RECENSIONE DI COMMENTO POST SPETTACOLO “COME UNA SPECIE DI VERTIGINE” PRESSO TEATRO RUGGERO RUGGERI A GUASTALLA

Uno spettacolo toccante ed emozionante, che sposta lo sguardo su un concetto universalmente sacro e sacrosanto, ovvero quello universalmente inalienabile e inviolabile della libertà, passando e transitando attraverso la texture narrativa del sublime Magister Italo Calvin, che ha dedicato una pagina memorabile di eccezionale pregevolezza proprio sul valore sostanziale primario e prioritario del senso di essere liberi e di sentirsi davvero liberi. Trovo davvero encomiabile approfondire mediante uno spettacolo teatrale un argomento così complesso e complicato, che ci riguarda tutti e sempre e che spesso purtroppo si tende anche a dare per scontato e a non attribuirgli quella valenza preziosa immensa ed enorme, che possiede in ogni sua forma e manifestazione. La nostra Costituzione Italiana associa il concetto di libertà a quello di democrazia e anche questo aspetto viene sapientemente sviscerato durante la performance recitativa. È senza dubbio uno spettacolo da vedere e ascoltare nella pienezza e consapevolezza percettiva a 360°, da godere con anima, cuore e mente, da gustare senza preclusioni e condizionamenti vincolanti e restrittivi, da metabolizzare e introiettare pensando a questa formula di rivisitazione letteraria, che partendo dalle riflessioni geniali di un vero e proprio mostro sacro (Magister Calvino docet semper) trova delle originali dinamiche esplicative di accattivante svolgimento e diventa permeante a tutto tondo, includendo tutto un circuito di tematiche annesse e connesse, correlate anche in via trasversale e indiretta, intrecciate da richiami e rimandi di riferimento assolutamente calzanti e pertinenti, esortando amabilmente lo spettatore-fruitore a utilizzare il medium di questo spettacolo per ampliare la propria visione e prospettiva e per rispolverare saggiamente quanto Calvino ci ha lasciato in dono nei suoi messaggi e contenuti sempre validi e sempre apprezzabili. Ecco allora, che accanto a un palinsesto narrativo di notevole portata, si ravvisa la volontà di quell’impegno sociale, che trascende ed esula dalla proiezione artistica di recitazione fine a se stessa, ma si fonde con un’ideologia umana e umanitaria di fondamentale caratura e si rende a tutti gli effetti una straordinaria lectio magistralis filosofico esistenziale. E Calvino proprio questo appunto, ci ha insegnato e tramandato con il suo sapere geniale infinito e la sua conoscenza guizzante e sterminata.

 

 

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