LIVIA CARPENTIERI: IL MIO OMAGGIO PITTORICO ALL’INDIMENTICABILE ARTEMISIA GENTILESCHI
Nel variegato e sfaccettato coacervo, che sorregge il panorama artistico contemporaneo, senza dubbio ci sono delle figure della grande storia dell’arte universale passata, che non possono essere dimenticate e tantomeno tralasciate e messe da parte nella loro imponente emaestosa valenza e portata di autorevolezza. Certamente, tra queste cosiddette presenze indimenticabili e sempre attuali si colloca anche la pittrice Artemisia Gentileschi, che ha rappresentato e rappresenta ancora oggi un modello encomiabile di genialità creativa, nonché una personalità femminile di notevole caratura e di notevole calibro, che nella sua epoca si è resa a portavoce di un importante slancio di pensiero e di concezione esistenziale, imponendosi come apprezzata e stimata donna-artista, nonostante la netta prevalenza di artisti uomini e l’ideale di talento e di ispirazione riservato soltanto a una dimensione strettamente ed esclusivamente maschile. La pittrice Livia Carpentieri ha voluto dedicare all’indomita Artemisia un progetto artistico simbolicamente celebrativo, curato dalla dottoressa Elena Gollini, che ha spiegato a tal riguardo: “Quando ho proposto a Livia di improntare questo progetto esclusivo per innervare un filo conduttore di sintonia armoniosa con questa Maestra d’arte senza tempo, ho colto subito uno slancio entusiasta e una propensione immediata. Credo, che l’operato artistico di Livia sia davvero molto centrato e congeniale, per evidenziare questa proiezione di accostamento e di vicinanza e alimentare il ricordo e la memoria non soltanto delle lodevoli e ammirevoli gesta artistiche compiute da Artemisia, sia in Italia sia all’estero, ma anche di quanto ci ha lasciato come testimonianza a modello di donna caparbia e tenace, intraprendente e determinata, che ha affrontato e superato il trauma della violenza subita e ne ha fatto un baluardo assoluto della sua rivalsa e della sua rivincita morale“. Inoltre, la dottoressa Gollini ha aggiunto: “Artemisia ha difeso insieme a se stessa e alla sua pregevole arte tutto il mondo femminile della sua epoca, chiusa e ostica verso qualunque espressione creativa declinata in chiave femminile che è assurdamente prevenuta e reticente verso quella sacrosanta libertà di pensiero e di azione da parte delle donne in generale, relegate e segregate a ruoli sociali svilenti e mortificanti, che impedivano la formazione culturale e gli studi. Artemisia ha invece studiato e si è preparata con certosina e meticolosa cura e premura, si è indottrinata e ha voluto apprendere e conoscere al pari dei colleghi artisti uomini e ha anche sovrastato quell’ideale di ingiusto maschilismo, che serpeggiava allora e che precludeva di condurre liberamente le proprie dinamiche di scelte professionali, privilegiando sempre la cosiddetta casta degli uomini colti e potenti. Artemisia si è fatta da sola e da sola ha raggiunto e ottenuto traguardi eccezionali e meritevoli di grande considerazione, ieri come oggi“.
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