RECENSIONE POST SPETTACOLO “DA QUESTA SERA SI RECITA A SOGGETTO” PRESSO IL TEATRO RUGGERO RUGGERI A GUASTALLA

Due mostri sacri, che “si affrontano e si confrontano” all’interno di una contestualizzazione teatrale di eccellente valenza e indiscussa portata: l’attore di poliedrico ed eclettico talento Paolo Rossi (che per l’occasione è anche regista) e l’autore di altrettanto poliedrico ed eclettico talento Luigi Pirandello nello scenario del suo capolavoro teatrale “Questa sera si recita soggetto”. Già questa premessa decisamente valida è garanzia di pregio sostanziale dello spettacolo portato in scena all’interno dello storico Teatro Ruggero Ruggeri a Guastalla. Ma, volendo poi aggiungere alla già perfetta alchimia ad intreccio di fusione anche l’interessante e stimolante rivisitazione, che ha accompagnato e guidato la magistrale e ineccepibile recitazione di tutta la compagnia, non si può che fare un autentico plauso di insieme. Perché, di fatto, farsi ispirare dal magister Pirandello non significa sic et simpliciter attingere da quello speciale humus sui generis, che tutte le sue opere possiedono nella loro impeccabile orchestrazione narrativa e contenutistica, ma significa anche e soprattutto trovare nella formula di libera ispirazione quella ghiotta e gustosa capacità di re-invenzione comunicativa, mantenendosi sempre a rispettosa considerazione della versione originale, ma individuando elementi funzionali ex novo per generare un rivitalizzato sorprendente approdo-approccio comunicativo, che possa poi tradursi in un potenziale punto-spunto di connessione alternativa con gli spettatori, che vengono coinvolti in maniera compartecipe in questo processo di omaggio celebrativo e diventano parte attiva integrante dell’intero palinsesto scenico, essi stessi recitando a soggetto. Pirandello senza dubbio non ha bisogno di lodi ed encomi, perché rappresenta davvero un modello supremo. Ecco, perché accanto a questo intento di recupero non si percepisce nessun tipo di edulcorata volontà, ma si avverte in modo palese e manifesto, piuttosto, quel desiderio vivace e bramoso di coinvolgere in una fruizione non convenzionale, andando ben oltre il semplice effetto ad impatto comunque molto ben riuscito, ma definendo una visionarietà percettiva d’insieme molto più articolata, che da un lato evoca e rievoca e dall’altro si sposta sull’opportunità di fornire una rigenerazione di rinnovamento concettuale ancora più ampia ed estesa, ancora per certi versi tutta da scoprire, volta per volta, spettacolo dopo spettacolo, in un crescendo progressivo sempre allettante. Paolo Rossi, esempio sommo di Maestro d’arte teatrale, ci invita a diventare a nostro modo “soggetti pirandelliani” entrando in contatto diretto con quelle componenti, che fanno del palcoscenico una magica proiezione ad infinitum, dove è sempre possibile lasciarsi andare nell’oblio seducente e seduttivo di una trama scenica e dove anche senza bisogno di fare dei voli pindarici, la fantasia può viaggiare liberamente e attraverso l’immedesimazione. Ecco, io anche senza bisogno di indossare la maschera pirandelliana, mi sono assolutamente calata nella parte, accogliendo per una sera l’invito a “entrare in scena” recitando a mia volta a soggetto e rendendomi presenza partecipe “dell’incontenibile carisma pirandelliano” sprigionato dal magister Paolo Rossi e dagli altri attori protagonisti insieme a lui di questa esilarante performance-spettacolo. Paolo Rossi e Luigi Pirandello ad maiora semper!

 

 

 

 

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