DANIELA GHIONE

Biografia di Daniela Ghione

“C’è una sola cosa che valga in arte: quella che non si può spiegare.”
(George Braque)

Daniela Ghione nasce a Biella e ha conseguito il diploma di maturità artistica presso il Liceo Artistico Amedeo Modigliani di Novara dove vive e lavora. Ha maturato una significativa esperienza nel settore della moda, come modellista, presso i più prestigiosi brand del lusso, un’attività stimolante e fortemente creativa dalla quale ha tratto l’ispirazione nella scelta dei soggetti delle sue prime opere pittoriche.
La prima produzione di opere nasce al ritorno in Italia, dopo una permanenza di tre anni in Malesia, riportando su tela a olio ritratti e nudi femminili, una sorta di omaggio ai differenti tipi di donna, una mescolanza di razze, tradizioni, usanze e costumi che trovano vigore nei contrasti di colore, nell’intensità di sguardi, negli accostamenti, apparentemente inconsueti, di un viso dolce a un corpo vissuto, troppo spesso considerato un oggetto. La continua contaminazione tra le due essenze, moda e arte, e la ricerca di nuovi impulsi e nuovi itinerari artistici da percorrere hanno portato Daniela, più recentemente, a sviluppare un nuovo mezzo di espressione artistica attraverso l’utilizzo di materiali naturali eterogenei, di stratificazioni di colori intensi che catturano lo spettatore in un coinvolgente ed emozionante impatto scenico. La dimensione spazio-temporale in cui si situa il lavoro di Daniela risulta essere quella della sospensione onirica: le sue opere, benché partano da riferimenti contingenti e particolari allo spazio e alla natura, approdano al superamento della figurazione realistica in direzione dell’espressione di una dimensione astratta, sospesa, misteriosa. Ha partecipato a diverse collettive in varie città d’Italia ed ha esposto in personali a Valdagno (Vicenza), Cossato (Bi), Biella e Milano presso la Galleria degli Artisti.

 

LEGGI LA RECENSIONE CRITICA A CURA DI ROSARIO MAGRI

 

Mostre ed eventi passati
  • 2001 In due artisti: Ghione e Pizzini, Galleria dei Nani a Palazzo Festari, Valgagno (Vi)
  • 2002 Personale, Centro Culturale L’Orto degli Angeli, Biella
  • 2003 Personale, Teatro Comunale,Cossato (Biella)
  • Collettiva La Canonica al Broletto, Broletto, Novara
  • Collettiva La Canonica Giornate a S.Nazzaro Sesia, San Nazzaro Sesia,(No)
  • 2004 Collettiva Figuralismi, Galleria degli Artisti, Milano
  • Personale, Galleria degli Artisti, Milano
  • 2018 Personale Alchimie e Cromie, Galleria Hernandez, Milano
  • Personale Alchimie e Cromie, Barriera Albertina, Novara
  • Con Arteutopia a Milano Scultura, La Fabbrica del Vapore, Milano
  • 2019 Personale Rigenerazione Materica, Arte’ Artepassante Porta Vittoria, Milano
  • Collettiva Art Expression, Centro Culturale La Riseria, Novara
  • Mostra mercato MI3 Vive l’Arte, Ass.Pittori Basiglio, Basiglio (Mi)
  • Concorso La mia terra Mi3 Vive l’Arte. 3° classificato. Basiglio (Mi)
  • Collettiva Mostra d’Arte Quantistica Ass.Graffiti, Rocca Viscontea, Lacchiarella (MI)
  • Collettiva Scultura Ceramica Disegno, Rocca Viscontea, Lacchiarella (Mi)
  • Concorso 18° Premio Nazionale d’Arte Citta di Novara, Castello Visconteo Sforzesco, Novara
  • Collettiva La Democrazia nell’Arte, Fabbrica del Vapore, Milano (Mi)
  • Collettiva Mini Biennale delle Dolomiti, Taula’ dei Bos, Cibiana di Cadore, (Belluno)
  • Collettiva Lo stato dell’arte ai tempi della 58′ Biennale di Venezia, Palazzo Zenobio, Venezia
 
