FEDERICO MARCHIORO
Biografia di Federico Marchioro
Federico Marchioro, cantautore, nasce a Vicenza l’8 novembre 1976. Dalle sue canzoni emerge una profonda attenzione rivolta ai temi sociali e politici. I testi, caratterizzati da un’interessante scrittura letteraria, densa d’immagini liriche, riferimenti storici e allo stesso tempo aspra e corrosiva, capace di sfociare nel racconto cronachistico, rivelano una personalità tormentata, in perenne ricerca e discussione. Cresciuto in un ambiente familiare lontano dalla musica, la prima porta sull’universo delle sette note si apre in maniera del tutto casuale ed inaspettata quando, un giorno, riceve in regalo da suo padre l’album “Miramare 19.04.89” di Francesco De Gregori: ne rimane assolutamente conquistato! Nel novembre del 2006 viene a mancare improvvisamente suo padre e questo avvenimento segna una svolta determinante nella sua vita: da quel momento decide di dedicarsi compiutamente alla musica e alla propria carriera artistica. Comincia a farsi notare e a proporre la sua musica in diversi eventi e manifestazioni canore; semifinalista al “Premio Mia Martini, Nuove proposte per l’Europa 2004” e finalista al “Biella festival, Autori e Cantautori” nelle edizioni del 2008 e del 2009, nell’autunno di quest’ultimo, conosce il musicista e produttore Stefano Florio, con il quale intraprende un’importante collaborazione artistica. Nel 2015, prodotto per l’etichetta “BuenaOnda Edizioni, viene pubblicato il suo primo album d’inediti, “Appunti d’inizio secolo”, nel quale vi è una collaborazione importante con il cantautore italiano Luca Bassanese. Nei primi mesi del 2017, sempre per l’etichetta “BuenaOnda Edizioni, vengono pubblicati il disco “Canzoni popolari”, una raccolta di canti di lotta e militanza politica appartenenti alla tradizione della musica popolare italiana del secolo scorso, reinterpretati in chiave acustica e “Piccoli ricordi degli anni prima del tramonto”, opera letteraria dal sapore autobiografico che raccoglie una serie di racconti, legati all’infanzia dell’artista. Accanto alla musica, Federico Marchioro coltiva, da autodidatta, la passione per la pittura. Cura personalmente la parte grafica, le illustrazioni di “Piccoli ricordi degli anni prima del tramonto” e, successivamente, ispirato dalle opere del maestro veneziano Gustavo Boldrini, si dedica alla realizzazione di quadri dal tema ricorrente, la sua città, Vicenza, negli ultimi anni del secolo scorso. Composizioni dai toni minimali, intrise di nostalgia per una stagione della vita irrimediabilmente perduta, memoria di un periodo storico, ormai consegnato ai libri di storia. Nei suoi lavori più recenti, l’artista si orienta verso l’informale, espressione di una “pittura militante”, connessa con le tematiche politico-culturali della nostra contemporaneità.
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CONTATTI
- E-mail: federicomarchioro@libero.it
- Instagram: federico.marchioro76
- Facebook: Federico Marchioro
INTERVISTA ALL’ARTISTA – a cura di Elena Gollini
D: Come definiresti il tuo stile espressivo usando 3 parole chiave e motivandole?
R: Espressionista per un uso marcato e deciso della linea, l’estrema sintesi del figurativo, l’esasperazione e la brillantezza dei colori. Nostalgico in quanto nelle mie opere vi è un costante richiamo alla mia infanzia ed un sottile senso di nostalgia per un’epoca storica, quella della seconda metà degli anni ‘80, definitivamente tramontata e consegnata ai libri di storia, con “la svolta dell’89.” Idealista perché ho trasferito sulla carta, i miei sogni, i miei ideali, le mie convinzioni politiche. Il quadro assume il valore di uno stendardo, di una bandiera, di un manifesto.
D: Una tua riflessione sul concetto di arte cosmopolita.
R: Credo che l’arte, per sua stessa natura, debba essere “cosmopolita”, in quanto capace di superare limiti, confini e divisioni di ogni sorta, ma, accanto alla definizione di “cosmopolita”, mi piace pensare all’idea di “arte popolare” come espressione di “un’esperienza popolare”, di un “tessuto popolare”; documento di una storia e di una tradizione. A mio avviso, non può esservi una contaminazione di generi e di stili senza che un artista cerchi, innanzitutto, di riscoprire le proprie radici.
D: Come stai improntando la tua ricerca artistica in questo anno?
R: In questo periodo sto ultimando le registrazioni dei brani per il nuovo disco che verrà pubblicato il prossimo autunno e, di pari passo, sto portando avanti un lavoro di ricerca e sperimentazione, nell’intento di un’interazione tra opera pittorica e canzone, soprattutto per quanto riguarda i miei concerti e le esibizioni dal vivo.
