RECENSIONE DI COMMENTO ALLO SPETTACOLO “CARTA STRACCIA” PRESSO IL TEATRO DEL FIUME A BORETTO

Una narrazione, che si muove sull’onda e nella scia del 1968, annata emblematica ed epocale nella storia nazionale e non solo, parte già di per sé con una fusione di intrecci e di commistioni molto variegate e sfaccettate, che si snodano e si dipanano in modo penetrante e permeante, avvolgendo l’intera messa in scena e suscitando un’attrattiva ulteriore nello spettatore, incuriosito e stimolato dall’ambientazione simbolicamente così pregnante e significativa. Lo spettacolo diventa anche l’occasione per ricordare sullo sfondo storico così rilevante a livello sociale e collettivo, quelli che sono stati gli accadimenti salienti del periodo, che hanno poi inficiato in maniera diretta o indiretta tutto quanto il corso e il decorso successivo, arrivando anche ai giorni nostri ovviamente nel flusso e nel fluire cronologico. Certamente, questa opportunità di memoria a ritroso facendo un cosiddetto pensiero pregresso riportato ad una riflessione attuale e attualizzata, è un pregevole plus valore aggiunto, molto apprezzabile e meritevole. In merito allo spettacolo e alla messa in scena sono stata catturata e conquistata dalla verve recitativa e dall’appeal carismatico dei due protagonisti, Pino Strabioli e Sabrina Knaflitz,  attori di scafata esperienza che hanno saputo catalizzare l’attenzione ammirata entrando a pieno nelle rispettive parti e nei rispettivi ruoli e al contempo producendo empatia sinergica. Nel dinamismo della narrazione tutto scorre in ordine lineare e in flusso garbato soltanto in apparenza però, perché non mancano i colpi di scena a creare una frizzante movimentazione e a dare ritmo vibrante e pulsante. Divertente in maniera spiccatamente intelligente e con modalità intellettualmente acute e argute, intrattiene dal primo all’ultimo minuto e crea e alimenta un’atmosfera generale di aspettativa e produce un quid energizzante e ironico tra battute e scene esilaranti. Regia impeccabile da parte dello stesso attore protagonista Pino Strabiglio, altrettanto impeccabile l’ideazione scenica di Alessandro Gassman, che ha fornito un pregevole contributo di supporto alla messa in scena generale. Un plauso meritatissimo anche alla figura femminile protagonista Sabrina Knaflitz, che ha apportato un prezioso contributo e ha dato un tocco di aggraziata carica di ironica simpatia declinata al femminile e si è calata nel personaggio e nel ruolo con grande capacità recitativa. Un’accoppiata vincente insieme a Pino Strabioli, vulcanico e prorompente deus ex machina dello spettacolo, che detiene un plusvalore aggiunto nella sua lunga carriera artistica dimostrando un versatile eclettismo e una competenza collaudata e consolidata, oltre che un’empatia travolgente innata di eccezionale portata.

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