Mostre ed eventi in programma
  • Terra, Aria e Acqua Ciarlasca, Lacchiarella, Milano
  • Associazione Ucai di Milano: Uomo, Terra, Infinito, in luogo da destinarsi a Milano
  • Centro culturale La riseria: Opus, Novara
  • Le Forme dell’Arte, presso Arte’ Arte Passante Vittoria, Milano
  • Il gusto dell’Arte 2019, Sala del Cantinone, Biella
 
Pubblicazioni
  • 2010, Bersagli di Cera di Cinzia Guido, Casa Editrice KimeriK, Italia
    Si tratta di un libro di poesie, cui sono affiancate delle opere di pittura. In questo libro ci sono 3 sue opere.
  • 2017, Arte e Artisti Contemporanei Vol.52, Casa Editrice Pagine, Roma
    I n questo libro sono presenti 7 sue opere.
  • 2018, Affreschi Volume 1, Casa Editrice Pagine, Roma
    In questo libro sono presenti 14 sue opere.
 
Associazioni culturali
  • Associazione Artepassante, Milano, Italia
  • Associazione Culturale Graffiti, Lacchiarella (Mi), Italia
  • Associazione Culturale Pittori di Basiglio, Basiglio, Milano

 

CONTATTI

 

PHOTOGALLERY

 

 
DESCRITTO DA ME 1

Sono praticamente nata cosi, con il dono o forse per meglio dire, una fortissima predisposizione per il disegno, da sempre ho avuto uno spiccato senso di osservazione, i particolari, soprattutto gli occhi, lo sguardo, infatti, amo dipingere figure, ritratti. Nello stesso tempo, amo l’armonia dei colori.

Ho iniziato facendo il liceo artistico, anche se bonariamente osteggiata dalla mia famiglia, (erano tempi diversi, ritenevano fosse una scuola che non potesse dare uno sbocco alla vita quotidiana), supportata e spinta invece, dai miei insegnanti. Fortunatamente, la mia famiglia, mi ha poi concesso di proseguire in questi studi, che per me invece, erano quasi vitali.

Sono molto creativa e incontenibile, io stessa mi rendo conto, sempre parlando di vita quotidiana, che mi perdo nella mia arte, non mi accorgo di nulla, non dormo, non mangio, insomma mi appaga tantissimo sperimentare in continuazione, nuove tecniche, sia di pittura che di modellato, anche se per questione di spazio e praticità, mi dedico maggiormente alla pittura.

La vera svolta c’è stata nel 1996, quando per seguire il mio compagno (di allora), mi sono trasferita in Malesia. Ho lasciato il lavoro per circa tre anni, poi sono rientrata in Italia.

In quel periodo, ho visto, annusato, sentito… insomma tutti i miei sensi, hanno avuto la possibilità di approcciarsi a cose nuove, che a volte mi spaventavano, ma anche estremamente interessanti.
Anche se già dipingevo, in quel frangente, ho iniziato “veramente” a dipingere, ne avevo finalmente il tempo.

E’ stato formidabile, scoprire, vedere culture diverse, ho visitato molto dell’Asia. Il mio cervello era continuamente stimolato, da tutto, dai colori incredibili, i profumi, gli odori, la natura meravigliosa e rigogliosa, le persone. Il caldo, umido, umidissimo, cui poi mi sono abituata (tanto è vero, che rientrando poi in Italia, ho patito il freddo per anni). Tutto era una scoperta.

Rientrando in Italia, mi sono ritrovata nuovamente costretta in una realtà che non mi piaceva più. Ho faticato per diversi anni, a ritrovare il piacere di essere nuovamente nel mio paese, sommata alla difficoltà di rientrare nel mondo del lavoro, un mondo estremamente competitivo, un lavoro che mi piace, ma nello stesso tempo mi fa soffrire.

Per fortuna il mio mestiere, anche questo molto creativo, si svolge nell’ambito della moda. Ho infatti lavorato e continuo a farlo, come modellista, da più di 30 anni, per i più grandi nomi della moda italiana e internazionale. Può non sembrare importante, ma la creatività esistente in questo ambiente, sollecita costantemente e continuamente la mia fantasia.

Il mio lavoro ha tolto moltissimo, alla possibilità di dedicarmi all’arte, è un lavoro impegnativo, sia a livello mentale che di tempo. Dal rientro dalla Malesia, faccio la libera professionista, dunque, non si sa mai quando e per quanto lavorerò, tutte le volte è un punto interrogativo.