PHOTOGALLERY
LA RIVOLUZIONARIA TIMIDEZZA DELL’UNDERGROUND
2024, colori acrilici su tela, 50×70 cm
Galileo Galilei non era un artista, ma certamente con la sua opera, i suoi studi, le sue scoperte, ha squarciato un velo di oscurità, rotto antichi schemi e secoli di pregiudizi e superstizioni.
Ecco, mi piace pensare all’idea che anche Galileo Galilei, in apparenza così lucido e razionale,
possedesse quel fuoco dentro, quella sovversiva e rivoluzionaria timidezza dell’Underground, fiamma di libertà e di sapienza, piccola candela che luccica nel cuore della notte.
MORTE DI UN GENITORE IN UN BOMBARDAMENTO AEREO
2023, colori acrilici, matita a grafite, matita carboncino e pastelli ad olio su tela, 80×60 cm
In Morte di un genitore in un bombardamento aereo, ho cercato di raccontare il drammatico momento della scoperta della morte da parte di un bambino. Il frenetico susseguirsi di attimi feroci nei quali la vita mostra il suo lato crudele e cattivo. Per questo bambino non esisteranno più le dolci carezze della madre come raggio di sole nel cuore. Viviamo in un’epoca violenta e confusa, parole come bombardamento aereo e coprifuoco, che sembravano ormai relegate alle pagine più fosche del secolo Novecento, sono tornate a far parte della nostra più stretta contemporaneità e a pagare il prezzo di questa rinnovata violenza sono sempre i più deboli. Fonte d’ispirazione per quest’opera, la splendida scultura dello scultore vicentino Nereo Quagliato, dedicata alle vittime civili della seconda guerra mondiale, custodita nel Cimitero monumentale della città di Vicenza.
UN NUOVO SOCIALISMO
2023, collage artistico con colori acrilici su tela, 50×50 cm
Cadute le grandi ideologie di massa del secolo Novecento, ritengo fondamentale, a mio avviso, la funzione, il ruolo, dell’arte come strumento di racconto, analisi ed interpretazione della nostra più stretta attualità, segnata dal conflitto ideologico, politico e culturale in atto, tra sovranismo e globalizzazione. Proseguendo in un percorso di costante ricerca, mirata al raggiungimento di un’estrema sintesi narrativa, per dipingere “Un nuovo socialismo”, connubio tra potenza della parola, elevata a slogan, e colore rosso, tradizionale simbolo di lotta e militanza politica da almeno due secoli di storia contemporanea, mi sono ispirato all’arte dell’illustratore Gino Boccasile, noto per i suoi manifesti di propaganda dell’ultimo conflitto mondiale e ai murales politici rivoluzionari del pittore messicano Diego Rivera.
INSACCHETTARSI DI VODKA ALLA PESCA IN UN SABATO SERA DELLE SUPERIORI, 1993
2018, acrilico su carta, 20×20 cm (collezione privata)
“Guarda come sono felice,
guardami perché sono tutto un bootleg
e le mie mani puzzano come un fanatico del rock’n’roll.
Alberto è innamorato,
Alberto è in preda all’anarchia,
Alberto sta vomitando dalla finestra.
Lucky Strike senza filtro, vodka alla pesca,
Tori Amos, I Doors, Bruce Springsteen.
Caro borghese benpensante
che mi squadri dalla testa ai piedi
quando entro in chiesa la domenica mattina
questa è la mia storia e non la puoi cancellare”.
ZIPANGO, ISOLA DI ARTISTI, POETI E SOGNATORI, SITUATA NELL’OCEANO PACIFICO
2018, acrilico su carta, 20×20 cm (collezione privata)
“Incamminarsi in una notte di pioggia,
Lungo uno di quei sentieri nascosti della città,
E tutto ad un tratto,
Ritrovarsi,
In un posto caldo,
Senza memoria,
Dove la speranza è una cosa buona”.
RITRATTO DI UNA MAMMA CON BAMBINO SUL FINIRE DEGLI ANNI ‘80, PRIMA DEDICA AL PITTORE VENEZIANO GUSTAVO BOLDRINI
2018, acrilico su carta, 20x20cm
“La sua bottega nel centro di Vicenza, due piccole stanze, prese in affitto dal Comune al piano terra della Basilica Palladiana, in faccia alla Piazza dei Signori, sembrava proprio lo studio, il laboratorio di un pittore…alle pareti erano appesi diversi quadri tra i quali una piccola collezione di opere di Gustavo Boldrini; pur non capendo il significato di quei quadri perché troppo piccolo, restavo ogni volta colpito ed affascinato dalle combinazioni di giallo, di rosso, di blu e dalle pennellate di quei bozzetti di Venezia sulla tela”.
