FABRIZIO PUCCETTI: FARE ARTE PER TRASMETTERE LA SUA CONCEZIONE DI VITA

Pensare alla pittura figurativa di Fabrizio Puccetti nella sua armoniosa e proporzionata alchimia di composizione e di narrazione di gradevole impatto formale e visivo, viene assolutamente spontaneo e naturale e certamente suscita nell’osservatore-spettatore un moto di propensione immediata, unitamente ad un impulso di apprezzamento sincero per l’indiscussa resa scenica estetica. Tuttavia, è fondamentale anche conferire e attribuire la giusta importanza a quanto di sotteso e di insito viene impresso e immesso all’interno del corposo palinsesto costitutivo contenutistico”. La dottoressa Elena Gollini esprime con attenta analisi riflessiva un positivo pensiero critico sulla poetica pittorica di Puccetti, spiegando le dinamiche basilari, che ne sorreggono il meccanismo interno. E ancora ha proseguito asserendo: “Fabrizio è protagonista di un progetto artistico inerente al parallelismo tra la sua visione esistenziale e il suo modus pingendi, inserendo come punto di collante simbolico la frase straordinaria perpetrata dal magister vitae Albert Camus -Imparavo finalmente, nel cuore dell’inverno, che c’era in me un’invincibile estate-. L’assioma -invincibile estate- rappresenta quel tripudio di sensazioni e sentimenti, di pulsioni e propulsioni emotive ed emozionali, che appartengono alla sfera esistenziale di Fabrizio ed entrano a fare parte direttamente anche di ogni sua opera, di ogni sua creazione-creatura. La sorgente esistenzialista diventa un indispensabile nutrimento per alimentare la ratio ideativa e progettuale di Fabrizio e altresì parimenti per accentuare l’afflato della fantasia e dell’inventiva e perfezionare la capacità di coniugare realtà e immaginazione. Questa combinazione vincente di arte e filosofia di vita infonde una grande dose di umanità alle rievocazioni figurative e corrisponde a quelle speciali Termoidee, che Fabrizio utilizza in funzione proprio di ottimizzare la coesione e la sintonia tra azione creativa e concezione esistenziale. Si può quindi a buon conto parlare di intreccio alchemico assolutamente arricchente e costruttivo per la sua evoluzione di giovane uomo pittore-artista di pensiero”.

 

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