “L’unica differenza tra me e un pazzo, è che io non sono pazzo”.

– “Tutti i miei sforzi, sempre e da sempre, non mirano che a una cosa: riuscire ad essere Dalì”.

– “Sono rarissime le occasioni, in cui nella vita ho messo abiti civili. Indosso ogni giorno l’uniforme di Dalì”.

– “Riguardo Dalì, tutto è vero, tranne me”.

– “Che il nostro fuoco interiore sia al massimo, così che possa arroventare le regole e modellarle! Che la nostra realtà interiore sia talmente forte da poter correggere la realtà esteriore! E che le nostre passioni siano voraci, ma che il nostro appetito di vita sia ancor più grande, così che le divori!”

– “Se giochi a fare il genio, lo diventi!”

– “Tutto può essere fatto bene o male, il che vale anche per la mia pittura!”

– “Tra Picasso e Mirò ho scelto, che ci sarà Salvador Dalì”.

– “Se i classici sono freddi, è perché la loro fiamma è eterna”.

– “Matisse: il trionfo del gusto borghese e della promiscuità”.

– “Piero della Francesca: il trionfo della monarchia assoluta e della castità”.

Dettaglio compositivo tratto da quadro di S. Dalì

 

– “Picasso voleva essere comunista, nondimeno è rimasto re di tutti”. 

– “Il pittore deve essere intelligente. Come i cuochi deve presenziare con il capo coperto”.

– “Pollock: il marsigliese dell’astratto”.

– “Il desiderio erotico, è la rovina delle estetiche intelletualistiche”.

– “Per me, la spiritualità è viscerale”.

– “Una tela va mostrata solo quand’è terminata, altrimenti si perde il mistero, come una bottiglia stappata troppo presto”.

– “Kandinsky: è inevitabile, non potrà mai essere un pittore russo”.

– “Le montagna da lontano sono come la musica di Bach”.

– “Il pittore non è colui che è ispirato, ma colui che è capace di ispirare gli altri”.

– “La pittura, come l’amore, entra dagli occhi e fuoriesce dai peli del pennello”.

– “Diffidiamo dallo spreco contemporaneo. Recuperiamolo, ci sono delle possibilità che sia l’eccellente quello che buttiamo”.

Dalì Senior

– “La mia metamorfosi è tradizione, perché la tradizione è esattamente cambiamento e reinvenzione di un’altra pelle. Non si tratta di chirurgia estetica o di mutilazione, ma di rinascita”.

– “Sono sempre contento, sempre! Ho un termostato, una sorta di sistema interno, che fa sì che niente ossa alterare il mio benessere. Appena appare all’orizzonte la più piccola contrarietà, il mio termostato interiore si mette in moto e impedisce che io soffra”.

 

 

 

DALI JUNIOR

Se penso a te non vedo paesaggi
vedo i tuoi occhi che infondono il sereno
con quei colori che sembrano messaggi
e l’espressione bella, a tempo pieno.

Se penso a te non vorrei mai partire,
resterei a contemplarti come a veleggiare,

Opera di Dalì Junior

a proferir concetti che forse fan soffrire,
ma se tu ridi rammento ancora il mare.

Se penso a te che illumini i miei giorni,
alle tue labbra sapor di caffellatte, a brucianti partenze pregustando i ritorni,
osservo i miei trascorsi e li trasformo in arte.

Se penso a te ascolto nel silenzio della sera i suoni della vita scuotere i miei pensieri,
girandole d’amori contrastati, fioriti a primavera,
in luoghi assai remoti, nel tempo irraggiungibile di ieri.

Se penso a te con l’amore che ho in cuore,
ti rivedo attraente, come il sogno rubato,
dall’oscuro destino ad un ladro d’amore,
che non merita niente perché è innamorato”.

 

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