(Da “Piccoli ricordi degli anni prima del tramonto” di Federico Marchioro, “Il sognatore”)
LA SEMPLICITÀ, I PENSIERI, LA BELLEZZA DI MARTA, SECONDA DEDICA AL PITTORE VENEZIANO GUSTAVO BOLDRINI
2018, acrilico su carta, 20×20 cm
“Eri la mia vita, cuore del mio cuore, capelli biondi in quei giorni d’estate,
e quella promessa, ti ricordi, noi due saremmo stati sempre insieme”.
(da “Il lungo addio”, terzo singolo dell’album “Appunti d’inizio secolo” di Federico Marchioro)
PIAZZALE E CHIESA DI ARACELI VECCHIA IN VICENZA, TERZA DEDICA AL PITTORE VENEZIANO GUSTAVO BOLDRINI
2018, acrilico su carta, 20×20 cm
“Si passeggia, si giocherella, si gironzola
si gira a notte fonda per le vie del centro
come anime solitarie, come gli ultimi ad aver lasciato il cuore in Taverna,
come protagonisti delle impressioni di un bozzetto parigino…”
(Da “Piccoli ricordi degli anni prima del tramonto” di Federico Marchioro, “Vicenza anni ‘80”)
CHIESA E ORATORIO DI SANTA MARIA DEI SERVI IN VICENZA, QUARTA DEDICA AL PITTORE VENEZIANO GUSTAVO BOLDRINI
2018, acrilico su carta, 20x20cm
“La festa è finita ma è ancora sabato,
si passeggia, si giocherella, si gironzola,
si gira a notte fonda per le vie del centro
odore di piscio, di baccalà alla vicentina, di dopobarba,
nell’aria fredda, intrisa di luci elettriche e colori di neve…”.
(Da “Piccoli ricordi degli anni prima del tramonto” di Federico Marchioro, “Vicenza anni ‘80”)
BASILICA DEI SANTI FELICE E FORTUNATO IN VICENZA, QUINTA DEDICA AL PITTORE VENEZIANO GUSTAVO BOLDRINI
2018, acrilico su carta, 20x20cm
“Si passeggia, si giocherella, si gironzola
si gira a notte fonda per le vie del centro
discorsi, risate a squarciagola, discorsi,
a parlar di Celentano, della tredicesima, del nazionalpopolare”.
(da “Piccoli ricordi degli anni prima del tramonto” di Federico Marchioro, “Vicenza anni ‘80”)
LOGGE DEL PALAZZO DEL CAPITANIATO IN PIAZZA DEI SIGNORI A VICENZA SU FONDO GIALLO OCRA, SESTA DEDICA AL PITTORE VENEZIANO GUSTAVO BOLDRINI
2018, acrilico su carta, 20×20 cm
“Piazza delle Erbe, il vecchio Geremia,
Zì Teresa, Gueri da Santomio, il Gran Caffè Garibaldi
Piazza dei Signori sembra un salotto bohèmien.
Ah! com’era bella Vicenza in quegli anni,
Piazza dei Signori sembrava proprio un salotto per bohèmiens”.
(da “Piccoli ricordi degli anni prima del tramonto” di Federico Marchioro, “Vicenza anni ‘80”)
VICENZA, BORGO SANTA LUCIA, LA NEVICATA DELL’85
2017, acrilico su carta, 40×20 cm (collezione privata)
“Dai vetri appannati della cucina di mia nonna la vedevo scendere lenta, lenta,
a fiocchi grandi quasi come fazzoletti, ad imbiancare gli orti, i tetti, i giardini
delle case. Lungo le strade, nessuno, tutto era avvolto da un dolce silenzio…
…Quanta neve in quell’inverno dell’85, il Muro di Berlino era ancora lì,
fermo ed immobile e l’Europa, da più di quarant’anni, viveva in pace”.
(da “Piccoli ricordi degli anni prima del tramonto”, di Federico Marchioro, “La nevicata”)
VICENZA, BORGO SANTA LUCIA, LA LUNA E LE STELLE, ESTATE DEL 1985
2017, acrilico su carta, 40×20 cm. (collezione privata)
“Quando crollò il Muro di Berlino avevo appena compiuto tredici anni.
Prima di allora i giorni, i mesi, le stagioni, passavano lente…”
(da “Piccoli ricordi degli anni prima del tramonto” di Federico Marchioro, “Le vacanze in montagna”)
PICCOLI RICORDI DEGLI ANNI PRIMA DEL TRAMONTO
2020, collage con colori acrilici e matite ad acquerello su carta, 20x40cm
“Ricordo,
Regalo di una stagione passata,
Prato nel mio cuore in temperata penombra.
