PARTENZA IN GRANDE PER LA STAGIONE TEATRALE 2024-2025 AL RUGGERO RUGGERI DI GUASTALLA CON ALESSANDRO HABER E ITALO SVEVO

Non poteva davvero iniziare al meglio la nuova stagione teatrale 2024-2025 del prestigioso “Ruggero Ruggeri” a Guastalla. Protagonista un nome altisonante e illustre del panorama contemporaneo come il maestro Alessandro Haber, che si è cimentato con uno dei capolavori senza tempo della letteratura universale, la “Coscienza di Zeno” dell’esimio Italo Svevo, portando in scena quel suo inconfondibile e ineguagliabile talento recitativo, che ne fa un artista con la A maiuscola di enorme e indiscusso calibro. Accostando dunque il potente spessore artistico di Haber con il contenuto sostanziale di altissimo livello del testo immortale di Svevo, si è giunti ad un connubio di sublime e sopraffina evocazione suggestiva, che ha coinvolto il pubblico e ne ha letteralmente conquistato e catturato l’attenzione compartecipe con ammaliante e intrigante allure. Da questo intreccio armonioso è scaturita una sequenzialità narrativa e scenica orchestrata e congegnata con equilibrato bilanciamento e con magistrale composizione. La presenza esperta di Haber ha fornito un plusvalore aggiunto notevole all’insieme e ha permesso di entrare in maniera ancora più permeante e avvolgente nelle pieghe e negli anfratti di uno scritto assolutamente epocale, che va sempre mantenuto vivo nella memoria e va considerato come opera omnia pregiata e preziosa, da conservare e custodire nella nostra storia culturale e nella nostra tradizione letteraria, ricordando che si tratta di un testo, che va e si spinge ben oltre all’esercizio di scrittura e di perizia e abilità strumentale, ma penetra e si addentra in una formula esistenziale ed esistenzialista e in una dimensione filosofico-riflessiva, ponendo l’accento su significati e messaggi sottesi e insiti, che non vanno mai dimenticati e accantonati e tanto meno sviliti e mortificati, perché appartengono a buon conto e a buon diritto al nostro senso dell’essere e dell’esistere e alla nostra sfera dell’ego più intimo e intimista. Lasciamoci allora cullare dentro questo coacervo di pensieri e sentimenti articolati e sfaccettati, che affiorano e ci fanno anche uscire dal torpore mentale, accendendo e risvegliando gli animi con sferzante prorompenza, scuotendoci a fondo, ponendoci davanti a noi stessi e ai nostri reali e concreti limiti, poiché l’intento subliminale di Svevo, traslato e trasferito concettualmente nella visione di Zeno (impersonata da Haber in maniera magistrale) è proprio quello di far emergere una condizione di disagio mettendo l’uomo in discussione con se stesso e con gli altri. Una conclusione rivelatrice e illuminante, in chiave di lettura profondamente moderna, che traccia le basi di una psicanalisi, che funge da medium per accompagnare l’umanità intera nel proprio viatico terreno con risposte a domande complesse e a interrogativi amletici, nell’epocale e viscerale tormento di afflizione, che è insito nell’animo umano da sempre come incastonato nel DNA genetico e sempre pronto a palesarsi e manifestarsi in un turbinio vorticoso di emozioni e percezioni.

 

 

Condividi

Rispondi