L’ARTISTA ROBERTO RE IN MOSTRA A GUASTALLA

La spiccata attitudine creativa insita e radicata nell’innata vocazione all’arte di Roberto Re emerge e affiora alla perfezione nel ciclo pittorico esposto all’interno della mostra collettiva allestita per tre giorni (16-17-18 maggio 2025) presso il suggestivo contesto della Chiesa di San Francesco nel centro storico di Guastalla (RE), in occasione della rinomata manifestazione tradizionale della Gnoccata, che attira e cattura l’attenzione e la curiosità di ogni target di fruitori-spettatori e di rimando ben si addice anche ad essere accostata alla produzione di Re, nella sua accattivante declinazione formale e sostanziale. A tal riguardo, la dottoressa Elena Gollini, molto attenta a scandagliare l’eclettica visionarietà del percorso sperimentale di Re, ha sottolineato: “Trovo sempre molto interessante approfondire la ricerca di Roberto nella sua dimensione sostanziale e contenutistica, ricca di spunti di rimando frutto dell’incalzante vibrazione intima e interiore. Roberto infatti, non si limita mai a curare soltanto l’aspetto e il tratto puramente estetico e formale, ma definisce una direzione ben precisa nella quale l’osservatore può accostarsi con permeante coinvolgimento. Nelle sei opere presenti in questa esposizione, entrando più nel merito, ho colto una componente di filo conduttore davvero impattante, che coniuga insieme figurativo e astrazione, disegno lineare e profusione materica corposa, in una variegata mescolanza di equilibrio sempre bilanciato, senza mai eccedere e senza mai abusare, facendo abilmente e sapientemente fondere assieme tutti gli elementi primari della sintassi compositiva e accorpando con certosina progettualità ideativa ogni singolo dettaglio e particolare più minuzioso, per ottenere una resa di insieme molto gradevole agli occhi e al contempo molto incisiva a livello insito e sotteso. Nella fattispecie qui considerata, protagoniste in esposizione, appare evidente quanto le mani per Roberto assurgono a fattore chiave di imprescindibile valenza anche sul fronte simbolico e metaforico, come linguaggio gestuale non parlato, che viene associato in armonia ad un vivace arcobaleno cromatico e tonale, dove dominano colorazioni accese in primis del blu, che per lui rappresenta il colore per antonomasia, il colore eletto ed elettivo della sua tavolozza pittorica. Le mani per Roberto diventano dunque strumenti di trasposizione semantica e dialettica fondamentali per accrescere e accentuare tutto il pathos racchiuso e custodito dentro i quadri, che possiedono un fascino discreto e ricercato, una raffinatezza elegante e garbata, ma al tempo stesso sprigionano in maniera potente e sferzante una carica di vitalità contagiosa, pregnante di emozione e sentimento. Le mani raffigurate da Roberto fanno da prolungamento dell’anima e da ramificazione del cuore e della mente, diventano un medium funzionale per poter comunicare ancora meglio e ancora con più incisività il suo pensiero, ciò che prova quando dipinge è ciò che vuole diffondere e divulgare tramite il suo operato. Le mani per Roberto sono dunque terreno fertile e fecondo per seminare e raccogliere tutta quella abbondante e sostanziosa essenza precipua, che è sempre in costante e continuo fermento evolutivo di pari passo con il percorso e il cammino che sta compiendo, alla stregua di un provetto navigatore, che solca e attraversa i mari e gli oceani riuscendo sempre a scorgere nuovi orizzonti e nuove mete, con rinnovato entusiasmo e fremente pulsione di scoperta”.

 

 

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