Ho attraversato chilometri e chilometri di anni dopo per venire a cercarti
E come da una fontana in un mattino di aprile
Sono qui per abbeverarmi
del tuo ricordo.”
(da “Piccoli ricordi degli anni prima del tramonto” di Federico Marchioro, poesia “Ricordo”)
DALLA BOLOGNINA AL NAZARENO, IL RACCONTO DI UNA SCONFITTA COLLETTIVA
2019, collage con colori acrilici e carboncino su carta, 20x20cm
“I canti del lavoro, il Partito, la solitudine che abbiamo sentito a Piazza Fontana,
sono diventate tutte cose di cui doversi vergognare”.
(da “Una giornata particolare”, primo singolo dell’album “Appunti d’inizio secolo” di Federico Marchioro)
G8 DI GENOVA
2018, acrilico e carboncino su carta, 40x20cm
“Comandante Spartaco che bevi Coca Cola di nascosto e con le parole ci hai guidato
fino a Genova, per cantare ancora una volta “Bella Ciao” e violare una “zona rossa”,
a questo punto della storia, ci devi spiegare dove dobbiamo andare”.
(da “Il Comandante Spartaco”, undicesimo singolo dell’album “Appunti di inizio secolo” di Federico Marchioro)
APRILE ’94
2019, materico con colori acrilici e carboncino su carta, 20x20cm
“…Dio come mi piacerebbe ritornare a quei circoli e circoletti dell’underground,
a quelle cantine ammuffite, illuminate da candele, a quel giardinetto Liberty.
Anarchia, assenzio, una giacca blu, Tolouse Lautrec, Jim Morrison.
Ed era un mondo che si apriva,
tu scrivevi poesie su di una cartina da caffè.
Dio come mi piacerebbe ritornare a quei circoli e circoletti dell’underground”.
(Da “L’ultimo anno delle superiori”, poesia di Federico Marchioro.)
40 GRADI ALL’OMBRA
2015, acrilico su carta, 20x20cm
“Sotto la dittatura del sole Louise da cinque giorni non tocca un goccio d’acqua,
Sotto la dittatura del sole Louise si è chiusa in una stanza d’albergo,
Sotto la dittatura del sole Louise ha tra le mani un caricatore,
Louise era una sognatrice, voleva diventare una stellina di Hollywood,
Louise era un fallimento, una confusa richiesta d’amore, sotto la dittatura del sole…”
(da “40 gradi all’ombra”, sesto singolo dell’album “Appunti d’inizio secolo” di Federico Marchioro)
LA LUCE DELL’ESPERIENZA POPOLARE SI RIVELA NEL LAVORO OPERAIO E NEL SANGUE DEI MARTIRI DELLA RESISTENZA
2017, acrilico su carta, 20x20cm
“Le bandiere di ieri oggi non hanno più senso,
antichi legami di sangue si sono sciolti
tante persone se ne sono andate,
un senso di vuoto, una sete ci sono rimasti
e il dovere di andare incontro a questa strada di fronte a noi”.
(da “Umili parole”, secondo singolo dell’album “Appunti d’inizio secolo” di Federico Marchioro)
MORTE ADOLESCENZIALE
2020, collage con colori acrilici, 20x20cm
“Il mio cuore si è chiuso, incattivito dal dolore, e continua a camminare avanti e indietro lungo un vicolo cieco, dimenticato da tutti per giorni e a volte intere settimane.
E la sola morfina capace di tenermi in piedi di fronte al ricordo di mio padre e ai
molti sensi di colpa è questa necessità, questo bisogno di scrivere e di raccontarti quello
che sento”.
(da “Lettera contemporanea”, decimo singolo dell’album “Appunti d’inizio secolo” di Federico Marchioro)
VICENZA, PIAZZA DEI SIGNORI, CAPODANNO DEL 1984
2019, acrilico su carta, 20x20cm
“Allo scoccare della mezzanotte una pioggia di coriandoli, stelle filanti, fili argentati
ed un frastuono assordante di trombette accolse il nuovo anno…il cielo era illuminato
a giorno dai fuochi d’artificio e in ogni angolo della città, fin nei vicoli più scuri,
si udiva lo scoppiettìo incessante di petardi e mortaretti…quella notte, il mondo dei “grandi”,
degli adulti, che aveva spalancato le porte al 1985, era quell’Italia degli anni ‘80, figlia
di un miracolo economico, l’Italia della tredicesima del posto fisso per tutti…”
(tratto dal libro di racconti “Piccoli ricordi degli anni prima del tramonto” di Federico Marchioro)