Sono purtroppo, molto sensibile, ingenua e bonaria nei confronti degli altri, questo mi ha creato un po’ di problemi nella vita, ma anche contenta di essere cosi, tutto sommato mi piaccio ed ho imparato ad accettarmi.

Non posso dire di avere avuto dei veri mentori, ho fatto una mia strada, non ho avuto abbastanza tempo, (proprio a causa del lavoro), per seguire e frequentare gli ambienti artistici.

Le mie ispirazioni vengono, dai libri, dalla natura che amo profondamente, dagli sguardi delle persone, dalla mia testardaggine (che mi mette costantemente in competizione con me stessa), devo vedere se riesco a riportare sulla tela ciò che mi sono prefissa. Purtroppo per me poi….sono anche una perfezionista.

Ora arrivata all’età di 61 anni, vorrei dedicare un po’ di tempo a me stessa, e fare anche un po’ di quello che mi piace. Non ne ho avuto abbastanza tempo prima.

Come potrai vedere dalle fotografie allegate, ho iniziato con ritratti e figure ad olio (che non ho comunque, abbandonato). Sperimentato poi, con le foglie e i fiori, essiccandoli, componendoli e colorandoli, con varie tecniche, inserendoli nelle teche di plexiglass, in quanto troppo delicati, (anche questo prosegue). Trovata di recente la passione per i colori acrilici, che mi sta, appassionando molto, spesso mi ritrovo colorata dalla testa ai piedi, ma va bene così. Quando vedo quello che ho fatto sono felice.

Insomma non so che altro dire, magari è una descrizione sempliciotta, ma mi ci ritrovo.

Daniela Ghione

 

DESCRITTO DA ME 2

Malesia: è sicuramente stato il momento più intenso per la percezione di tutto.

Ero terrorizzata all’idea di trasferirmi, lasciare il lavoro e i miei cari, ben sapendo che qualsiasi cosa potesse accadere, ero a una giornata intera di distanza da casa. Inizialmente questa era la cosa che mi spaventava di più.

Ho avuto una vita un po’difficile, e questo lo voglio raccontare a te, perché all’età di vent’anni, ho perso mia madre, quarantenne, a causa di una velocissima malattia e all’età di 33 anni, ho perso mio fratello trentenne, dopo nove mesi di terribile malattia. Te lo dico, solo per spiegare la paura che avevo, nel lasciare mio padre, che nel frattempo si era risposato e fortunatamente non era totalmente solo.
Tornando alla Malesia: ai tempi le mie esperienze di viaggio erano le solite mete turistiche, avevo viaggiato abbastanza, però scegliendo di seguire il mio compagno, sarebbe stato molto diverso, avrei abbandonando tutto il conosciuto, per affrontare un mondo nuovo.

La prima cosa che mi ha colpito è stato quel calore incredibile, umido, che non permetteva mai alla pelle di asciugarsi, il contrasto poi, entrando in qualsiasi posto al chiuso, era il freddo praticamente polare, creato dall’aria condizionata. Gli asiatici, ritengono che il freddo sia molto elegante. Lascio immaginare, dovevo uscire con la giacca in borsa, ingombrante con quel caldo, ma indispensabile nello stesso tempo. Quanti raffreddori.

Vivere a Kuala Lumpur, dove il contrasto era immenso, tra quanto immaginato e quanto agli effetti pratici era. La capitale di un paese in via di sviluppo, bellissima! Modernissima nella zona centrale, incredibilmente semplice in periferia. Caotica e modernissima in centro. Villaggi composti da case rialzate che sembravano palafitte, senza pareti, con solo il tetto, e galline che giravano ovunque, in periferia. Popolazione composta da malesi, cinesi e indiani principalmente e da tantissimi occidentali, gente proveniente da qualsiasi parte del mondo. Poi la foresta pluviale, le piantagioni di palme da olio, che si vedevano atterrando con l’aereo, sembravano disegnate.

La prima difficoltà, ovviamente è stata la lingua, il mio inglese era scolastico, non avendolo mai praticato prima. In Asia, l’inglese parlato è estremamente diverso, frammisto a tutte le pronunce, di tutte quelle lingue di nazionalità differenti. E’ stato faticoso, ma divertente. Dopo sei mesi me la cavavo bene con la lingua, ho iniziato ad uscire da sola, a gironzolare ovunque in città. Non ero più una reclusa spaventata.

Ho cominciato a fare conoscenza con altre persone, frequentando prima altre signore italiane, passando poi, con estrema curiosità a conoscere persone di nazionalità diversa. Tutto questo, ha stimolato molto la mia mente e la mia fantasia. A quei tempi, alle mogli/compagne, che seguivano il marito/compagno, che lavorava in Malesia, non veniva dato il permesso di lavorare, per cui ero obbligata a fare altro, cioè a divertirmi scoprendo il più possibile.

Non posso proprio dire di essermi annoiata, passeggiare dietro casa, sentire i rumori degli animali e vederli, la vegetazione lussureggiante, anche in pieno centro. I mercati, i fiori, tutti quei bellissimi frutti, colorati, profumatissimi, ovviamente li ho assaggiati tutti, compreso il durian, il frutto più puzzolente, ma più buono mai assaggiato, che poi ho continuato a mangiare, con estremo ribrezzo da parte del mio compagno.

Gli abiti delle persone, le malesi con l’abito lungo a fiori e foulard con le perline nel contorno, gli uomini in sarong, le indiane in sari, di tutti i colori, insomma una mescolanza notevole, che incontravo ovunque, poi il contrasto con noi occidentali.

Insomma dalla paura che avevo ad abbandonare l’Italia, sono passata velocemente ad una passione sfrenata per l’Asia. Ho visitato molti paesi, Tailandia, Indonesia, Filippine, che posti incredibili.

Immergermi in queste culture differenti, mi ha lasciato dei ricordi indimenticabili, dovrei scrivere un libro per poter spiegare almeno un po’ di più.

Per quanto riguarda invece il mio lavoro e il mio lato artistico, direi che si possono affiancare.
Sono Biellese di nascita e mio padre, come tanti biellesi, aveva una tessitura, ho vissuto sin da piccola nei tessuti, quelli belli, bellissimi, che ora non si trovano quasi più.

La passione e la creatività, applicate ad un mestiere, amavo la moda, amavo vestire bene, avevo a disposizione bei tessuti, oltretutto mia madre faceva la sarta. La prima gonna fatta da me, risale all’età di 11 anni e da qui, si può capire che anche questo è un antico amore.

Il passo è stato breve, fare la modellista. Arte e Moda, per me, accomunate dalla stessa passione, dalla stessa creatività. La moda è il mio pane, l’arte la mia interiorità, entrambe insieme sono la mia vita. In fondo non sono due cose che si discostano molto, diciamo che avvicinarmi alla moda è stato un buon compromesso per poter sfogare la mia creatività. Fare la modellista di abbigliamento femminile, per il Pret a Porter e l’Alta Moda, è una continua spremuta di fantasia, immaginazione, tecnica e una buona dose di pazzia.

Ambientino difficile, prime donne, gelosie, invidia e potrei aggiungere molto altro. Ma anche competenza, dedizione, volontà e anche qui potrei aggiungere molto altro. La nevrosi è all’ordine del giorno, non saprei dire a quanti svenimenti ho assistito nella mia vita, tra modelle depresse e denutrite e modelliste/i isteriche/ci. Personaggi strani, sicuramente diversi dalla norma, quasi tutti con un luccichio negli occhi, che rivela la loro vivacità interiore, insomma, un brodo di immaginazione e manualità, sembriamo tutti delle formichine impazzite, soprattutto quando si avvicinano i momenti della sfilata. Tutti pazzi, nevrotici, stanchi, con la pressione alta, arrabbiati….. Però quando si vedono le modelle che escono in passerella con i nostri abiti, è proprio un bel momento, che ripaga di quanto patito. Magari potrà sembrare superficiale, ma solo noi sappiamo quanto abbiamo lavorato e sofferto per farlo accadere.

E’ un bellissimo mestiere, talmente bello e impegnativo, che ai giovani, quando mi chiedono consiglio, dico che è un mestiere che ruba la vita.

Però lo rifarei.

Daniela Ghione

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